Radis 2025: a Dogliani, una mostra sulla cura e il cambiamento nella Chiesetta della Sacra Famiglia

Dopo l’anteprima dell’opera di Petrit Halilaj, Radis 2025 prosegue a Dogliani con la mostra Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia, curata da Marta Papini e inaugurata domenica 5 ottobre nella Chiesetta del Ritiro della Sacra Famiglia.

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Dopo l’anteprima dell’opera di Petrit Halilaj, Radis 2025 prosegue a Dogliani con la mostra “Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia”, curata da Marta Papini e inaugurata domenica 5 ottobre nella Chiesetta del Ritiro della Sacra Famiglia.

Il titolo prende spunto dal romanzo distopico La parabola del seminatore (1993) dell’autrice afroamericana Octavia E. Butler, ambientato negli anni 2024–2027. Nella storia, la protagonista fonda una nuova religione basata sulla fede nel cambiamento come processo di guarigione: una metafora potente che attraversa anche il percorso espositivo.

La mostra raccoglie opere di Marina Abramović, Sol Calero, Chiara Camoni, Bracha L. Ettinger, Dorothy Iannone e Nolan Oswald Dennis, provenienti dalle collezioni di Fondazione Arte CRT e Fondazione CRC. Tra queste, Notes for recovery (hold) di Dennis diventa chiave di lettura: diagrammi che invitano ad attraversare i traumi e a immaginare nuove possibilità di comunità e di futuro.

Il luogo che ospita l’esposizione, la Chiesetta costruita nel 1883 dall’architetto Giovanni Battista Schellino, ha vissuto nei secoli molte trasformazioni – convento, collegio, scuola, ospedale – ed è oggi spazio espositivo. La sua storia di cura e accoglienza rafforza il senso di una rassegna che invita a riflettere sulla metamorfosi come via di guarigione.

Con questa doppia iniziativa, Radis conferma la sua vocazione: portare l’arte fuori dai musei, intrecciarla ai luoghi e restituirla alle comunità come radice di bellezza, memoria e speranza.

👉 Info e programma: www.radis-crt.it