Glamour e realismo, due visioni della moda

Il Filatoio di Caraglio e la Castiglia di Saluzzo ospitano due mostre dedicate a Newton e Scianna

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Sull’onda del successo straordinario del­le esposizioni dedicate a Doisneau ed Er­witt, la grande fotografia d’autore torna a infiammare l’autunno culturale della provincia di Cuneo con due mostre che promettono meraviglia, vertigine e bellezza. Dal 23 ottobre 2025 al 1° marzo 2026, il Filatoio di Caraglio e la Castiglia di Sa­luzzo ospitano le monografiche di due giganti del No­vecento: Helmut New­ton e Ferdinando Scianna. Due vi­sioni opposte e complementari della moda, due sguardi che raccontano il corpo, lo stile, la vita.
Al Filatoio va in scena Helmut Newton. Intrecci, a cura di Matthias Harder, di­rettore della Helmut Newton Founda­tion di Berlino. Oltre 100 fotografie, alcune inedite, raccontano l’evoluzione di Newton: dagli scatti patinati per Yves Saint Laurent, Blu­marine e Absolut Vodka, fino alle collaborazioni con La­vaz­za, dove il suo stile teatrale e provocatorio si intreccia con il mondo del branding. Mo­ni­ca Bellucci, Kate Moss, Carla Bruni, Eva Herzigová: volti e corpi che hanno ridefinito l’immaginario della moda. Newton trasforma la fotografia commerciale in linguaggio artistico, esplorando il nudo, la femminilità, la tensione tra realtà e sogno.

Alla Castiglia di Saluzzo prende vita Ferdinando Scianna. La moda, la vita, a cura di Denis Curti. Per la prima volta, Scianna viene raccontato attraverso il suo rapporto con la moda, affrontato con lo sguardo del fotogiornalista. Niente pose artificiali, niente glamour da passerella: la sua è una moda vissuta, umana, radicata nella strada. Iconica la campagna per Dolce&Gab­bana con Marpessa, ambientata nei paesi della Sicilia. In mostra, oltre novanta fotografie realizzate tra la fine degli anni ’80 e i primi ’90 per riviste come Vogue, Vanity Fair e Stern. Bianco e nero, etica e stile, memoria e intuizione: Scianna trasforma la moda in racconto visivo, dove immagine e verità camminano insieme.

Due giganti della fotografia: uno glamour e provocatorio, l’altro più poetico e umano. Ma perché proprio loro? «La scelta è partita da Newton, pensato per il Filatoio. Come sempre, le nostre mostre dialogano con l’identità del lu­ogo. Il Filatoio ha una storia legata alla protoindustria e alla filiera della seta, e Newton si presta perfettamente a questo racconto. La sua fotografia si intreccia con il mondo produttivo e il branding, in una narrazione coerente e potente. A quel punto ci siamo chiesti chi potesse dialogare con lui, e la scelta è caduta su Scianna, per contrasto e affinità. Un fotografo italiano, nato come reporter, che ha affrontato la moda con uno sguardo personale e mai patinato. La mostra La moda, la vita è un percorso inedito, mai affrontato in modo così strutturato. Sarà la prima volta che metteremo in dialogo questi due artisti su un tema comune» racconta Davide De Luca, direttore della Fonda­zione Artea (foto sotto, con il presidente Marco Galateri di Genola).
Insomma, mostre imperdibili… «Sono mostre importanti, per la qualità delle opere e per il loro carattere inedito. Quella di Newton presenta un intreccio mai visto tra fotografia e branding, con immagini iconiche che raccontano gli anni ’60 e ’70, fino ai lavori più maturi. Quella di Scianna è la prima in Italia a indagare il suo rapporto con la moda. La moda, la vita mette in luce il suo sguardo poetico e mediterraneo, il bianco e nero che sa evocare odori, atmosfere, emozioni. È una mostra che racconta un Sud bello, sensuale, umano. En­tram­be le esposizioni sono pensate per dialogare tra loro, per creare un sistema culturale nel territorio, e per offrire al pubblico un’esperienza visiva e narrativa unica. È questo che le rende imperdibili».

Due sedi d’eccezione, due autori leggendari, due visioni della moda che si incontrano e si sfidano. Un autunno da vivere con gli occhi e con il cuore. Un viaggio tra corpi che parlano, sguardi che accarezzano, ombre che seducono. Un racconto che vibra tra la seta e la pietra, tra il desiderio e la memoria. Un invito a lasciarsi attraversare dalla bellezza, senza difese. Qui la fotografia non si guarda soltanto: si respira, si ascolta, si sente sulla pelle. È un teatro di emozioni, un palcoscenico di verità e finzione, dove ogni immagine è una carezza, uno schiaffo, un sussurro.

Newton scruta con occhio indiscreto, tagliente, quasi chirurgico: le sue donne sono statue vive, desideri scolpiti nella luce, provocazioni che sfidano lo sguardo.
Scianna, invece, avvolge: il suo Sud è carne e mito, è Sicilia che profuma di zagara e malinconia, è barocco che pulsa nei vicoli, nei volti, nei silenzi. Due mondi che seducono, due estetiche che incantano.
Un autunno che promette bellezza e desiderio.