Il violinista piemontese Mauro Iurato incanta Osaka e celebra il Piemonte all’Expo 2025

0
1
mauro iurato piemonte expo osaka

All’Expo 2025 di Osaka, la Regione Piemonte ha celebrato la propria eredità musicale con una serie di appuntamenti d’eccezione. Il violinista Mauro Iurato, originario di Torino, è stato protagonista di tre concerti introduttivi il 28, 29 e 30 settembre alle ore 18:00, nell’anfiteatro del Padiglione Italia all’Expo. Queste esibizioni hanno offerto al pubblico internazionale un primo assaggio del legame profondo tra la cultura musicale piemontese e il panorama violinistico europeo, anticipando l’evento principale del 2 ottobre.

Il momento culminante di questa programmazione è stato l’“EXPO Friendship Concert” del 2 ottobre nella storica Sala del Municipio Centrale di Osaka (Osaka City Central Public Hall. I biglietti sono andati esauriti in tempi record: lo show ha riscosso un entusiasmo tale da registrare il sold‑out totale.

A rappresentare il Piemonte in musica è stato Mauro Iurato, violinista torinese dalla carriera internazionale, formatosi con il massimo dei voti al Conservatorio “G. Verdi” di Torino e perfezionatosi all’Università di Musica e Arti Figurative di Vienna, sotto la guida del maestro Michael Frischenschlager.

«Il concerto del Maestro Mauro Iurato all’Expo di Osaka è stato un grande omaggio alla cultura piemontese e alla sua straordinaria tradizione musicale – dichiarano il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Marina Chiarelli -. Portare all’estero il meglio del nostro patrimonio artistico significa rafforzare i legami internazionali attraverso ciò che ci distingue: il talento, la bellezza e la profondità delle nostre radici. Il tutto esaurito, con mille posti assegnati e una lunga lista d’attesa, è un segnale forte dell’interesse e dell’entusiasmo che il Piemonte sa suscitare nel mondo».

Apprezzato per l’eleganza interpretativa e la versatilità stilistica, Iurato ha ricoperto il ruolo di Konzertmeister ospite in orchestre di rilievo come Osaka Philharmonic, PAC Orchestra e Ensemble Kanazawa. Con la fondazione di Harmonia KOBE Co., Ltd., ha dato vita a un progetto didattico riconosciuto per la qualità formativa e premiato in numerosi concorsi. Il suo impegno culturale in Asia costituisce oggi un autentico ponte tra Piemonte e Giappone, che questo concerto ha rafforzato e valorizzato. Nel 2023, per il contributo offerto alla diffusione della cultura italiana nel mondo, è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana.

I suoi concerti sono eseguiti con un violino il “Gioffredo Cappa del 1690 ‘Colla della Chiesa’”: uno strumento straordinario costruito da Cappa, uno dei più grandi liutai della scuola torinese, allievo diretto di Andrea Amati il fondatore della liuteria moderna.

«È stato proprietà del grande violinista torinese Giovanni Battista Pugnani (1731–1798) – racconta il Maestro Iurato parlando del suo violino – che nel XVIII secolo era il più celebre musicista della città e direttore dell’Orchestra Reale di Torino. È uno strumento sano, perfetto nelle sue parti, una rarità per un violino di oltre 320 anni. Per più di due secoli è rimasto nella stessa famiglia, i Colla della Chiesa, che lo comperarono direttamente da Pugnani, e da cui oggi prende il nome.

Lo strumento finì poi in Giappone, in un atelier a Tokyo, dove venne restaurato con grande cura, perché ancora in condizioni originali con corde di budello, una montatura barocca, il legno annerito dal tempo. Portava ancora i segni tangibili della sua storia: un riccio appiattito dalle antiche ceralacche e un’ombra sul legno lasciata dal mento di Pugnani, che lo suonava a pelle, senza mentoniera.

Quando, nel 2004, lo vidi per la prima volta fu un colpo al cuore: in mezzo ad altri strumenti bellissimi, lui brillava di luce propria. Lo provai e capii subito che doveva essere mio. Fu un gesto folle, avevo 24 anni, nessuna certezza economica, ma tanta convinzione. Riuscii a ottenere un mutuo e dopo dieci anni, è diventato finalmente mio. Non è solo un violino prezioso, datato 1690: è un pezzo di storia viva. Quando suono le composizioni di Pugnani con lui, succede qualcosa di inspiegabile. È come se il suono si riaccendesse, e con lui, la memoria».

Il violino suonato da Mauro Iurato è un esemplare raro e, con la sua storia secolare, ha aggiunto un valore inestimabile alla performance.

Il programma della serata ha reso omaggio a quattro figure fondamentali della tradizione violinistica torinese e piemontese: Giovanni Battista Somis, Jean-Marie Leclair, Giovanni Pugnani e Giovanni Battista Viotti, veri e propri pilastri della scuola violinistica piemontese tra il XVII e il XIX secolo. Questi maestri hanno segnato profondamente la storia musicale locale e contribuito a modellare l’intera scuola violinistica europea attraverso le loro composizioni e soprattutto grazie all’insegnamento.

Giovanni Battista Somis, allievo di Corelli e Vivaldi, è considerato il fondatore della scuola torinese. Le sue sonate, innovative sotto il profilo tecnico ed espressivo, aprirono la strada al moderno virtuosismo violinistico. Jean-Marie Leclair, originario di Lione, giunse a Torino per affinare la sua arte proprio sotto la guida di Somis, diventandone il più illustre allievo straniero, noto per l’eleganza e la precisione della sua scrittura musicale.

Giovanni Pugnani, il più brillante discepolo di Somis, guidò con successo l’Orchestra Reale di Torino e conquistò fama in tutta Europa, esibendosi nelle principali corti da Parigi a Londra. Infine, Giovanni Battista Viotti, allievo di Pugnani, fu un violinista, compositore ed educatore di primo piano, la cui scuola diede origine alla moderna scuola violinistica francese. Tra i suoi allievi più celebri figurano Rode, Kreutzer, Baillot e De Bériot, a loro volta maestri delle generazioni che plasmarono la tecnica del violino moderno, come Wieniawski e Ysaÿe.

Durante il concerto il pubblico ha potuto ascoltare un repertorio di rarità, dei veri capolavori, espressione della raffinata tradizione piemontese: dalle sonate op.1 n.8 e op.2 n.1 di Somis, che illustrano la finezza tecnica e la fantasia compositiva del capostipite, alla Sonata n.3 in Re maggiore di Leclair, emblema dell’eleganza francese filtrata dalla scuola torinese; dalla Sonata op.3 n.4 di Pugnani, ricca di virtuosismo e passione, fino al celebre Concerto n.22 di Viotti, un autentico gioiello che ha influenzato profondamente la musica violinistica europea.

Sul palco, Mauro Iurato è stato affiancato dal pianista Pablo Escande, compositore e musicista argentino tra le figure più rilevanti della scena contemporanea. Diplomato a Buenos Aires e perfezionatosi nei Paesi Bassi, Escande si è distinto in ambiti che spaziano dal clavicembalo al fortepiano, con collaborazioni di rilievo quali Conjunto Ibérico, Rotterdam Chamber Orchestra e Kyoto Philharmonic Chamber Orchestra. Attualmente insegna all’Università Femminile di Kyoto e svolge attività di consulenza musicale per l’Associazione Giapponese Telemann.

L’iniziativa, promossa dalla Regione Piemonte con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, la collaborazione di Harmonia KOBE Co., Ltd. e il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Osaka, si configura come un momento di scambio culturale di altissimo livello.

Il concerto è stato un ponte tra Torino e Osaka, capace di celebrare un’eredità musicale che ha plasmato l’identità e il virtuosismo del violino europeo, rafforzando così le relazioni culturali tra Piemonte e Giappone.