Operazione Back Crime: 4 arresti a Cuneo per rapina e lesioni ai danni di un commerciante di Caraglio | Uno dei componenti della banda dovrà anche rispondere di spaccio di droga

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“Back Crime”, dall’inglese, letteralmente “Tornare sul luogo del crimine”. E’ questo il nome scelto dai carabinieri di Cuneo per l’operazione che ha portato all’arresto di 5 persone per i reati di rapina aggravata, lesioni personali e tentata rapina aggravata.

Il nome è azzeccato, perché i 5 componenti della banda criminale sgominata hanno attuato un modus operandi piuttosto anomalo, quello cioè di insistere più volte sulla stessa vittima, in questo caso un 64enne di Caraglio titolare di una sala giochi che si trova a Cuneo, in via Bassignano. Le indagini, condotte dai carabinieri del Reparto Operativo del Comando provinciale di Cuneo insieme ai colleghi della Compagnia di Cuneo, sono partite da una rapina messa a segno il 5 dicembre del 2015, proprio ai danni del 64enne di Caraglio, che rincasato intorno alle 2,45 di notte dopo la chiusura della sua attività commerciale, sulle scale ha trovato ad attenderlo due persone incappucciate che lo hanno aggredito.

 

Colpendolo con calci e pugni i malviventi lo hanno fatto entrare nell’ascensore e sono scesi in garage, dove lo hanno derubato dell’incasso giornaliero, 6.600 euro in contanti, quindi gli hanno legato mani e piedi e tappato la bocca con del nastro adesivo, per poi darsi alla fuga. Dopo essersi liberato, l’uomo, medicato poi in ospedale per le ferite (prognosi di 7 giorni), ha chiamato i carabinieri, che hanno dato il via alle indagini. Decisivo, come avviene sempre più frequentemente, è stato l’apporto delle telecamere di sorveglianza, sia private che pubbliche, installate nei pressi della sala giochi di Cuneo ma anche a Caraglio (il condominio è in una zona centrale), grazie alle quali i militari hanno individuato alcuni degli autori della rapina, monitorati per i successivi 4 mesi con pedinamenti e intercettazioni.

 

E’ emerso così che il gruppo stava panificando altri colpi: nel mirino della banda c’era ancora la stessa vittima, ma anche altri possibili bersagli. I malviventi hanno, in un paio di occasioni, riprovato la rapina al 64enne di Caraglio, che nei loro piani avrebbe dovuto avvenire sempre con le stesse modalità, ma in una circostanza la presenza di un amico insieme alla vittima designata e un’altra volta il mancato rientro a casa subito dopo la chiusura della sala giochi, hanno impedito che il colpo andasse in porto.

 

Dopo mesi di indagini, i carabinieri hanno proceduto con gli arresti: in manette sono finiti il cuneese G.C., 48 anni, e suo figlio W., 22, entrambi incensurati, pizzaioli in diversi locali della Granda; I. C., 22enne disoccupato pregiudicato, che dovrà rispondere anche di spaccio di stupefacenti per aver ceduto 12 grammi di marijuana ad un barista 20enne cuneese e trovato con in casa altri 8 grammi tra cocaina e pasticche di ecstasy.

 

In carcere anche D.G., 52enne romeno disoccupato e incensurato, mentre il quinto componente del gruppo, il 19enne V.A., è stato sottoposto all’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria: il suo ruolo nella banda era quello di controllare il flusso di clienti e l’incasso all’interno dei locali gestiti dalle persone prese di mira.

 

GDS