Nel cuore pulsante della città di Cuneo, tra le maestose architetture di via Roma e l’ampiezza scenografica di piazza Galimberti, si svolge ogni anno una delle manifestazioni più significative e sentite non solo nel contesto piemontese, ma anche nel panorama nazionale delle fiere agroalimentari: la Fiera Nazionale del Marrone. Un evento che ha saputo crescere nel tempo, trasformandosi da semplice mercato agricolo a grande vetrina culturale, gastronomica, artigianale e turistica del territorio. Un appuntamento autunnale atteso con entusiasmo da cittadini, turisti, produttori e amanti dei sapori autentici.
La sua storia affonda le radici nei primi decenni del Novecento, quando Cuneo, forte della sua posizione geografica e delle sue risorse ambientali, si affermava come uno dei principali poli castanicoli del Nord Italia. In quegli anni, in particolare negli anni ’30, la città ospitava una grande fiera stagionale che ruotava attorno alla vendita e alla celebrazione del marrone, varietà pregiata di castagna, coltivata da secoli sulle pendici delle valli alpine circostanti.
Piazza Galimberti e via XX Settembre diventavano allora il cuore pulsante di un’intensa attività commerciale che coinvolgeva contadini, commercianti, artigiani e visitatori provenienti da tutta la regione. Tuttavia, con l’avvento della Seconda guerra mondiale e i profondi cambiamenti socio-economici del dopoguerra, la manifestazione venne sospesa. Quello che era stato un appuntamento annuale irrinunciabile finì per essere dimenticato, lasciando spazio ad altre forme di economia e nuovi modelli di sviluppo. Per oltre cinquant’anni, la fiera rimase un ricordo sbiadito nella memoria collettiva.
È solo nel 1999 che la città di Cuneo, grazie all’intuizione e alla lungimiranza di Edue Magnano, allora direttore della nascente Azienda Turistica Locale del Cuneese, decide di riscoprire le proprie radici attraverso un evento simbolico e identitario. Nasce così il progetto “Il Tempo delle Castagne”, un’iniziativa che non intende semplicemente replicare il mercato del passato, ma lo reinventa in chiave moderna. L’obiettivo è ambizioso: rilanciare l’immagine di Cuneo a livello nazionale e internazionale, promuovendo al contempo la castagna come prodotto di eccellenza e simbolo del territorio montano. Dopo un’attenta analisi culturale ed economica, si individua nel marrone cuneese non solo un elemento distintivo della produzione agricola locale, ma anche un potente strumento di promozione territoriale. Viene così rilanciata ufficialmente la Fiera del Marrone, nella sua veste rinnovata e attuale. La prima edizione del nuovo corso, organizzata con passione e determinazione, registra subito un clamoroso successo: oltre centomila visitatori affollano le strade del centro storico, tra bancarelle di produttori locali, artigiani del gusto, eventi tematici e profumi avvolgenti che richiamano l’autunno alpino.
La Fiera si propone fin da subito non solo come uno spazio espositivo e commerciale, ma anche come luogo di riflessione, studio e sviluppo. Grazie alla collaborazione con università, enti scientifici e associazioni di categoria, vengono organizzati convegni, tavole rotonde e momenti di approfondimento su temi legati alla castanicoltura, all’agricoltura di montagna e alla valorizzazione ambientale. La castagna, da semplice prodotto stagionale, diventa così protagonista di una filiera da riscoprire, rilanciare e difendere. Nel 2000 viene fondata l’Associazione per la Valorizzazione della Castagna, che assume la responsabilità organizzativa dell’evento. Ne fanno parte istituzioni locali e soggetti di rilievo come il Comune di Cuneo, Coldiretti, l’Unione Industriale e la Comunità Montana Gesso-Vermenagna-Pesio. L’Associazione lavora con impegno per strutturare un disciplinare di qualità e per avviare il processo di riconoscimento dell’Igp “Castagna Cuneo”, un traguardo fondamentale per tutelare e promuovere un prodotto di grande valore storico e gastronomico.
Come ricordava spesso lo stesso Magnano: “La Fiera è solo una vetrina: il vero obiettivo è promuovere la castagna, sostenere l’agricoltura e recuperare i boschi”. In quest’ottica, la manifestazione si evolve negli anni coinvolgendo ristoratori, chef stellati, produttori e operatori turistici per valorizzare l’utilizzo della castagna in cucina non solo durante la Fiera, ma tutto l’anno. Nel 2004, la gestione organizzativa della Fiera passa ufficialmente al Comune di Cuneo, che ne consolida la struttura e ne garantisce lo sviluppo futuro. Già l’anno successivo, nel 2005, la Regione Piemonte riconosce ufficialmente il valore dell’iniziativa. Il 2009 segna una tappa cruciale: la Fiera ottiene il titolo di Fiera Nazionale, un riconoscimento che ne certifica l’importanza a livello italiano.
Il biennio 2007–2008 rappresenta un ulteriore salto di qualità: vengono introdotti saloni tematici, nuovi percorsi espositivi e una capillare strategia di comunicazione. Grazie anche alla collaborazione con Slow Food, la Fiera si trasforma in un vero e proprio festival delle eccellenze, dove il marrone cuneese si affianca a formaggi, salumi, miele, birre artigianali, dolci tradizionali e specialità tipiche delle valli alpine. Nascono laboratori sensoriali, spazi didattici, attività per bambini e aree interattive che permettono ai visitatori di vivere esperienze immersive e coinvolgenti.
Dal 2009 la manifestazione amplia ulteriormente i propri orizzonti, accogliendo espositori da ogni regione italiana e da numerosi Paesi europei. Viene creato il Padiglione del Mobile, dedicato alla lavorazione del legno di castagno, simbolo del legame tra artigianato e natura. Emergono nuove realtà come i microbirrifici e i produttori di carne piemontese. Accanto all’area commerciale, prende piede un ricco programma culturale, musicale e scientifico. Tra gli eventi di rilievo, spicca Castanea, congresso internazionale sulla castanicoltura che richiama a Cuneo esperti e studiosi da tutto il mondo.
A partire dal 2010, con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura e del Ministero del Turismo, la Fiera Nazionale del Marrone si consolida come una delle principali manifestazioni italiane nel settore agroalimentare. Ogni anno crescono gli espositori, i visitatori e le superfici coinvolte, fino a occupare gran parte del centro cittadino. Il pubblico supera le 300.000 presenze, trasformando Cuneo per diversi giorni in una vera e propria capitale del gusto, della tradizione e della sostenibilità. Negli anni successivi, la Fiera continua a evolversi, introducendo appuntamenti culturali come il concerto del Conservatorio Ghedini, l’assegnazione del Premio Città di Cuneo, mostre fotografiche, spettacoli teatrali e iniziative dedicate alla promozione della lettura e della memoria storica. Il 2015 segna un ritorno simbolico: dopo anni di spostamenti dovuti ai lavori di riqualificazione urbana, la Fiera rientra finalmente nella rinnovata via Roma, cuore storico e commerciale della città.
Oggi, la Fiera Nazionale del Marrone è molto più di un evento gastronomico: è una manifestazione culturale, turistica ed economica che celebra l’identità di un territorio, promuove la sostenibilità ambientale e valorizza le produzioni locali. È il compimento del sogno di tanti attori che nel tempo hanno creduto nella forza delle radici e nella potenzialità dei prodotti della terra come strumenti di promozione e rinascita.
Riconoscimento IGP, attestato di un’identità univoca, ricercata nel mondo e non replicabile
Le Castagne Cuneo Igp sono i frutti freschi e secchi, ottenuti da fùstaia di castagno da frutto (Castanea sativa) che si distinguono per il sapore dolce e delicato e per la particolare croccantezza dell’epicarpo.
I castagneti da cui si ottengono le Castagne Cuneo Igp sono situati a quote non troppo elevate (da 200 a 1000 m s.l.m.) in posizioni soleggiate e riparate dal vento.
La densità di piante in produzione non può superare le 150 piante ad ettaro. Sono consentiti gli interventi periodici di potatura per il risanamento delle piante da attacchi parassitari.
La raccolta può essere effettuata manualmente o con mezzi meccanici tali comunque da salvaguardare l’integrità del prodotto. Al fine di assicurare la rintracciabilità del prodotto, in ogni fase della filiera, è necessaria l’iscrizione degli impianti idonei alla produzione dell’Igp Castagna Cuneo in un apposito Registro, attivato, tenuto ed aggiornato da parte dell’organismo di controllo autorizzato nonché l’annotazione dei quantitativi prodotti e la conseguente certificazione da parte dell’organismo di controllo di tutte le partite di prodotto confezionato ed etichettato prima della commercializzazione ai fini dell’immissione al consumo.


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