A Mondovì arriva il mammografo digitale

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Nuova tecnologia con bassa dose di radiazioni, acquistata con un finanziamento della Fondazione CRC. Entrerà in funzione a settembre

Lunedì 28 luglio 2014 – 17.45

Si chiama “Microdose L50” ed è il nuovo mammografo digitale inaugurato oggi, presso il Regina Montis Regalis di Mondovì. L’apparecchiatura della Philips è stata acquistata con un finanziamento della Fondazione CRC, circa 420 mila euro che hanno finanziato l’intero progetto, anche lavori di adeguamento dei locali, ed entrerà in funzione a settembre, dopo un breve periodo di formazione del personale.

Con il mammografo digitale acquistato dagli ”Amici dell’ospedale di Savigliano”, anch’esso di prossima inaugurazione, rappresenterà un passo avanti decisivo per la creazione della rete delle senologie.

 

Sergio Giraudo è presidente della Lilt e componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione CRC: “Oggi sono qui con una doppia veste e mi preme sottolineare l’importanza di un investimento che consentirà di migliorare la diagnosi di una malattia che purtroppo miete ancora parecchie vittime. Peraltro, come Lega contro i Tumori collaboriamo con l’Asl, impiegando al meglio le risorse professionali e finanziarie di cui disponiamo. Oggi è fondamentale migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura della malattia e la tecnologia d’avanguardia ci viene in soccorso”.

 

Sara Monetto, consigliere comunale di Mondovì, porta i saluti dei colleghi e del sindaco Viglione: “Come amministratore, ma anche come donna, sono lieta di trovarmi qui per la seconda volta in pochi giorni, per inaugurare una nuova apparecchiatura. Devo sottolineare che questo ospedale offre importanti servizi e risposte di alto livello ai cittadini, sia dal punto di vista umano e professionale sia sotto l’aspetto del livello tecnologico”.

 

Ospedale d’avanguardia, ma perciò sempre alla ricerca di risorse per nuovi investimenti. Lo ricorda i direttore generale Gianni Bonelli: “Presto torneremo qui a inaugurare altre apparecchiature, mentre avanzano i lavori della nuova sala operatoria, tutti lavori realizzati con il contributo della Fondazione CRC, alla quale ci rivolgeremo ancora nel prossimo futuro per far fronte a nuovi investimenti”. In totale a Mondovì e Ceva sono effettuati 6700 esami mammografici (5000 a Mondovì), tra attività di screening e clinica, oltre a 1700 ecografie mammografiche e 500 esami mammografici di secondo livello.   

 

Augusto Scarrone, direttore del dipartimento Diagnostica per Immagini della CN1 e della Radiologia di Mondovì, traccia un breve resoconto dell’evoluzione della tecnologia: “La tecnologia digitale in Radiologia prende avvio egli anni 70/80 con le attrezzature di Medicina Nucleare e Tac, per estendersi nel decennio successivo all’ecografia e all’angiografia. Dobbiamo attendere il 2005 per aver i primi mammografi digitali, con un avvicinamento al “gold standard” rappresentato dalla pellicola mammografica. L’innovazione dei sistemi informatici consente oggi di supportare un’immagine mammografica che è di circa 50 MB contro un MB di un’immagine TAC”.

 

La vera innovazione consiste dunque nella disponibilità immediata delle immagini, per effettuare confronti che in Radiologia rappresentano un metodo diagnostico irrinunciabile.
Ma oggi – aggiunge Scarrone – parliamo di Senologia, con la mammografia, che rappresenta un momento. La diagnostica si è infatti allargata con immagini complementari come l’ecografia e la risonanza magnetica, senza dimenticare la biopsia che rimane un dato informativo indispensabile per pianificare l’intervento terapeutico”.

 

Il nuovo mammografo è già predisposto per un’evoluzione verso la spettrometria che consentirà addirittura di ottenere informazioni sulla composizione del tessuto indagato.

 

cs