L’assemblea di Monviso in Movimento dice “Sì” al Referendum Costituzionale

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L’assemblea dei soci di Monviso in Movimento, guidata dal presidente, l’assessore regionale, Alberto Valmaggia, con la vice, Milva Rinaudo, e i consiglieri, Sergio Soave, Gian Pietro Gasco e Gianluigi Biestro, ha affrontato, durante la serata di lunedì 19 settembre, nella sede di via Roma, a Cuneo, alcuni delicati temi politici.

Proprio a Soave, deputato per tre legislature, ex sindaco di Savigliano, segretario regionale dei Ds, docente all’Università di Torino, storico e scrittore, è stato affidato il compito di illustrare la Riforma Costituzionale elaborata dal Governo Renzi e approvata a maggioranza dal Parlamento, con il collegato referendum confermativo previsto entro fine anno.

 

“Personalmente – ha esordito – sono per il Sì. Anche perché quando sono stato eletto per la prima volta in Parlamento, nel 1983, già allora erano tutti d’accordo sulla necessità di superare il bicameralismo paritario che esiste solo in Italia. Ebbene, dopo oltre 30 anni la Riforma proposta prevede che a legiferare, sui provvedimenti ordinari, sia solo più la Camera, mentre al Senato toccherà rappresentare i territori con 95 componenti scelti dalle Regioni tra i loro consiglieri e tra i sindaci. Sulla base, però, delle indicazioni dei cittadini quando eleggono i Consigli regionali. A cui se ne aggiungono altri 5 indicati dal Capo dello Stato per meriti particolari. Quindi, si passa dagli attuali 315 membri a 100 membri. Un bel risparmio sui costi. Si parla sempre di cattiva politica, ma i senatori, con un atto di coraggio, hanno “abolito” il loro posto e nella nuova composizione dell’aula di Palazzo Madama si terrà sempre conto del giudizio popolare, contenendo, però, le spese di funzionamento delle istituzioni. Questi aspetti costituiscono l’importante cuore della Riforma”.

 

Soave ha poi ricordato che – al contrario di quanti sostengono il No al referendum – la conflittualità tra Camera e Senato non aumenterebbe, anzi diminuirebbe in quanto sono state ben definite le competenze dei due rami del Parlamento. “Inoltre – ha sottolineato – non è vero che è una Riforma illegittima, perché è stata votata dal Parlamento scelto dai cittadini, seppure con una legge elettorale – il Porcellum -dichiarata incostituzionale dalla Corte. Ma la stessa Consulta ha anche chiarito che tutti i provvedimenti assunti sono validi”.
Poi, ha sottolineato l’aspetto della rottamazione del Cnel (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro):“La classica mangiatoia per i brontosauri a fine carriera, chiamati a decidere aria fritta e a dare pochi pareri all’anno di cui nessuno tiene conto. Anche questo è un altro risparmio sui costi della politica”.
Quindi, l’ex deputato ha messo in evidenza come, attraverso la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione, si sopprimano definitivamente le province: “Ma questa – ha affermato – è la conseguenza della Legge Delrio del 2014 sugli Enti locali”.

 

Importanti sono anche le novità previste dalla Riforma sui referendum: si introducono i propositivi e per quelli abrogativi, quando vengono promossi con 800.000 firme al posto delle attuali 500.000, diventano validi se raggiungono il quorum del 50% dei votanti alle ultime elezioni politiche, anziché, come è adesso, della metà degli iscritti alle liste elettorali. Infine, sulla nuova legge elettorale proposta – l’Italicum – che dovrebbe sostituire il Porcellum, ha precisato: “C’è la disponibilità del Governo a cambiarla, ma nessuno lo vuole fare”.
Il presidente dell’Associazione Monviso, Valmaggia, ha detto che questa volta, a differenza del passato, il quesito del referendum è molto chiaro e ha invitato a concentrarsi sul suo contenuto, senza agganciarlo all’attuale situazione politica e alla legge elettorale. Dopo alcune critiche a Renzi per aver voluto personalizzare troppo la consultazione popolare sulla Riforma, decisione che ha consentito l’ampia convergenza di tutte le opposizioni per il No, con l’obiettivo di mandare a casa il suo Governo, l’assemblea di Monviso, invece, si è pronunciata per il convinto sostegno al Sì.

 

Nella seconda parte dell’incontro, Valmaggia ha portato all’attenzione dei presenti due temi locali: l’elezione del nuovo Consiglio provinciale, previsto all’inizio del 2017, e le votazioni in alcuni importanti Comuni della “Granda” come Cuneo, Mondovì e, forse, Savigliano, se si dimette l’attuale primo cittadino, Claudio Cussa, in programma nella primavera sempre del prossimo anno. Per quanto riguarda il Consiglio provinciale, l’assessore regionale è stato chiaro: “Se si potesse dare continuità all’esistente, ripresentando la stessa lista del 2012, rappresenterebbe un buon percorso”. Mentre sulle comunali la posizione di Monviso, riassunta da Valmaggia, è quella di appoggiare i candidati sindaco del centrosinistra, dando anche la disponibilità ad essere attivamente presenti con la costruzione di una lista a fianco del Partito Democratico e, dove ci sono, delle altre liste civiche che fanno riferimento alla coalizione.