Alpi: assurdo ridefinire i confini del territorio montano

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Il Governo blocca in Commissione Ambiente alla Camera la proposta di due deputate di “allargare” la regione alpine al centro dell’Europa

Venerdì 4 luglio 2014 – 8.45

In Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati, alcune deputate cuneesi, nel corso della discussione di oggi sulla perimetrazione dell’area piemontese che entrerà nella Strategia macroregionale alpina, hanno proposto di estendere i confini delle Alpi alle intere province di Cuneo, Torino, Vercelli e Novara.

Da sempre, Uncem ha sostenuto che il territorio da riconoscere nella Strategia è quello già individuato dalla Convenzione delle Alpi, con i Comuni montani e non gli altri, di pianura o di collina. La questione è stata discussa a seguito di un’interrogazione, nella capigruppo della Commissione, presentata dalle deputate Giuseppina Castiello e Laura Ravetto. La proposta di estensione del territorio alpino alle intere province non ha trovato l’assenso da parte del governo, rappresentato dalla Sottosegretaria all’Ambiente Silvia Velo.

 

Non tutto il territorio di una Provincia – ha spiegato Velo – deve essere ricompreso nel territorio montano alpino oggetto della Convenzione, ma soltanto quella rientrante nel perimetro risultante dall’allegato alla stessa. La perimetraziome odierna è la conseguenza diretta di una consultazione effettuata su base territoriale prima del 1991 e tradotta nella legge nazionale di ratifica”.

 

Sul tema è intervenuto in Commissione anche Enrico Borghi, deputato, capogruppo del Pd in commissione ambiente della Camera, presidente nazionale dell’Uncem: “La posizione del Governo – ha osservato Borghi – mi pare corretta, e francamente non comprendo quali siano i comuni non montani che improvvisamente acquisirebbero secondo le colleghe le caratteristiche di comuni alpini. In ogni caso, è importante che il Governo abbia fatto chiarezza, perché le Alpi non possono diventare una fisarmonica che si allarga o si restringe a seconda dei fondi europei messi a disposizione, in quanto le risorse per lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale delle montagne alpine dovranno essere impiegate nei Comuni montani e non altrove come purtroppo accaduto in passato con l’iniziativa comunitaria Interregno Spazio Alpino”.

 

Rimbalzata in Piemonte, la richiesta delle deputate in Commissione alla Camera ha suscitato forte perplessità tra gli amministratori locali dei Comuni montani. “Trovo assurda la richiesta di estendere il territorio oggetto della Convenzione delle Alpi, da inserire come riferimento per la Strategia macroregionale alpina – spiega Roberto Colombero, sindaco di Canosio e vicepresidente del Consiglio delle Autonomie locali del Piemonte – a intere province. Per occuparsi di montagna e di sviluppo locale delle Terre Alte servono competenza e conoscenza del territorio. L’improvvisazione non ci è utile e neppure le provocazioni a vantaggio di questo o di quel Comune. Gli errori del passato nei regolamenti per l’utilizzo di fondi europei riservati ai territori montani hanno già generato troppe storture e sprechi. Questa volta evitiamoli. Finalmente il Governo prende posizione, su indicazione di chi capisce le grandi sfide che abbiamo di fronte. Servono scelte, come quella di oggi, chiare e a sostegno di chi ogni giorno si impegna, nei Comuni e nelle associazioni, per creare sviluppo, garantire servizi, costruire progetti per accedere ai fondi comunitari”.

 

cs