Mondovì: apertura con il botto per “Orti in Condotta”

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Un vero e proprio esercito di insegnanti, mamme e nonni “ortolani” ha partecipato, giovedì 14 gennaio scorso nei locali del Centro di Formazione Professionale di Mondovì, al primo incontro di formazione per gli orti scolastici targati Slow Food.

Sono infatti ben nove i comuni del territorio firmatari del protocollo d’intesa per la nascita di nuovi Orti in Condotta; tra loro Villanova Mondovì, Montaldo Mondovì, Niella Tanaro, Pamparato, Pianfei, Roburent, San Michele Mondovì, Torre Mondovì e Vicoforte.

 

Tre, invece, gli Istituti Comprensivi coinvolti (Villanova Mondovì, San Michele Mondovì e il Secondo Circolo di Mondovì) e altrettante le scuole dell’infanzia private che hanno aderito all’iniziativa (Maria Immacolata di Madonna del Pasco, Regina Pacis di Villavecchia e Gandolfi di Pianfei). Soddisfatto ed inorgoglito Andrea Blangetti, Fiduciario della Condotta Slow Food Monregalese, Cebano, Alta Val Tanaro e Pesio: “Sul nostro territorio sono già attivi sei Orti in Condotta tra Mondovì e Chiusa di Pesio; constatare l’interesse di questi nuovi comuni per le attività educative di Slow Food, mi rende particolarmente fiducioso, poiché intravedo un futuro sempre più attento al suolo, al suo consumo e al suo utilizzo. Anche le scuole del Monregalese, insomma, sembrano aver intrapreso la strada del ‘buono, pulito e giusto’, uno slogan che sintetizza perfettamente la nostra filosofia associativa”.

 

Il corso di formazione è articolato in tre incontri: nel primo i 38 partecipanti (guidati da Ezio Giraudo, formatore Slow Food), hanno affrontato argomenti che spaziavano dalla stagionalità dei prodotti orticoli al tipo di suolo da coltivare, con approfondimenti specifici sulle associazioni, sulle successioni e sulle rotazioni delle coltivazioni, sottolineando altresì la necessità mantenere vive le tradizioni locali riducendo però l’uso di concimi chimici.  L’obiettivo finale del percorso, dopotutto, è proprio quello di fornire proposte e strumenti didattici utili agli insegnanti, affinché i ragazzi e le loro famiglie siano stimolati a recuperare la tipicità e la cultura del mondo contadino.