Alba: scoperte tre case d’appuntamento, scattano le denunce per sfruttamento della prostituzione

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Importante operazione tesa a contrastare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione nella capitale delle Langhe messa a segno dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alba, in stretta collaborazione con i militari della Stazione di Govone, al termine di concomitanti e specifiche indagini durate alcuni mesi.

 

In un centro estetico orientale, gestito da un cittadino cinese 30enne incensurato, presso il quale venivano pubblicizzati massaggi orientali ed anche “romantici” da parte di giovani ragazze, anch’esse di nazionalità cinese, in realtà si praticava esclusivamente sesso a pagamento a clienti, in massima parte italiani delle province di Cuneo ed Asti.

 

Lo hanno accertato i carabinieri di Alba e Govone dopo una serie di pedinamenti e appostamenti vicino al centro massaggi, altro non era che una vera e propria “casa d’appuntamenti” malcelata. Sono state raccolte anche le deposizioni dei clienti che, una volta usciti, ammettevano di avere avuto rapporti sessuali a pagamento con le sedicenti massaggiatrici. Il titolare del centro è stato denunciato all’Autorità per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Altri accertamenti sono tuttora corso da parte dei militari sul versante amministrativo e sulle autorizzazioni concesse al centro massaggi che potrebbero anche essere revocate in virtù di quanto emerso dalle indagini.

 

Denunciato, sempre dai carabinieri di Alba, anche un imprenditore 60enne del luogo per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, omessa comunicazione all’Autorità di P.S. delle persone alloggiate e varie altre violazioni, sia di carattere penale che amministrativo, relative alla cattiva gestione di due strutture ricettive ubicate in centro. Si tratta di un Hotel e un Residence presso cui, come hanno consentito di chiarire le indagini svolte dai militari, si prostituivano giovani ragazze dell’est ma anche uomini che fornivano sesso a pagamento (a clienti donne o ad altri uomini), il tutto con la complicità del titolare delle due strutture ricettive, già con precedenti specifici alle spalle. L’imprenditore indagato, per agevolare la prostituzione di donne e uomini nel suo Hotel e Residence, ometteva di procedere, di volta in volta come prevede la legge, alla registrazione di chi vi alloggiava garantendo così anonimato e riservatezza ai clienti (molti dei quali giungevano da fuori città) e non facendo risultare i nomi di chi si prostituiva sui registri, cosa che avrebbe fatto insospettire le autorità preposte ai controlli. L’attività di meretricio presso le due strutture, come è stato dimostrato, era particolarmente fiorente e durava da almeno due anni.

 

Presso l’Hotel, dove i carabinieri hanno anche compiuto verifiche con la Polizia Locale ed Ispettori Sanitari dell’A.S.L. CN/2, sono state riscontrate evidenti violazioni alle norme igienico-sanitarie in materia di preparazione, conservazione e manipolazione di alimenti, mancavano le dichiarazioni di inizio attività agli enti preposti. Sono anche emersi evidenti casi di evasione fiscale, da approfondire da parte dell’Agenzia delle Entrate su segnalazione dei carabinieri, in quanto non venivano registrati gli ospiti delle due strutture ricettive, senza pertanto dichiarare al fisco tutti gli incassi.