A Torino la mostra “Piemonte radice europea”: presenti anche scatti dalla Granda

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È il leitmotiv della mostra videofotografica “Piemonte radice europea”, inaugurata nei locali dell’Assessorato alla Cultura della Regione e realizzata dalla Consulta regionale europea, in collaborazione con l’Associazione culturale Azimut.

Si tratta di un viaggio alla ricerca di contaminazioni tra cittadini comunitari presenti sul nostro territorio e piemontesi residenti, per comprendere le motivazioni degli spostamenti e gli scambi socio-culturali creati tra le popolazioni.

 

Attraverso gli scatti fotografici di Samuele Mollo e i videoreportage di Valentina Ciappina, under 30 provenienti dal circuito “Io Espongo”, si percorrono la Via del Sale, la Fiera del tartufo di Alba, le strade di Asti, i boschi della Val di Gesso fino alle bellezze artistiche della città di Biella. Al tempo stesso vengono fissati i momenti particolari in cui i piemontesi incontrano culture diverse, quelle nate proprio dagli scambi con i cittadini comunitari.
Un’iniziativa che racchiude due aspetti fondamentali del sentirsi europei: l’attaccamento alle proprie origini territoriali e la capacità di saper guardare oltre per confrontarsi con il mondo.

 

“È compito delle istituzioni – ha sottolineato Daniela Ruffino, presidente della Consulta – sensibilizzare le comunità territoriali sull’importanza di una visione che superi i confini nazionali. I giovani, in particolare, devono essere i destinatari di un messaggio europeo da parte della politica. Saranno i cittadini del futuro ed è nostro dovere garantire un percorso di lavoro e di relazioni sociali soddisfacente e dignitoso”.
In un percorso espositivo parallelo si snoda anche “Io Espongo XVIII”, una collettiva di artisti italiani gemellati con la Germania, nell’ambito della rassegna “Torino incontra Berlino” serie di iniziative che hanno coinvolto tutte le principali Istituzioni culturali torinesi.

 

L’allestimento, visitabile negli spazi dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte (via Bertola, 34 a Torino), è aperto al pubblico, con ingresso gratuito, fino al 4 marzo 2016.