Controlli sul territorio di Borgo San Dalmazzo: denunce per reati contro il patrimonio

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Durante l’ultima settimana i militari della Compagnia di Borgo San Dalmazzo hanno messo in atto una serie di dispositivi di controllo sul territorio al fine di prevenire la commissione di reati sia contro la persona che contro il patrimonio. In particolare durante i numerosi servizi di perlustrazione messi in atto lungo le principali vie di comunicazione sono stati ottenuti i seguenti risultati.

 

I militari della Stazione CC di Pietraporzio hanno denunciato in stato di libertà una persona per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana. La stessa era stata sorpresa durante un controllo alla circolazione stradale con alcuni grammi della predetta sostanza stupefacente. I successivi accertamenti tecnici hanno permesso di appurare che il principio attivo fosse ben oltre il limite consentito per poterne giustificare il possesso per uso personale.

 

La Stazione CC di Borgo San Dalmazzo in materia di normativa sugli stranieri ha denunciato in stato di libertà un soggetto di origine albanese poiché si appurava che lo stesso permaneva sul territorio italiano nonostante in possesso di un visto turistico ormai scaduto da più di un anno; due soggetti sono invece stati denunciati da personale dell’aliquota radiomobile poiché trovati in possesso di oggetti atti all’offesa e di cui non sapevano fornire giustificazioni in merito alla detenzione. Nel dettaglio venivano trovati in possesso di un coltello a serramanico di genere vietato e di un bastone tipo manganello della lunghezza di 60 cm circa.

 

Sempre i militari del dipendente Nucleo Operativo e Radiomobile denunciavano in stato di libertà tre soggetti, tutti di origine rumena, responsabili di tentato furto aggravato. Gli stessi infatti venivano sorpresi all’interno di un esercizio commerciale della zona dai dipendenti, mentre tentavano di asportare numerose confezioni di tonno in scatola per un valore approssimativo di 200 euro, occultando il tutto all’interno di un passeggino. Una volta scoperti si davano alla fuga abbandonando la refurtiva. L’analisi delle immagini di video sorveglianza e le dichiarazioni dei dipendenti permettevano però di risalire all’identità dei tre soggetti e denunciarli a piede libero.