Assemblea di Confagricoltura Cuneo: “La nostra agricoltura merita di più: oggi manca una programmazione politica”

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“La mancanza di programmazione e pianificazione del settore primario da parte della politica è purtroppo una realtà a livello regionale, nazionale ed europeo; a testimoniarlo è il modo in cui sono state affrontate le crisi dei comparti latte e suinicolo, oltre a tutti i disagi e carenze riscontrate con le Domande Uniche e i Psr”. È il concetto rimarcato da Enrico Allasia, presidente della Confagricoltura di Cuneo, in apertura dell’assemblea annuale dei soci dell’organizzazione agricola che si è svolta venerdì 1° luglio al Real Park di Entracque.

“Dentro e fuori dalle nostre aziende dobbiamo confrontarci con una realtà che è in rapidissima evoluzione – ha proseguito Allasia -. Nessuno di noi, quindi, sa come evolverà la nostra agricoltura, ma una cosa è certa: la remunerazione si avrà solo investendo in produttività, differenziazione, trasformazione e ricerca di nuovi mercati. È necessario continuare a investire, inoltre, nel rafforzamento strutturale e dimensionale delle imprese agricole, attraverso associazioni o OP, e nell’ampliamento della gamma commerciale dei prodotti. Processi che vedono la nostra associazione a fianco delle aziende in ogni momento”.
A seguire ha preso la parola il direttore, Roberto Abellonio, che ha rimarcato l’importante attività svolta durante l’anno e il trend di crescita che ha accompagnato l’associazione anche quest’anno: “In un quadro non semplice per le aziende agricole della provincia di Cuneo, il numero di imprese aderenti alla nostra associazione nell’ultimo anno è cresciuto dell’8% e la superficie media aziendale delle nostre imprese associate è passata dai 15,2 ettari del 2010 ai circa 20 ettari attuali – ha ribadito -. Nei prossimi mesi, inoltre, abbiamo in programma l’apertura di nuove sedi sul territorio che si andranno ad aggiungere ai 25 uffici già presenti in tutta la provincia”.

Abellonio ha poi sottolineato con forza i tanti, troppi problemi che ancora affliggono il settore: primo su tutti la mancanza di un’adeguata attenzione da parte della politica. “Numerosi sono stati anche in questi 12 mesi gli incontri con politici, assessori e funzionari, abbiamo protestato manifestando il nostro disagio in varie parti d’Italia, ma dopo molte parole e rassicurazioni ben poco è cambiato – ha attaccato Abellonio -. Forse siamo noi a non capire le strategie che i corpi istituzionali hanno in mente, ma a volte si ha la sensazione che preferiscano non affrontare concretamente i problemi, sperando che si risolvano da soli. Ma così non può continuare, l’agricoltura italiana merita di più. Serve qualcuno che sappia programmare il futuro delle produzioni e che sappia cosa vuol dire preservare l’ambiente senza lasciarlo in mano a chi non accetta il confronto di idee e si augura una decrescita più o meno felice”.

Infine Gualtiero Dalmasso, responsabile provinciale del Centro di assistenza agricola (Caa) di Confagricoltura Cuneo ha fatto il punto sulle criticità emerse in merito alla Pac 2015, in particolare sui grossi scompensi creati alle aziende agricole per la sua difficoltosa applicazione, che ha portato ritardi nei controlli e soprattutto nei pagamenti alle imprese stesse.