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«Con.Ascom crea tante connessioni tra realtà diverse»

Il presidente dell’Associazione Commercianti Albesi oltre che di Confcommercio Piemonte, Giuliano Viglione: «Innovare significa essere pronti a cambiare»

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In certi uffici, la concretezza si misura in chilometri percorsi tra un’associazione di categoria e l’altra, tra una crisi superata e una soluzione trovata. Giu­liano Viglione, classe pragmatica e sguardo lungo, ha appena ricevuto la riconferma alla presidenza di Con.Ascom, – la grande rete cooperativa dei servizi di Confcommercio. Vi­glione, pre­si­dente anche di Confcommercio Piemonte, del­l’As­so­cia­­zione Commer­cian­ti Al­be­si (Aca) e membro della Giun­ta nazionale di Confcom­mer­cio, lavora su più tavoli: locale, regionale, nazionale. Per lui, la parola chiave è “sistema”, ma sempre con lo sguardo attento ai dettagli che fanno la differenza nei territori.

Che priorità si è dato per questo nuovo mandato triennale?
«Con.Ascom si occupa principalmente di organizzare me­glio i vari servizi proposti dalle Associazioni aderenti. Ser­vizi che sono essenziali per lo svolgimento delle attività economiche. Nostro compito è sollevare l’imprenditore da tutte quelle incombenze, bu­ro­cratiche e non, che tutti i giorni egli è tenuto ad assolvere e questo per permettergli di dedicarsi appieno alla propria attività. Una è la missione di Con.Ascom: confronto e tavoli comuni, per crescere insieme, per poter offrire servizi in tutti i settori e avere imprese più efficienti».

Quali sono oggi le criticità più forti che le vostre aziende si trovano ad affrontare?
«Il mondo imprenditoriale in generale ed il commercio in particolare hanno subito ne­gli anni profonde trasformazioni e i consumatori hanno sviluppato nuove abitudini, soprattutto dal periodo pandemico in poi. Se un’azienda vuole stare al passo con il mercato, deve adeguarsi per non essere estromessa dal sistema del commercio. Com­pito nostro è indirizzare e supportare questa transizione fornendo strumenti operativi quali formazione continua, finanziamenti mirati, sviluppo della digitalizzazione, promozione di normative che possono supportare la transizione economica attuale».

Che responsabilità sente oggi, a livello personale e di squadra, di fronte a questa fiducia unanime?
«Ringrazio ovviamente tutti co­loro che hanno scelto di confermarmi: è una fiducia reciproca, la compagine è af­fiatata e allineata sui valori condivisi. La responsabilità è, come sempre, quella classica del “buon padre di famiglia”, che condivido con tutti gli altri presidenti di Ascom, i direttori e tutti gli amministratori delle società».

Con.Ascom rappresenta oggi una rete di oltre 30mila aziende. In che modo riuscite a fa­re sistema mantenendo vive le specificità locali, come quelle dell’area albese?
«Siamo una serie di società di servizi dell’area Confcom­mer­cio e pertanto siamo già in rete come Associazioni di categoria dei vari territori. Ci unisce dunque un modus operandi condiviso da sempre: ci confrontiamo sulle problematiche comuni, ci incontriamo spesso soprattutto con alcune realtà affini per servizi resi, per dimensione, per “filosofia”. La creazione di Con.Ascom, per iniziativa dell’Associazio­ne Commercianti Albesi, ave­va proprio l’obiettivo di fare rete nel Nord Italia, dove le similitudini tra le economie territoriali sono molteplici e creano spazi di connessione e collaborazione. Le specificità non si toccano: ogni area ha la sua tipologia di imprese che però, in un modo o nell’altro, interagiscono con il mondo del commercio, del turismo, dei servizi, che noi rappresentiamo. Dunque, se funzioniamo bene noi e se offriamo i servizi necessari alle attività economiche, tutto il sistema ne beneficia».

Come si portano le istanze di un territorio come Alba ai ta­voli regionali e nazionali senza perdere concretezza?
«Fortunatamente c’è un proficuo scambio quotidiano tra realtà di area Confcommercio che prelude e prepara gli in­contri sovraordinati, quindi non esistono di fatto temi che non siano già in qualche mo­do affrontati sui territori. In ogni caso, il fat­to che all’are­a albese sia­no riconosciuti ruoli come qu­elli che ri­co­pro ha già un si­gni­ficato preciso, e cioè che i temi territoriali sono sempre all’attenzione regionale, in­ter­regionale e nazionale».

Cosa significa davvero innovare nei servizi alle imprese oggi? E come si coniuga con il pragmatismo di chi lavora ogni giorno sul territorio?
«Credo che innovare significhi sostanzialmente essere aperti alle novità. Essere di­sposti, con la propria esperienza e con la propria apertura mentale, a cambiare ogni volta che si rende necessario. Fa parte dell’evoluzione delle imprese e degli imprenditori, questa deve essere la nostra filosofia. Innovare oggi significa essere attenti a questi cambiamenti e osare, anche creare gli strumenti e i servizi che mancano. Confcom­mer­cio da sempre opera su questa linea e Aca, per quanto riguarda questo territorio, ha creato molti servizi specializzati per incontrare esigenze specifiche e nuove».

Si parla molto di intelligenza artificiale e automazione an­che nei servizi alle imprese. Ritiene che questo cambiamento possa sostituire il lavoro umano o piuttosto valorizzarlo?
«Spariranno mestieri ed altri ne verranno creati. Fa parte del cambiamento di cui dicevamo prima. Non deve spaventarci. Il nostro settore resta uno di quelli nei quali l’approccio umano è ancora essenziale. Piuttosto, dobbiamo imparare a utilizzare bene l’Ia come strumento di la­vo­ro e di crescita personale. È una grande opportunità e dobbiamo approcciarla e viverla come tale».

 

Una rete formata da 30mila aziende e 140mila addetti

Con.Ascom è u­na società cooperativa, costituita nel 1998 e con sede in Emilia Ro­ma­gna, che riunisce 40 società di servizi di as­sociazioni provinciali e subprovinciali del nord-est e nord-ovest italiano aderenti a Confcommercio.
Le società associate operano in Li­guria, Piemonte, Lombardia, Ve­neto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana, offrendo assistenza e servizi tradizionali e innovativi a oltre 30mila aziende e professionisti del settore terziario, che impiegano più di 140mila addetti. Nel complesso, i soci di Con.Ascom contano oltre 1.500 dipendenti e generano un volume d’affari superiore a 80 milioni di euro.
L’assemblea dei soci, oltre alla conferma di Giuliano Viglione come presidente, ha nominato Fabio Mar­colin (segretario generale del­l’Unione Confcommercio della provincia di Treviso) alla carica di vicepresidente, Luca Massaccesi (Lu­go, foto in alto) alla carica di amministratore delegato e, quali componenti del Consiglio di Ammi­ni­strazione, Claudio Bernardi (Bas­sano del Grappa), Oscar Fusini (Ber­gamo), Daniele Pracchia (Sie­na) e Paolo Trapani (Monfalcone).

BaNNER
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