Carrù: inizia il conto alla rovescia per la Fiera Nazionale del Bue Grasso

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Sono giornate intense per la città di Carrù: la Fiera Nazionale del Bue Grasso, porta fermento nei preparativi – che iniziano molti mesi prima – fino al momento conclusivo della mostra zootecnica e della premiazione che quest’anno avrà il suo momento più importate domenica 15 dicembre.

Perché dietro i momenti di festa e i numerosi appuntamenti – che quest’anno iniziano già giovedì 12 dicembre – c’é una macchina precisa e attenta, che mette ogni tassello al suo posto per raggiungere e superare gli obiettivi che da sempre la Fiera Nazionale del Bue Grasso di Carrù si pone, ossia quello di essere una grande vetrina per il territorio e le sue eccellenze, prima fra tutte la Razza Bovina Piemontese che è la protagonista assoluta della kermesse, da oltre cinque secoli tra tradizione ed innovazione.

Con il tempo molte cose sono cambiate ma i valori portanti, la tradizione, la qualità dei capi in mostra sono rimasti identici. E per mantenere invariata – anzi aumentare ogni anno – il prestigio della Fiera Nazionale del Bue Grasso, l’impegno della Amministrazione è costante e forte in ogni edizione.

Il sindaco Stefania Ieriti: “L’organizzazione della Fiera Nazionale del Bue Grasso di Carrù, implica per l’Amministrazione comunale un lavoro che dura praticamente dodici mesi: fino dal giorno successivo la fiera, già si inizia a lavorare, a valutare e a indire riunioni per organizzare al meglio la kermesse successiva. Certamente quest’anno, l’impegno è stato ancora più importante, con una formula nuova, che prevede ben quattro giorni di Fiera Nazionale del Bue Grasso”.

In questo modo – prosegue il primo cittadino di Carrù Stefania Ieriti – ancora più delle edizioni precedenti, protagonista assoluta sarà la Razza Bovina Piemontese. Questo per dare innanzi tutto maggior visibilità a tutte quelle che sono le categorie della Razza Bovina Piemontese, che vede nel Bue la sua punta di eccellenza e poi alle categorie via via minori, ma sempre molto importanti per l’ottima qualità e soprattutto trainanti di un settore, come quello dell’allevamento, di grande prestigio e di grande notorietà”.

I quattro giorni di fiera, dal 12 al 15 dicembre, rappresentano anche la risposta puntuale che è stata data dall’Amministrazione comunale a quelle che sono state le esigenze rappresentate dai vari operatori della fiera stessa – prosegue il sindaco Ieriti -. In questo modo è possibile dare maggior visibilità all’intero territorio e quindi non solo all’aspetto allevatoriale ma anche all’aspetto enogastronomico e, perché no, anche a quello culturale e paesaggistico. Venire a Carrù è sì mangiare bene, ma significa anche poter vedere al meglio le bellezze delle nostre colline, perché non dimentichiamoci che Carrù è la Porta della Langhe. Certamente l’impegno che l’Amministrazione comunale dedica all’organizzazione di un evento così atteso e così importante per l’economia non solo del nostro territorio provinciale ma di tutta la regione Piemonte, è notevole ed è a 360 gradi. Per tanto da parte mia, proprio in qualità di sindaco e per due mandati consecutivi, non posso che esprimere il mio più sentito ringraziamento, la mia gratitudine, a tutti coloro che in questo periodo, hanno contribuito in maniera puntuale: dagli amministratori comunale ai dai dipendenti del Comune di Carrù e poi a tutti gli altri importantissimi attori: da Anaborapi alla Pro Loco a tutti gli operatori commerciali carrucesi e poi tutti gli sponsor tra i quali, in modo particolare, Banca Alpi Marittime. Tutti insieme dobbiamo creare un sistema, una rete per far sempre più trionfare questo nostro grande evento che è la Fiera Nazionale del Bue Grasso, che ci dà sì soddisfazioni e notorietà ma anche molte responsabilità. Ma noi siamo contenti e fiduciosi di poter affrontare queste responsabilità nel migliore dei modi, come è giusto che sia da buoni piemontesi”.

In occasione della presentazione della 109esima edizione della Fiera Nazionale del Bue Grasso – che si terrà sabato 23 novembre alle 16.30 presso il Palazzo Municipale del Comune di Carrù – l’Amministrazione consegnerà una targa alla Pro Loco, alla persona del presidente Gino Nasari, e al dottor Guido Garnero dell’Anaborapi.

In questi anni la Pro Loco è stata il braccio operativo della Fiera Nazionale del Bue Grasso e di tutte le manifestazioni carrucesi – sottolinea il sindaco Ieriti –. Nei miei dieci anni di mandato si è formato un bel connubio, una bella collaborazione, con molti obiettivi condivisi e soprattutto raggiunti. Per questo ci siamo sentiti in dovere di consegnare un targa di ringraziamento al presidente della Pro Loco, da condividere, naturalmente, con i tanti volontari che animano la nostra Pro Loco”.

Un altro sentito ringraziamento va al dottor Guido Garnero dell’Anaborapi, per questi dieci anni di collaborazione puntuale e ricca di spunti benefici per la kermesse – conclude il primo cittadino di Carrù – . Un riconoscimento dovuto, che vuole, per così dire, esaltare un aspetto più tecnico della Fiera Nazionale del Bue Grasso. Infatti, grazie ai suoi importanti spunti tecnici, con il suo lavoro puntuale, ha supportato in maniera egregia la Fiera Nazionale del Bue Grasso che in questo modo, di anno in anno, ha raggiunto ottimi livelli di qualità”.

Anima della Fiera Nazionale del Bue Grasso di Carrù, è l’Anaborabi – Associazione Nazionale Allevatori Bovini Razza Piemontese – che seleziona i capi bovini di razza Piemontese.
Andrea Quaglino di Anaborapi: “La Fiera Nazionale del Bue Grasso di Carrù ha una risonanza tale che è un qualcosa di importantissimo per tutta la Razza Piemontese. Dal punta di vista tecnico, Anaborapi da sempre partecipa per l’organizzazione delle giurie e per gli aspetti tecnici collegati al bestiame. La ricaduta economica è collegata al fatto che la Fiera nazionale del Bue Grasso è conosciuta in tutta Italia e soprattutto che “Bue Grasso è Razza Piemontese”.

“La Razza Piemontese è la prima razza autoctona italiana dal punto di vista numerico delle consistenze. Se noi mettessimo insieme Chianina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana e Podolica non raggiungiamo i numeri della Razza Piemontese.
Il fatto che sia così diffusa e abbia mantenuto le consistenze nel tempo, è dovuto al fatto che è una razza che ha sempre soddisfatto le esigenze di tutta la filiera, a partire dagli allevatori, passando dai macellatori – per la sua resa al macello -, dai macellai e infine del consumatore”.