“Da territori della ‘malora’ a patrimonio Unesco grazie alla tenacia dei viticoltori”

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Così Confagricoltura Cuneo sul riconoscimento ai paesaggi di Langhe-Roero e Monferrato

Giovedì 26 giugno – 11.45

Vorrei sottolineare come si sia giunti a questo risultato eccezionale grazie soprattutto a chi vive in quei luoghi unici, alle persone che hanno saputo valorizzarli rendendoli famosi nel mondo.

Se pensiamo che erano i territori della povertà, della ‘malora’, che prima della Seconda Guerra Mondiale non avevano alcun valore, ecco allora che questo traguardo lo si deve proprio a tutti quei viticoltori, tenaci e intelligenti, che hanno saputo valorizzare, affinare e rendere grandi i vini e i paesaggi delle nostre Langhe, facendo della qualità l’ingrediente base del loro successo”. Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo, commenta così il riconoscimento dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato a patrimonio dell’umanità Unesco.

 

Il riconoscimento Unesco per i territori di Langa e Monferrato è un giusto premio per la loro eccezionalità rurale e culturale – sottolinea il direttore della Confagricoltura zona di Alba, Mario Viazzi -. È un risultato grandioso che rafforza il posizionamento a livello di mondiale delle nostre produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate. Il grazie più grande va indirizzato agli sforzi degli operatori e degli agricoltori che, nel tempo e con il passare delle generazioni, hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo; con il loro duro lavoro quotidiano hanno mantenuto le vigne sempre al meglio, serbando un legame storico e di rispetto con il territorio, nonostante le tante innovazioni che il progresso ha portato anche in agricoltura. I sacrifici fatti negli anni per conservare questo patrimonio sono stati notevoli. Ma importante è stato anche il ruolo delle organizzazioni come la Confagricoltura che a tutti i livelli ha contribuito a mantenere i crismi e gli insegnamenti di chi ha lavorato in questi luoghi nel passato, permettendo così alle nostre colline di essere sempre coltivate”.

 

Non dimentichiamoci il peso che questo riconoscimento avrà in termini turistici per le nostre zone – aggiunge Renato Negro, presidente sezione Vini Bianchi di Confagricoltura Cuneo -, capaci di esprimere prodotti da primato conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Festeggiamo un traguardo che è espressione dell’altissima qualità della produzione vitivinicola della nostra terra”.

 

Gli fa eco Gianluca Demaria, presidente sezione Vini Rossi di Confagricoltura Cuneo: “Un sogno diventato realtà per un territorio unico al mondo che si estende per oltre 10 mila ettari. Un risultato che premia la qualità eccezionale del paesaggio vitivinicolo langarolo e piemontese in genere, e la sua profonda e viva cultura del vino. Questo traguardo dev’essere un inizio. L’inserimento delle Langhe nel patrimonio Unesco darà visibilità a livello internazionale per le nostre terre, con un incremento turistico pari al 30% nei prossimi 5 anni”.

 

cs