Aggiornamento incendio a Fossano | Arpa intervenuta: “Nessun allarme”

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La zona attorno alla ditta Rosso, in via Domenico Ghiglione, al momento è transennata, visti i rilevamenti in corso, ma l’incendio è domato.

 

Sul posto ora è un via vai di assicuratori, tecnici dell’Arpa e Vigili del fuoco che stanno facendo la conta dei danni. A vederla da fuori l’area interessata dall’incendio sembra totalmente bonificata e non ci sono residui di polvere o di fumo, all’interno restano le carcasse bruciate di una parte del deposito.

 

Dalla ditta nessun commento, hanno solo asserito che i tecnici sono al lavoro, ma dalla tranquillità che si respira in zona sembrerebbe proprio non esserci alcun pericolo per la salute, come conferma il bollettino dell’Arpa, diramato pochi munuti fa:

“Arpa è immediatamente interventua per gli aspetti ambientali legati all’emergenza. L’incendio è stato circoscritto nella parte dello stoccaggio contenente bidoni vuoti, mentre le parti dello stoccaggio con bidoni pieni di rifiuti tossici sono stati tenuti sufficientemente freddi dai getti d’acqua da non bruciare.

L’Agenzia ha fatto rilevamenti di concentrazioni di inquinanti quali: monossido di carbonio (CO), composti organici volatili (VOC), toluene ed idrocarburi. I risultati non hanno riscontrato livelli di allarme. Alle 2.30 della notte l’incendio era domato e la situazione sotto controllo“.

 

Oggi, precisa ancora l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, i tecnici dell’Arpa sono andati sul posto per procedere al campionamento di suolo per valutare eventuali ricadute.

 

La ditta comunque ora dovrà valutare i danni. Giusto un mese fa alla ditta era stata contestata in sede legale, al tribunale di Cuneo, una grave violazione delle norme di stoccaggio del materiale pericoloso proveniente dal porto di Genova. In particolare si contestava una diversa collocazione dei sacchi contenenti materiali con fibre d’amianto, in un settore diverso da quello in cui avrebbero dovuto essere destinati. Il legale rappresentante della ditta affermava in quella sede che tutte le procedure erano state scrupolosamente seguite, rimandando al mittente le accuse, ovvero la ditta genovese, in cui un dipendente asseriva che Rosso Srl era a conoscenza del contenuto dei bustoni, mentre i difensori della ditta affermano che proprio per le indicazioni e l’etichettatura non idonea a spiegare correttamente il contenuto, la dita aveva in un primo momento accatastato i sacchi una zona diversa dalla collocazione prevista, ma solo perché in quella fase non era possibile desumerne il contenuto.

 

La stessa ditta genovese, avrebbero poi precisato i legali, risulterebbe sotto processo a Genova per falso, proprio riguardo all’attribuzione del codice apposto sulle etichette dei sacchi.

SV