I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte Patrimonio dell’Umanità: “Un punto di partenza” – FOTOGALLERY

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Circa 76mila ettari, sei componenti e oltre 100 territori comunali

Lunedì 23 giugno – 11.45

La lunga attesa è terminata domenica 22 giugno 2014: una data storica, in cui i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato hanno ottenuto dall’Unesco il prestigioso riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità.

La decisione, che doveva arrivare sabato sera, ma che è poi slittata al giorno dopo, spalanca le porte della cosiddetta “World Heritage List” a 6 località del Piemonte, tutte dislocate tra le province di Cuneo e di Asti. La candidatura è un progetto partito nel 2003, da una prima proposta del territorio d Canelli che voleva valorizzare le Cattedrali sotterranee del Vino e che nel suo percorso ha raccolto l’adesione dei territori di Langhe-Roero, estendendosi al Monferrato. La candidatura è stata promossa e portata avanti dalla Regione Piemonte, dalle Province di Alessandria, Asti e Cuneo e dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e il Paesaggio, con la supervisione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e il supporto tecnico di SiTI (Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione).

 

Nel loro insieme le zone selezionate rappresentano la qualità eccezionale del paesaggio vitivinicolo piemontese e della sua profonda e viva cultura del vino.
E’ stata definita un’ampia “buffer zone” (“un’area che deve garantire un livello di protezione aggiuntiva ai beni riconosciuti patrimonio mondiale dell’umanità”) di circa 76.000 ettari che racchiude le sei componenti e coinvolge oltre 100 territori comunali. Un grande coinvolgimento di territorio del vino che si estende in oltre 10.780 ettari di territorio, con 6 componenti principali.

 

I siti Patrimonio dell’Umanità sono:

  • La Langa del Barolo (3.051 ettari)
  • Le colline del Barbaresco (891 ettari)
  • Il Castello di Grinzane Cavour (7 ettari)
  • Canelli e l’Asti Spumante (1971 ettari)
  • Nizza Monferrato e il Barbera (2307 ettari)
  • Il Monferrato degli Infernot (2561 ettari)

 

La notizia tanto attesa ha visto i presidenti delle tre ATL coinvolte del tutto solidali e coesi nelle valutazioni di merito. Dicono infatti Luigi Barbero, presidente Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero, Maria Teresa Armosino, presidente dell’ATL di  Asti e Sergio Guglielmero, presidente della Agenzia turistica di Alessandria.
Abbiamo lavorato insieme così a lungo e intensamente – su visioni e progetti comuni – per raggiungere questo obiettivo, che oggi le nostre tre Agenzie territoriali non possono che condividere con lo stesso sentimento di soddisfazione e gioia questa designazione. Che non è un punto di arrivo, ma di partenza. Con la stessa metodologia di lavoro di squadra usato sino a qui, da qui ora partiamo, con progetti operativi e altrettanto condivisi, per fare si che la titolarità di Territori Patrimonio Unesco divenga un concreto elemento di intercettazione di nuovi mercati e flussi turistici e, cogliendo ogni opportunità utile in questo senso, prima tra tutte Expo 2015. Ma, ancor prima di questo, per trasmettere, con orgoglio e amore per i nostri luoghi (dove l’opera dell’uomo e la grande cultura del lavorare la terra e della conservazione del paesaggio hanno creato eccellenza), una visione e una proposta di fruizione sempre  più sostenibile e in linea con le tendenze delle nuove generazioni di  turista. Un territorio non si consuma, lo si vive: nel contatto con le sue genti, nel respiro del suo paesaggio, nel godere dei suoi sapori, nel respirare la sua storia. Noi siamo pronti”.

 

Siamo felici di questo riconoscimento a livello mondiale. – spiegano Gianfranco Comaschi, Presidente, Annalisa Conti, Vice Presidente e Roberto Cerrato, Direttore dell’Associazione Paesaggi Vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato – Un sito viene iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale quando l’UNESCO riconosce la presenza di un “Eccezionale Valore Universale” (Outstanding Universal Value, OUV). Il suo valore universale è rappresentato dalla radicata cultura del vino e dallo straordinario paesaggio, modellato dal lavoro dell’uomo, in funzione della coltivazione della vite e della produzione del vino. La continua ricerca di miglioramento del ciclo produttivo ha portato, e ancora oggi porta, alla produzione di vini di eccellenza e qualità internazionale – quali il Barolo, il Barbaresco, l’Asti Spumante e il Barbera d’Asti, grazie a un ricco patrimonio di saperi e tecniche, basati sulla profonda conoscenza dei vitigni qui coltivati da secoli (Nebbiolo, Moscato Bianco, Barbera) e della loro capacità di adattamento alle condizioni ambientali”.

 

Qui sotto proponiamo tre fotogallery: le immagini dei luoghi della nostra provincia diventati patrimonio dell’umanità

 

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Redazione

 

La Langa del Barolo

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Le colline del Barbaresco

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Il Castello di Grinzane Cavour

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