Caso Italcementi, CGIL Cuneo: “Il Ministero rafforza la nostra posizione”

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E’ di giovedì scorso la risposta del Ministero dello Sviluppo economico sulla decisione presa “contro quanto convenuto al ministero a dicembre” da parte di Italcementi, relativamente al licenziamento dei lavoratori di Borgo San Dalmazzo. La “stigmatizzazione” del Ministero rafforza la contrarietà delle Organizzazioni Sindacali circa la decisione dell’Azienda di procedere con la mobilità ostile (non era mai avvenuto).

 

 

Avevamo proposto soluzioni alternative, i contratti di solidarietà in primis, l’individuazione di possibili posti di lavoro in altri siti, l’accompagnamento alla pensione sostenuto da incentivi economici che lo rendessero possibile, tutto quanto per evitare i licenziamenti e che alcuni lavoratori, finissero ad allungare la lista dei disoccupati prima e degli esodati poi. – commentano dalla CGIL Cuneo –  L’Italcementi ha confermato, anche in Regione Piemonte, la volontà di procedere coi licenziamenti collettivi, chiudendo di fatto la strada a soluzioni anche parziali, si è così giunti al mancato accordo del 26 aprile. Abbiamo già provveduto ad impugnare i licenziamenti, primo atto per ricorrere in sede legale, ma la posizione del Ministero riteniamo possa aprire a nuovi ragionamenti. Per parte nostra, nell’interesse di coloro che rappresentiamo, ci sforzeremo, come riteniamo di aver sempre fatto, per individuare soluzioni accettabili per tutti. Il destino dei lavoratori licenziati, delle loro famiglie ma anche la sorte del sito di Borgo San Dalmazzo e conseguentemente il destino del territorio non possono che vederci impegnati, consapevoli che le Istituzioni continueranno a svolgere un ruolo importante. Esiste infine un tavolo di confronto nazionale, riteniamo che anche quella sede possa aiutarci nell’individuazione di soluzioni possibili”.