Giro di fatture false nel cuneese: denunciati altri tre imprenditori

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La vicenda parte dall’arresto di un uomo d’affari di Beinette arrestato l’estate scorsa, dopo una fuga a Santo Domingo

Martedì 22 luglio 2014 – 9.45

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cuneo ha recentemente concluso, una lunga ed articolata indagine delegata dalla locale Procura della Repubblica che ha portato oltre all’arresto di un imprenditore cuneese residente a Beinette, resosi responsabile dei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, bancarotta fraudolenta distrattiva aggravata e ricorso abusivo al credito tramite mendacio bancario, anche alla denuncia di altri tre soggetti, che avrebbero concorso alla commissione dei medesimi.

Dal 2008 al 2011, infatti, l’imprenditore aveva emesso, quale titolare di aziende operanti nel noleggio di mezzi da lavoro e nel commercio di metalli non ferrosi, fatture relative ad operazioni oggettivamente e soggettivamente inesistenti per un imponibile complessivo di euro 5.816.817,08 ed I.V.A. per euro 1.157.574,48 nei confronti di 25 aziende della provincia, dandosi poi alla latitanza nella Repubblica Dominicana per sottrarsi all’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dalla locale Procura in relazione ai reati contestati.

 

Le indagini sono consistite nelle ordinarie attività di polizia giudiziaria concretizzatesi in perquisizioni, sia personali che locali, per essere poi sviluppate attraverso intercettazioni telefoniche, sequestro ed esame di documentazione bancaria relativa a conti correnti sia italiani che esteri, fino alle richieste di rogatorie internazionali in Austria e nella Repubblica Dominicana. Le Fiamme Gialle hanno infatti accertato che l’imprenditore, con l’aiuto della moglie, aveva indebitamente trasferito su un conto corrente austriaco la somma di oltre un milione di euro, successivamente prelevata in contanti e trasferita, con la compiacenza di un operatore finanziario estero, nella Repubblica Dominicana.

 

L’intensa attività di intelligence svolta dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia Criminale, e la costante attività di monitoraggio dei colloqui, degli spostamenti, degli accordi e della strategia pianificata dall’intero nucleo familiare per salvaguardare il proprio “tesoretto”, consentivano agli investigatori di conoscere la data e i dettagli relativi al rientro in Italia della moglie e dei figli del reo.

 

Alla consorte veniva quindi immediatamente applicata la misura cautelare del divieto di espatrio, rendendole così impossibile incontrare il marito per oltre un anno, determinando il coniuge a fare rientro in Italia per costituirsi e riunirsi alla propria famiglia. Dopo aver proceduto la scorsa estate al suo arresto, con la collaborazione della Polizia di Frontiera all’aeroporto di Milano Malpensa, le Fiamme Gialle, con la cooperazione delle Autorità Dominicane, hanno proceduto al blocco delle disponibilità finanziarie là rinvenute, quantificabili in circa 700.000 euro sotto forma di titoli di credito dominicani, ed al sequestro, presso il Residence “CASA LINDA”, nella località turistica di Soúsa nel nord dell’isola caraibica, di una villa del valore di circa 250.000 euro di proprietà del soggetto.

 

La complessa indagine ha avuto la sua conclusione con la denuncia all’Autorità Giudiziaria dei titolari delle imprese cuneesi che hanno utilizzato le fatture false a suo tempo emesse dall’imprenditore.

 

Redazione