“Operazione VIP”: sequestrati beni per 1 milione e mezzo di euro a due nomadi sinti di Asti

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Asti, dalle prime ore di questa mattina, stanno dando esecuzione in Asti e Torino alla misura di prevenzione personale patrimoniale del sequestro anticipato dei beni finalizzato alla confisca, emessa dal Tribunale di Asti su richiesta del Pubblico Ministero, Dott.ssa Giulia MARCHETTI, nei confronti di un pluripregiudicato 29 enne e della sua convivente, 25 enne, entrambi nomadi “Sinti” residenti in Asti.

 

Il provvedimento, senza precedenti in questa Provincia, scaturito dalla proposta formulata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Asti a conclusione di un’ampia ed articolata attività di contrasto alla “criminalità predatoria”, ha portato al sequestro dei seguenti beni intestati o comunque riconducibili ai predetti, poiché aventi un valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati o all’attività svolta, ovvero poiché ritenuti frutto di attività illecita: un’impresa commerciale in Asti, nella centralissima Piazza Alfieri; un’impresa commerciale sempre in Asti, in via Grassi; un’autovettura Audi 8v; un lussuoso camper marca Hymer con targa provvisoria tedesca, importato dalla Germania, avvalendosi anche di prestanomi, con il precipuo fine della reimmatricolazione nel territorio nazionale e la successiva commercializzazione dopo un breve periodo di utilizzo; autoveicolo Nissan Juke; cassette di sicurezza e diversi conti correnti bancari già individuati, aperti presso Istituti di credito astigiani ed altri presenti presso tutti gli Istituti di credito e postali del territorio nazionale; titoli e fondi di investimento gestiti da un Istituto di credito astigiano.

 

I meticolosi accertamenti eseguiti dagli operanti, che hanno interessato un arco temporale superiore ai sette anni in cui si è estrinsecata la pericolosità sociale dell’uomo per il suo diretto coinvolgimento in attività illecite (lesioni personali, ricettazione, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti, usura, etc.), consentivano di raccogliere a carico dello stesso, inconfutabili elementi di riscontro tali da far ritenere inequivocabilmente sproporzionati i redditi dichiarati ai fini delle imposte rispetto alle entrate/uscite documentate, al punto da fare rilevare una plusvalenza pari a circa 400 mila Euro annui.

 

L’elevato tenore di vita mantenuto rispetto agli effettivi introiti provento delle attività commerciali, ha fatto ritenere che il 29enne e il suo diretto nucleo familiare, vivessero quindi abitualmente anche con proventi di attività delittuose delle quali è documentata nel tempo la sua diretta responsabilità o compartecipazione; attività illecite che hanno visto coinvolti anche stretti congiunti della stessa etnia nomade, stanziali nel capoluogo, anch’essi privi di congrui redditi dichiarati ai fini delle imposte. Si rammenta che taluni dei familiari dell’uomo, sono stati di recente raggiunti da analogo provvedimento di sequestro di prevenzione finalizzato alla confisca, da parte del Tribunale di Torino.
Il valore stimato dei beni sottoposti a sequestro preventivo nella mattinata odierna, che passeranno nella immediata disponibilità dello Stato attraverso la loro amministrazione da parte di un professionista specificamente incaricato dal Tribunale, ammonta a circa un milione e mezzo di Euro.

 

I Carabinieri di Asti hanno sottolineano come l’aggressione ai patrimoni di soggetti che vivono dei proventi delle loro attività illecite, che le nuove normative in vigore permettono di eseguire molto proficuamente, sarà un costante obiettivo per il prossimo futuro nell’azione di contrasto alla criminalità, nonché uno strumento che sarà affiancato alla tradizionale attività preventiva e repressiva, che ha già portato eccellenti risultati.

 

c.s.