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PAGELLONI 2016 – Qui Bra: Dall’addio di Gardano al ritorno di Daidola, un anno all’insegna delle rivoluzioni

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Sono 12 mesi formato montagne russe quelli che hanno caratterizzato il 2016 per l’AC Bra, insieme al Cuneo massima espressione del calcio Cuneese con la sua militanza nel campionato di Serie D.

Sia a livello di risultati che di avvicendamenti dirigenziali e di organico, l’anno che va concludendosi non è stato certamente “lineare” per i colori giallorossi e, di riflesso, per i suoi affezionati sostenitori, che hanno visto la squadra del cuore capace di grandi imprese in grado di “incendiare” l'”Attilio Bravi” ma anche di preoccupanti passaggi a vuoto che inevitabilmente hanno avuto ripercussioni anche a livello societario.

E dire che le basi gettate per il 2016 erano indubbiamente solide, con il sodalizio del patron Germanetti che decideva di ripartire da una guida tecnica collaudata come quella di Massimo Gardano e uno staff esperto incentrato sulle figure del direttore generale Fabrizio Pontremoli e dal direttore sportivo Bruno Cavallo, capaci di portare una squadra reduce dalla rovinosa retrocessione dalla Lega Pro ad un incoraggiante settimo posto in D. Un team in grado di dare le giuste garanzie, quindi, confermato anche per la stagione 2015/2016, che procede subito con la costruzione di un gruppo valido che ha come fiore all’occhiello nella campagna rafforzamento il ritorno dell’attaccante Carlo Emanuele Ferrario, già in giallorosso in Lega Pro nella stagione 2013/2014, che si rivelerà straordinario protagonista della stagione che va ad incominciare. Una stagione che si apre con una vittoria interna per 2-1 sul RapalloBogliasco con prima doppietta proprio di Ferrario, quindi andatura a singhiozzo che porta il Bra a chiudere il 2015 con 29 punti in classifica.

Il 2016 si apre con un pareggio esterno in rimonta sul campo del RapalloBogliasco (la rete, manco a dirlo, di Ferrario), ma qualcosa pare essersi inceppato negli ingranaggi giallorossi, visto che i braidesi nelle cinque gare successive racimoleranno un solo punto sul campo della Fezzanese, prima della scossa data dalla vittoria di misura (inutile specificare il marcatore) tra le mura amiche con l’Acqui, subito seguita dall’exploit esterno con il Gozzano. E’ la capacità di dare continuità ai risultati il grande problema del Bra, che alterna vittorie sofferte (Pro Settimo, Pinerolo, Ligorna) a altrettanti scivoloni (Sestri Levante, Catellazzo, Caronnese), un leit motiv che accompagerà la squadra sino ad un finale di stagione segnato da due rovinose cadute (Borgosesia e Derthona) e un inutile goleada finale con il tennistico 6-0 casalingo con la retrocessa Novese, utile giusto per dare a Carlo Emanuele Ferrario la meritata standing ovation, con addirittura cinque reti messe a segno, che gli consentiranno di chiudere la stagione con 32 reti all’attivo in 35 incontri, buone per incoronarlo miglior realizzatore di tutta la Serie D a livello nazionale.
Qualcosa a modo suo clamoroso, intanto, era successo a livello societario: dopo la gara casalinga con il Pinerolo a fine marzo, il mister Massimo Gardano in conferenza stampa aveva annunciato il suo addio a fine stagione, seguito a ruota da Pontremoli e da Cavallo che costringono un Bra reduce da un poco incoraggiante dodicesimo posto in classifica a ricostruire nuovamente tutto da capo.

E la ricostruzione estiva non poteva non partire da un personaggio che, sotto la Zizzola, aveva lasciato ricordi indelebili, sia in campo che in panchina, quel Fabrizio Daidola protagonista dello storico doppio salto dall’Eccellenza alla Lega Pro, ritornato “a casa” insieme al suo fidato vice Marco Moretti, mentre il ruolo di direttore sportivo viene affidato a Franco Ricci, ex osservatore della Juventus ed ex dirigente di Acqui, Asti, Como, Derthona e Vallée d’Aoste; presidente e “anima” della Nazionale di calcio degli Stilisti; opinionista calcistico in radio e tv.
Che non sarà un’annata semplice, come da subito sottolineato dal presidente Germanetti, la squadra, dopo l’addio del super bomber Ferrario approdato al Monza, viene ricostruita con l’innesto di interessanti giovani e l’arrivo di giocatori di esperienza come il portiere Tunno, l’attaccante Marco Montante e i ritorni eccellenti rappresentati da Beltrame e Dalla Costa. Un gruppo che necessita di una comprensibile amalgama, però l’avvio di stagione è da autentico incubo. Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Cuneo, i giallorossi, inseriti in un girone decisamente ostico, sono protagonisti di un inizio shock con 5 sconfitte nelle prime 5 gare, una scia nera inaugurata dall’ingiusto capitombolo esterno con la Pro Sesto e chiuso da un 2-0 sul terreno del Chieri caratterizzato da un arbitraggio non certo favorevole per i cuneesi.

Gli infortuni di Dalla Costa e Dolce non agevolano il cammino del Bra, che corre ai ripari rinfoltendo la rosa con gli innesti in corsa dell’ex Cuneo Nicolás Capellino, di Angelo Gregorio e Nicolò Corticchia. E gli effetti si fanno subito sentire con uno splendido 1-1 interno con la corazzata Varese. Un nuovo regalo per mister Daidola è dietro l’angolo ed ha il volto di Alessandro Fabbro, colpo clamoroso messo a segno dal DS Ricci visto l’incredibile esperienza del centrale difensivo, con tanto di esperienza in Serie B con i grandi di capitano dell’Avellino. L’esordio però è poco felice, con un 3-2 sul campo del Gozzano dell’ex Gardano che manda Daidola su tutte le furie. Il mister da la carica e i risultati si vedono subito: con l’OltrepoVoghera arriva la prima vittoria stagionale e Fabbro mette per la prima volta la sua firma sul 2-0 finale, tre punti che vengono raddoppiati sul campo del Verbania mentre l’1-1 interno con la forte Caronnese ha grande peso perchè mostra a tutti la reale forza del Bra. La striscia positiva prosegue con l’exploit esterno sul terreno della Bustese e con il rocambolesco pari interno con il Pinerolo. A Carate Brianza il Bra cade rovinosamente ma subito si riscatta nella sfida salvezza con la Pro Settimo &Eureka, ultima vittoria di un 2016 che si conclude con un passo falso a Casale e due anemici pareggi con Legnano e Cuneo, che valgono l’undicesima posizione in classifica per i giallorossi, di poco sopra la linea di galleggiamento.

Il futuro, però, è nuovamente un incognita per il Bra. Nel mercato di riparazione hanno infatti salutato Fabbro, protagonista nonchè cannoniere della squadra con 4 reti attratto dalle sirene della Lega Pro, Niccolò Corticchia, Marco Dalla Costa e Paolo Perrone, mentre a livello dirigenziale lascia la Zizzola il DS Ricci. Il primo colpo è rappresentato proprio dal nuovo direttore sportivo, individuato nella figura di Paolo Scalzi, già a tessere le fila di Borgorosso Arenzano, Lavagnese e Vado, cui spetta il compito non semplice di piazzare colpi importanti utili non solo per non far rimpiangere i partenti, ma soprattutto per aiutare il Bra a continuare la scalata della classifica verso quelle posizioni che, per valore dell’organico e per blasone, sono alla sua portata.

 

Voto: 6

 

Fabio Magliano

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