M5S: prime reazioni alla sentenza Eternit

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Per Frediani e Bono si tratta di “sentenza assurda” e Scibona rilancia: “Liberi di uccidere”

Giovedì 20 novembre 2014 – 16.30

Le reazioni alla sentenza Eternit arrivano a gran voce dal MoVimento Cinque Stelle, che si indigna, attraverso le dichiarazioni di Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte e Davide Bono, Consigliere regionale M5S Piemonte e del senatore Marco Scibona.

 

 

I Consiglieri regionali commentano: “Siamo allibiti per la sentenza della Cassazione che ha, di fatto, prescritto un reato gravissimo come il “disastro ambientale corposo e permanente”. E ribadiscono: “Una sentenza che avrebbe potuto “fare scuola” per procedimenti analoghi come l’Ilva di Taranto”.

Questa assurda decisione della Cassazione mette in luce tutte le storture del sistema giudiziario italiano che consente ad un personaggio come Schmidheiny di farla franca mentre si sbattono in galera persone accusate di aver incendiato un compressore come sta accadendo nell’ambito del processo agli attivisti No Tav”.

Infine un appello alla Regione: “La Regione Piemonte ha il dovere di far sentire la propria voce in tutte le sedi giudiziarie in cui saranno trattate vicende relative all’amianto. Chiederemo che l’ente, laddove possibile, si costituisca parte civile nei processi connessi alla questione Eternit. Compresi i procedimenti relativi all’amiantifera di Balangero (TO), la cava di amianto più grande d’Europa. Casale Monferrato (AL) e Balangero (TO) per il nostro territorio rappresentano ferite ancora aperte. E’ giusto che la Regione chieda un adeguato indennizzo. Nel caso in cui fosse ottenuto dovrà essere impiegato in progetti di bonifica dei siti contaminati”.

Poi un pensiero per i familiari delle vittime: “Esprimiamo la nostra vicinanza ai familiari delle vittime, ai malati di patologie indotte dall’esposizione all’amianto ed a tutta la comunità di Casale Monferrato. Vittime prima delle scelte scellerate di un’imprenditoria senza coscienza ed ora di una giustizia ingiusta”.

 

Il senatore Marco Scibona non usa mezze parole e commenta: “C’era da aspettarselo…..si tirano per le lunghe i procedimenti fino ad ottenere le prescrizioni che salvano capra e cavoli”.

“Da un lato si tengono buoni i parenti dichiarando che hanno provato a trovare i responsabili. …ma i lunghi tempi della giustizia hanno impedito di portare a termine la vicenda.
Dall’altro lato non si va contro il potere degli industriali che, per il loro profitto, non hanno timore di passare sui corpi di altri. Ora tutti a voler cambiare i termini della prescrizione, ma è l’ennesimo specchietto per l’allodole: andava fatto prima! Basta libertà di uccidere!


 

Sui reat ambientali il senatore pentastellato rilancia le tre proposte di legge presentate: “A.S. 1384 Prescrizione dei reati, a prima firma Cappelletti; A.S. 1345 Reati ambientali, a prima firma Micillo; A.S. 1314 Disposizioni per il controllo ambientale, a prima firma Nugnes.
 Noi è da mesi che diciamo che bisogna fare qualcosa, bisogna mettere mano alle leggi…noi è da mesi che siamo pronti!“.