Piemonte terza regione d’Italia per sfratti | Nel 2014 più di 8mila

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Filca (Federazione lavoratori costruzioni e affini), Sicet (Sindacato degli inquilini) e Cisl Piemonte hanno presentato – in un convegno che si è svolto nella sede dell’Atc, in corso Dante a Torino, il rapporto Cisl sulle politiche abitative in regione.

 

Dal rapporto (di cui si allega copia) emerge chiaramente che in regione ci sono più case che nuclei familiari e non c’è bisogno di costruire altre abitazioni.
La tavola rotonda – alla quale hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori regionali alle Politiche Sociali e all’Ambiente e Urbanistica, Augusto Ferrari e Alberto Valmaggia – è stata anche l’occasione per riflettere sugli ultimissimi dati 2014 sugli sfratti in regione.

 

“Il Piemonte, con 8.256 sfratti, 10,7% di tutti gli sfratti italiani, di cui ben 7.996 per morosità – ha dichiarato il segretario regionale Sicet, Giovanni Baratta – è la terza regione italiana per numero di provvedimenti emessi, dopo la Lombardia e il Lazio. A Torino i provvedimenti emessi sono stati, nel 2014, 4.643, di questi 4.530 per morosità. Torino è la seconda città italiana per numero di sfratti emessi in rapporto alla popolazione. Uno sfratto ogni 227 famiglie, solo dopo Bari. La media italiana è di uno sfratto ogni 334 famiglie. Nel 2013 gli sfratti in Piemonte erano stati 7.958”.

 

Nel convegno Cisl dal titolo: “Abitare, lavorare e migliorare l’ambiente”, si è discusso delle tante case vuote, sfitte e invendute e delle numerose famiglie di disoccupati, licenziati, anziani, sfrattati per morosità incolpevole a cui l’edilizia sociale non riesce a dare una risposta. Su oltre 26 mila richieste di alloggio popolare, solo 3.369 famiglie hanno ottenuto un’abitazione. La domanda insoddisfatta rimane altissima. Il patrimonio abitativo è ormai vetusto e occorre puntare sulle ristrutturazioni.

 

“In questo modo – ha spiegato il segretario regionale della Filca, Piero Donnola – oltre a rilanciare il settore dell’edilizia, da anni in crisi profonda e con un’enorme perdita di posti di lavoro, si può far risparmiare in modo considerevole le famiglie, migliorando anche l’ambiente. Vogliamo delle risposte dalla politica, perché non esiste un chiaro progetto su come salvare e creare nuova occupazione in edilizia”.

 

A tirare le fila della giornata, a spiegare il senso dell’iniziativa, ma soprattutto a indicare alcune piste di lavoro, strade da percorrere per provare a sbloccare una situazione ferma da tempo, è stato il segretario regionale Cisl, Sergio Melis.
“La casa e l’abitare – ha sottolineato Melis – devono tornare al centro del dibattito e dell’agire politico perché sono temi che hanno bisogno di un approccio e una visione d’insieme. Abbiamo bisogno di aumentare la disponibilità di abitazioni in affitto a canoni compatibili con i redditi, di un piano di edilizia pubblica e di certezze continuità dei finanziamenti, usando in modo appropriato anche le leva fiscale. Se si vuole, si può fare qualcosa con il contributo di tutti: lavoratori, imprenditori, istituzioni e rappresentanze”.