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Insegne oscurate in Valle Stura, Chiara Gribaudo: “Serve disponibilità ad un confronto vero”

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Giovedì il sottosegretario alle infrastrutture ha risposto all’interrogazione immediata sulla questione delle insegne oscurate nelle Valli Stura, Vermenagna e Tanaro, presentata da Chiara Gribaudo, Vicecapogruppo PD alla Camera, ed altri deputati.

“Sollecitata dall’emergenza manifestata in questi giorni da alcuni amministratori e imprese del territorio ho ritenuto di interrogare il governo il prima possibile, visti anche i danni avuti dalle aziende per la mancanza di visibilità e riconoscibilità” dichiara la deputata dem. “Dalla risposta ricevuta emerge che Anas Piemonte ha avuto nel 2015 punti di contatto con alcune istituzioni del territorio che avrebbero dovuto porre le basi per una risoluzione diversa e pacifica dei contenziosi. Evidentemente così non è stato, – continua la deputata – e per questa ragione sono però soddisfatta della disponibilità datami dal governo, che afferma che Anas ‘assicura di essere disponibile ad affrontare e risolvere le problematiche connesse al censimento pubblicitario’.”
“Per questo motivo – continua la parlamentare della Granda – ho chiesto al Sottosegretario Del Basso De Caro di convocare una riunione congiunta in cui siano presenti un rappresentante del governo, la sottoscritta, rappresentanti di Anas Piemonte, enti locali, categorie e tutte le imprese interessate che vorranno partecipare, per chiarire in maniera esaustiva la problematica ed individuare un canale di collaborazione diretta e più dialogante. Capiamo e condividiamo il censimento di ANAS per controllare autorizzazioni scadute ed abusivismo, ma se il cittadino per 20 anni non è mai stato contattato dall’amministrazione non si può pretendere che di punto in bianco si sottoponga a infinite procedure burocratiche che senza preavviso pretendono risoluzioni immediate e piuttosto onerose. La responsabilità è di chi non ha rinnovato, ma anche di chi finora non aveva mai controllato. Per questo serve disponibilità ad un confronto vero.” Conclude Gribaudo.

 

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