FdI-AN sull’arrivo di nuovi migranti a Cherasco: “Chiediamo un incontro con il sindaco Bogetti” | Riceviamo e pubblichiamo

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“L’inevitabile è infine successo. Dopo un primo tentativo fallito negli scorsi mesi grazie alle opportune perplessità sollevate da alcuni cittadini cheraschesi sull’inadeguatezza della soluzione individuata per ospitare sul nostro territorio gli immigrati clandestini “inviati” dal Ministero degli Interni, la situazione ha purtroppo avuto un’evoluzione, dal nostro punto di vista assolutamente negativa, negli scorsi giorni.

Così mentre Cherasco era immersa nei festeggiamenti per birra e lumache, il “progetto” di utilizzare l’Hotel Oasis di Roreto di Cherasco per dare “ospitalità” a decine di immigrati è tornato in auge, col benestare della Prefettura di Cuneo che, appoggiandosi ad un’immancabile cooperativa toscana, ha ritenuto idonea la struttura ed il piano di “accoglienza” presentato, destinando a partire dalla scorsa settimana i primi 10 “migranti” a Cherasco, cui, secondo le notizie che abbiamo potuto raccogliere, faranno seguito a stretto giro almeno altri 30 “richiedenti asilo”.

 

E qui veniamo al primo punto della questione: parliamo di “notizie che abbiamo potuto raccogliere” perché di informative ufficiali alla cittadinanza non ce ne sono state. Purtroppo non si è scelto, come hanno invece fatto altre realtà della Granda (come Marene o, negli ultimi giorni, Carrù) di organizzare un incontro pubblico per fornire tutte le delucidazioni del caso ai cittadini, che sono per il momento del tutto all’oscuro della situazione. Pur capendo che di fronte agli ordini del Min. Alfano solertemente eseguiti dai Prefetti sul territorio le Amministrazioni possano poco o nulla (anche se esistono esempi virtuosi di Sindaci “battaglieri”, come quello di Pietrasanta, che, minacciando “fuoco e fiamme” sono riusciti ad evitare l’inevitabile), riteniamo che i cittadini cheraschesi avrebbero gradito non dover apprendere la vicenda dal “passaparola” bensì tramite un incontro pubblico in cui spiegare al meglio i numeri, la portata del fenomeno, il contesto, i vincoli, i provvedimenti assunti per garantire il mantenimento dell’ordine pubblico. Riteniamo che sebbene sarebbe stato meglio farlo prima, non sia comunque troppo tardi, ed invitiamo dunque il Sindaco Claudio Bogetti che, occorre dirlo, fino ad ora aveva gestito efficacemente la vicenda, ad organizzare tale incontro dove siamo certi si potranno chiarire molti aspetti.

 

Passando oltre le osservazioni rivolte all’Amministrazione cheraschese, veniamo al secondo punto: sulla base delle informazioni in nostro possesso, e di cui chiediamo conferma in particolare ai rappresentanti della cooperativa che dovrebbe gestire il centro, ci risulta che la struttura non abbia a disposizione uno spazio esterno in cui i migranti possano sostare senza occupare la proprietà privata delle attività commerciali circostanti (in primis la Pizzeria “L’Orchidea” che è proprio sotto l’Hotel Oasis). In pratica i richiedenti asilo dovrebbero stare nelle loro camere, “invadere” la proprietà privata altrui oppure vagare senza meta per le strade di Roreto e del circondario. Diciamo vagare in quanto, sempre in base alle informazioni che abbiamo raccolto, non è previsto o non sarebbe quantomeno ancora stato attivato un progetto gestito da assistenti sociali ed operatori del settore per “intrattenere” o per lo meno facilitare l’inserimento (speriamo solo temporaneo) di questi individui nella società italiana, così come non ci risulta che, contrariamente agli accordi, sia presente un controllo della struttura nelle ore notturne. Altri elementi che riteniamo opportuno portare all’attenzione della cittadinanza, sono le modalità di somministrazione dei pasti, che avvengono tramite un catering, almeno per ora ancora decisamente “approssimative”, così come gli aspetti connessi alla pulizia dei locali, totalmente demandata ai migranti stessi…
In conclusione ci sentiamo in dovere di sollevare una serie di interrogativi che, per ora senza risposta, ci preoccupano non poco: poiché tutti o quasi i migranti che vengono “stanziati” in Piemonte transitano dal centro di accoglienza di Settimo Torinese, dove, è notizia di pochi giorni fa riportata da La Stampa, si ritiene sempre più elevato il rischio di casi di tubercolosi derivanti da “ospiti” provenienti da Paesi in cui la malattia è endemica, chi ci garantisce che i soggetti arrivati a Cherasco siano effettivamente stati controllati da un punto di vista sanitario, e siano quindi sani ed “innocui” per la cittadinanza? Quali sono i livelli di controlli medici programmati per i prossimi mesi? Inoltre, quali sono i provvedimenti messi in atto dall’Amministrazione tramite la Polizia Municipale e dalle Forze dell’Ordine del nostro territorio, per mantenere sotto controllo la zona? Sono stati intensificati i passaggi delle pattuglie nell’area (che lo ricordiamo è a poche centinaia di metri in linea d’area dalle scuole di Roreto, dove i nostri figli si recano spesso a piedi, ignari ed indifesi di fronte a potenziali pericoli tipici magari di grandi metropoli ma non certo di frazioni di provincia come Roreto).
A queste ed altre domande vorremmo che venisse quanto prima data risposta: troppe cose in questa vicenda non quadrano, dal troppo silenzio alle modalità “particolari” di gestione del centro: i cittadini cheraschesi hanno diritto di sapere ed hanno soprattutto diritto ad un impegno da parte delle Istituzioni affinché il peso della gestione di questi migranti non sia scaricato tutto sulle spalle degli abitanti della zona, a partire dalle attività commerciali direttamente impattate per vicinanza al Centro di Accoglienza Straordinario di Roreto. Noi abbiamo ritenuto doveroso dare voce ai dubbi ed alle domande che iniziano a serpeggiare tra la popolazione, e non ci fermeremo finché tutto non sarà stato chiarito”.

 

Paola Valvo
Fratelli d’Italia AN – Bra, Cherasco e Roero

 

In foto Hotel Oasis di Roreto