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Bra: in mostra le opere e i codici leonardeschi di Piumati

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Se il Codice di Volo di Leonardo Da Vinci è volato verso Marte, a bordo del rover Curiosity della missione Nasa Mars Science Laboratory, è anche merito di un illustre braidese che, nel 1893 insieme all’amico mecenate russo Fëdor Sabashnikoff, regalò a re Umberto I il prezioso manoscritto, ricomposto dopo anni di faticose ricerche e ora conservato presso la Biblioteca Reale di Torino.

 

L’illustre braidese in questione è Giovanni Filippo Piumati, eclettico artista ed intellettuale nato sotto la Zizzola, dotto letterato e valente musicista, ma soprattutto appassionato studioso di Leonardo da Vinci e dei suoi scritti. Nel centenario della sua morte, la città di Bra gli dedica la mostra monografica “Giovanni Piumati. La parabola artistica di un intellettuale europeo. Pittura di paesaggio e studi leonardeschi”, per promuovere l’opera di questo straordinario personaggio partendo dall’attività pittorica (che iniziò sotto la guida di Antonio Fontanesi e che lo impegnò tutta la vita) per giungere al fondamentale e imprescindibile periodo in cui l’artista si dedicò anima e corpo agli studi su Leonardo da Vinci, di cui ha tradotto il Codice del volo degli uccelli, dell’Anatomia e lo sterminato Codice Atlantico.

 

L’esposizione, allestita nelle sale affrescate di Palazzo Mathis (piazza Caduti per la Libertà) e del museo di arte, storia e archeologia Palazzo Traversa (via Parpera), è stata inaugurata sabato 14 novembre 2015 e sarà visitabile, ad ingresso gratuito, fino al 10 gennaio 2016, dal mercoledì alla domenica, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

 

In un percorso che permette al visitatore di conoscere la parabola del Piumati attraverso uno sguardo intimo e profondo, sarà possibile ammirare i dipinti – tra cui molti inediti – dell’artista e dei compagni di Accademia e le pubblicazioni originali delle trascrizioni dei Codici leonardeschi. La mostra, realizzata con il sostegno della Regione Piemonte e della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra, è curata da Carla Federica Gütermann, responsabile di collane storico-artistiche e autrice di numerose pubblicazioni, e da Armando Audoli, storico dell’arte e critico letterario. (em)

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