“Russian Wine Paintigs”, con la personale di Gala Kwin a La Morra | Importante evento organizzato dall’associazione Art & Wine Club in perfetta sintonia con l’inizio della vendemmia

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GALA KWIN, artista russa di fama internazionale, ha scelto la Langa come location per la sua prima mostra in Italia.

Esporrà nella Cantina Comunale di La Morra , con inaugurazione della sua originalissima mostra di arte contemporanea il 4 settembre alle ore 16, 30, in coincidenza con la manifestazione gastronomica DegustaLaMorra, che porterà nel centro storico i pregiati vini do 40 cantine lamorresi, con le degustazioni promosse dall’Ufficio Turistico di La Morra dalle 14 alle 19.

Gala Kwin, originaria del Kazakistan, esporrà per la prima volta in Italia proprio a La Morra dopo aver ottenuto importanti riconoscimenti in vari paesi grazie alle sue suggestive ed inedite opere realizzate con sofisticate tecniche miste partendo dal vino.

I suoi lavori vengono realizzati su un cartone rigido impregnato da vino di uva naturale che l’artista usa come colore principale di base: pertanto la gradazione cromatica dipende dalla varietà dell’uva utilizzata.

L’evento è organizzato e curato da Fabio Carisio, direttore del magazybook Art & Wine in sinergia con l’associazione Art & Wine Club, gode del patrocinio dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Una coincidenza che nella giornata della manifestazione lamorrese esalta il perfetto connubio tra arte e vino proprio all’inizio della vendemmia.

 

«Nei dipinti di astrazione allusivamente figurativa di Gala Kwin è scolpita, filamento dopo filamento, la visione della storia dell’arte che abbraccia millenni – illustra il critico d’arte Fabio Carisio – un’antologia pittorica che traspira un sapere enciclopedico per la qualità e varietà di sensazioni che rievoca e celebra in un impeto di assoluta originalità e finezza stilistica, impreziosita da quel vino naturale che determina i colori del fondale di ogni dipinto con una strategia di efficacissimo wine painting. Per questa artista, sempre alla ricerca del limite pittorico da superare, il linguaggio non è solo segno sublimato in ogni morfologia di gusto informale, non è solo il colore che sprigiona una densità materica robusta ed energica, per lei l’espressione è innanzitutto cultura della conoscenza che si traduce di volta in volta in emozione palpabile».
Protagonista di molteplici esposizioni a kermesse di respiro internazionale come le Settimane Artistiche di Mosca dove nel 2009 è risultata prima classificata del concorso, è proprio dai suoi connazionali delle Grandi Avanguardie che ha saputo trarre spunti illuminanti per la sua arte. «Dal graffito al geroglifico, dalla trama tessuta che ricorda gli intrecci dei tappeti persiani alla visione biomorfica, ciò che impressiona di questa artista è la ricchezza di citazioni stilistiche che partendo dall’antichità approdano alla raffinatezza della pittura ornamentale asiatica ma non si fermano a questi stilemi espressivi – aggiunge il curatore – in essa c’è la forza di una modernità respirata tra le geometrie essenziali di Mirò, i colori paradossali di Chagall e le bizzarre astrazioni del periodo biomorfo di Kandisky. A volte la tessitura segnica è più essenziale e marcata, altre volte più ricca e sfumata. Che siano brevi, rapidi, fitti tratti di evocazione divisionista, piuttosto che arabeschi di foggia orientale, ogni dettaglio è curato con una prodigiosa maestria. Le calibrazioni cromatiche, spesso intonate su variazioni fredde o calde in alternativa, a volte doviziose di orditure caleidoscopiche, sono sempre efficaci e rivelano una vivacità coloristica che è l’elemento di sublimazione essenziale per una pittura destinata a conquistare, entusiasmare e sorprendere. Una magia artistica da contemplare e riguardare, per afferrarne tutti gli arcani, tutte le alchimie espressive celate nei dettagli che narrano, ad ogni sguardo, le sfumature differenti della stessa mitologica favola».