«Al fianco di chi vuole attraversare le nuove frontiere»

Il messaggio lanciato da Mariano Costamagna, presidente Confindustria Cuneo, durante l’Assemblea annuale dedicata a “storie di imprese senza confini”

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«In un mondo che alza nuovi muri, le imprese cuneesi cercano strade, si spingono oltre, varcano frontiere. E Confindustria Cuneo sarà sempre al fianco di chi vuole attraversare le frontiere. Conti­nuiamo, quindi, a camminare insieme, consapevoli che ogni traguardo superato qui diventa un esempio per tutta l’Italia». È il messaggio lanciato dal presidente di Confindustria Cuneo, Mariano Costamagna, nel corso dell’Assemblea annuale dell’Associazione, intitolata “Frontiere: storie di imprese senza confini”, che si è tenuta martedì 10 giugno, a Cuneo.

Il presidente, eletto nel 2023 e in carica fino al 2027, ha tracciato un primo bilancio del suo mandato, sintetizzando l’azione dell’associazione in cinque parole chiave: cultura d’impresa, visione, condivisione, risorse umane, made in Italy (e made in Cuneo). «La qualità italiana – ha rimarcato – è più forte anche dei dazi, perché si fonda sul valore delle competenze umane, un patrimonio da tutelare e promuovere». Un riferimento, quest’ultimo, an­che alla neonata Fondazione Industriali.

Sul fronte internazionale, Costamagna ha auspicato «un’Europa davvero unita», in grado di superare le rigidità ideologiche e di stringere accordi strategici, come quello con il Mercosur. E ha chiesto «un’I­ta­lia che sostenga l’industria con una strategia condivisa, tempi certi e misure strutturali per colmare il gap energetico e detassare salari e premi».

Il direttore generale Giuliana Cirio, festeggiata a sorpresa per i suoi dieci anni alla guida dell’Associazione (foto 1), ha rilanciato il concetto di “frontiere” in chiave evolutiva: «Non sono mai statiche, si spostano con noi. Pensiamo alla famiglia, all’innovazione, ai diritti: ciò che ieri sembrava un limite invalicabile, oggi è spesso un nuovo inizio. Le imprese cuneesi affrontano questi cambiamenti con responsabilità e visione, per costruire un progresso condiviso e inclusivo».

I numeri danno ragione a questo approccio: negli ultimi cinque anni oltre 400 aziende si sono associate, portando a più di 1.200 le imprese rappresentate da Confindustria Cuneo, per un totale di 60mila addetti.

La cerimonia si è aperta con un momento musicale simbolico: gli inni d’Italia ed Europa eseguiti dal Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino (foto 8), diretto da Claudio Fenoglio, anche direttore artistico dell’associazione culturale Polimnia. A seguire, i saluti istituzionali del presidente della Regione Alberto Cirio (foto 2), del presidente della Provincia Luca Robaldo (foto 3) e della sindaca di Cuneo Patrizia Manas­sero (foto 4). Tutti hanno ribadito il valore della collaborazione pubblico-privato come mo­to­re di sviluppo e attrattività territoriale.

Tre i talk che hanno animato la parte centrale dell’evento, con ospiti di primo piano del mondo economico e dell’informazione. Stefano Buono, fondatore e Ceo di Newcleo, ha parlato con Luca Telese (foto 5), direttore de Il Centro, di energia e nuove tecnologie nucleari. «Il nucleare di nuova generazione – ha detto Buono – è una sfida tecnologica ma anche etica. Serve coraggio per investire, superando pregiudizi. L’Italia può essere protagonista ed entro il 2035 produrrà energia nucleare». Telese torna all’indelebile ricordo di Cherno­byl: «Tra i 4mila decessi locali indicati dall’Onu ed i 6 milioni stimati da Greenpeace, che ne ha valutato gli effetti negli anni, lei come e dove fissa l’asticella?». «Siamo sempre stati vittima della narrativa nucleare. L’incidente è stato assurdo – ha concluso Buono –, un reattore non sicuro e procedure sbagliate ma con un impatto essenzialmente locale: la fisso a un po’ meno di 4mila. Lo dico grazie alla mia esperienza nel campo farmaceutico, buona parte di essi sono da ricondursi, sempre a livello locale, potrebbero rientrare in casi di aumento di incidenza del cancro alla tiroide. Oggi abbiamo anche compreso come agire con misure abbastanza semplici».

Angelo Gaja, imprenditore vitivinicolo di fama internazionale, ha invece dialogato con Andrea Malaguti (foto 6), direttore de La Stampa, sul valore del territorio nei mercati globali. Chiaro il pensiero sin dall’incipit: «Basta che non usi il termine overtourim. Lo detesto». Alla doverosa richiesta di spiegazione, Gaja risponde: «Il turismo enogastronomico è un’opportunità, ma anche una responsabilità. Dobbiamo sa­per­lo gestire per non snaturare l’identità dei luoghi. Oggi certi disagi sono evidenti: occorre una visione comune e progettare i prossimi dieci anni».

Infine, Emma Marcegaglia, presidente e ceo di Marcegaglia Holding, intervistata dalla giornalista Maria Latella (foto 7), ha riflettuto su globalizzazione e competitività europea: «I dazi “muscolari” di Trump creano problemi nelle catene di valore. L’Europa deve essere più coesa, meno ideologica e dotarsi di una strategia industriale comune. Solo un’industria forte può garantire crescita, occupazione e benessere».

La parte pubblica si è conclusa con una festa nel Parco Amilcare Merlo, presso la sede di Confindustria Cuneo. Un momento conviviale e simbolico, dedicato a una figura che ha segnato la storia dell’industria locale. Nel suo nome si è celebrato lo spirito imprenditoriale del territorio, lo stesso evocato dal presidente Costa­magna nel ricordare due figure recentemente scomparse: Gian­do­me­nico Genta e Giaco­mo Oddero. Nella sessione privata dell’As­semblea si è proceduto alla surroga del vicepresidente Giusep­pe Miroglio, non più rieleggibile per limiti statutari: al suo posto è stato eletto Matteo Rossi Sebaste. «Ringra­ziamo Giusep­pe Miro­glio per il forte impegno, professionale e uma­no, profuso a favore della crescita e dell’innovazione dell’As­socia­zione nei suoi mandati da vicepresidente. Un contributo di grande valore», hanno sottolineato il presidente Costama­gna e il direttore generale Cirio. Sono stati confermati gli altri vicepresidenti in carica: Chiara Bardini, Alberto Biraghi, Marco Costa­magna, Gabriele Gazza­no, Paolo Merlo, Roberto Rolfo e Bartolomeo Salomone. Com­ple­tano la squadra Luigi Giordano, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, e Riccardo Preve, presidente del Comitato Pic­co­la Industria.

 

Città di Alba ed Ente Fiera “fanno chiarezza” sull’intervento
di Angelo Gaja

Il presidente dell’Ente Fiera di Alba, Axel Iberti, toccato dall’intervento di Angelo Gaja “a scapito della manifestazione Vinum”, interviene per “fare chiarezza”: «Le parole di Gaja lasciano tutto il gruppo di lavoro e gli stakeholder delusi, imbarazzati, increduli. Per amore di verità, è opportuno difendere il buon nome della manifestazione. Nel rispetto delle opinioni di tutti, chiariamo: l’accesso alle piazze albesi è completamente gratuito. L’occupazione di uno spazio pubblico prevede la corresponsione dei diritti di plateatico, che Vinum paga, al pari di tutte le manifestazioni che si svolgono in città. Sono soldi pubblici, in virtù dei quali il Comune offre servizi alla cittadinanza. Non solo: esiste un contratto di licenza per l’uso del marchio “Vinum”, per il quale l’Ente Fiera versa al Comune un corrispettivo economico». Affermano congiuntamente il sindaco della Città di Alba, Alberto Gatto, e l’assessora a Turismo e Cultura, Caterina Pasini: «Ogni spunto di riflessione è interessante per migliorare e migliorarsi ed innovare. Inviteremo Angelo Gaja a Vinum, in modo che possa concretamente conoscere la manifestazione e confrontarsi su di essa e sulle diverse iniziative che si svolgono nella nostra città. Tengo a precisare che tutti gli eventi organizzati ad Alba pagano l’occupazione di suolo pubblico, compresi ovviamente Vinum e la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che negli anni hanno portato nel mondo il nome della nostra città e di tutto il territorio. Ed è giusto così, perché quando si parla di spazio pubblico, si parla dello spazio di tutti».