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Convocati gli Stati Generali per far ripartire l’Asti-Cuneo

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Nei prossimi giorni convocherò gli Stati Generali sull’autostrada Asti-Cuneo invitando non solo gli amministratori e i parlamentari, ma anche le associazioni di categoria e le forze economiche interessate.

Faremo il punto della situazione e riattiveremo il vecchio Comitato di monitoraggio che permise, qualche anno fa, di portare a casa la prima parte dell’infrastruttura stradale. Il nostro Comitato sarà più di spinta che di monitoraggio, almeno per ora. Dobbiamo cercare di sbloccare l’iter amministrativo, recuperare i finanziamenti e far ripartire i cantieri”.

 

Così il presidente della Provincia Federico Borgna ha sintetizzato la decisione presa durante il primo incontro che si è svolto a Cuneo lunedì 16 maggio con alcuni parlamentari e consiglieri regionali eletti in provincia di Cuneo. Assenti per impegni istituzionali il ministro agli Affari regionali Enrico Costa e il sottosegretario Andrea Olivero, hanno però partecipato la senatrice Patrizia Manassero e i deputati Chiara Gribaudo e Mariano Rabino. Erano presenti il consigliere regionale Mauro Campo, anche a nome della deputata Fabiana Dadone, i sindaci di Alba, Maurizio Marello e di Bra, Bruna Sibille insieme ai colleghi consiglieri provinciali Flavio Manavella, Milva Rinaudo e Annamaria Molinari.

 

Il problema dell’Asti-Cuneo è ben noto al Parlamento, anche grazie ai due recenti interventi dei parlamentari cuneesi in “question time” per portarlo all’attenzione del Governo. Vi hanno fatto riferimento anche il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio e lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

 

L’autostrada A33 prevede, nel complesso, due tronchi per un totale di circa 90 km collegati tra loro da un tratto dell’autostrada A6 (la cosiddetta “zeta rovesciata”). Al momento sono completati e aperti al traffico solo due tratte, peraltro autonome tra loro: la tratta Cuneo-A6 di 23 km e la tratta A6 Marene-Cherasco di 8 km che poi riprende tra Guarene (nei pressi di Alba est) e il casello di Asti A21, per circa 20 km. Mancano ancora 34 km di percorso, i più complessi e costosi perchè la progettazione definitiva prevede l’attraversamento del nodo di Alba con la costruzione di un tunnel sotto il fiume Tanaro, tenuto conto dei problemi di fragilità geologica dell’area che impediscono di salire in collina e delle fasce di esondabilità del fiume che disegnano l’unico percorso possibile.

 

A gestire l’opera è la società Autostrada Asti-Cuneo spa che però ha chiesto una rivalutazione degli oneri, con un notevole incremento di costi. L’infrastruttura è ferma e nel frattempo, come hanno ricordato i tre parlamentari e i due sindaci di Alba e Bra, il tempo passa e diventa sempre più difficile completarla. Secondo il consigliere Campo occorrerebbe, invece, ripensare tutta la progettazione con un’opera alternativa, meno costosa e più praticabile.

 

Il tavolo ha chiesto, comunque e da più parti, alla Provincia di Cuneo di riassumersi quel ruolo di coordinamento che già aveva in passato, anche in vista delle competenze che essa assumerà in qualità di ente di area vasta. Il prossimo passo sarà, quindi, quello di convocare gli Stati Generali come momento di confronto anche con il Governo, per far ripartire l’opera e per poterla concludere in tempi ragionevoli.

 

c.s.

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