Al Castello di Cardè l’impegno civile germoglia nei giovani

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“La moralità dell’uomo politico consiste nell’esercitare il potere che gli è stato affidato al fine di perseguire il bene comune”.
Così Sandro Pertini, padre fondatore e presidente della Repubblica Italiana, definiva l’impegno politico: non un mestiere ma un impegno civile. Un percorso che occorre reimpostare, a partire dalle origini, ovvero dalle nuove generazioni.
In questa direzione va il cammino iniziato lo scorso fine settimana, quando il cortile interno del Castello di Cardè si è animato di idee, visioni e speranze. L’Associazione Octavia ha infatti dato ufficialmente il via a “Futuro Rurale – A scuola di politica per la comunità di domani”, un progetto che punta a formare una nuova generazione di cittadini consapevoli, capaci di affrontare le sfide dei piccoli comuni nei contesti rurali.
L’iniziativa, realizzata grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Linee guida per il sostegno a scuole di politica 2024”, è partita con un laboratorio di co-progettazione partecipato e coinvolgente, aperto a tutti i giovani che vivono, lavorano o mantengono legami con i Comuni della Rete Octavia (Cardè, Casalgrasso, Faule, Manta, Monasterolo di Savigliano, Moretta, Murello, Lagnasco, Polonghera, Revel­lo, Ruffia, Scarnafigi, Torre San Giorgio, Villafalletto, Villanova Solaro e Votti­gnasco).
Saranno proprio le loro idee e proposte a tracciare il percorso formativo che prenderà il via nell’autunno 2025.
«L’Associazione Octavia nasce nel 2016 dall’esigenza di non perdersi nel campanilismo, mettendo assieme piccoli comuni per lavorare insieme su sfide comuni». A raccontarlo è Matteo Morena, sindaco di Cardè e attuale presidente dell’associazione che riunisce sedici comuni della pianura cuneese. «L’idea – spiega – è partita da un gruppo di amministratori locali, con in prima linea Riccardo Ghigo, sindaco di Scarnafigi primo presidente, che ha creduto fin da subito nel valore della rete tra enti piccoli, ma ricchi di storia e patrimonio».
L’Associazione Octavia si presenta oggi come una realtà attiva e dinamica che opera su tre direttrici fondamentali: sviluppo culturale, crescita sostenibile e valorizzazione del patrimonio storico-artistico. «Troppo spesso – continua Morena – i nostri beni culturali restano invisibili, perché ogni comune, da solo, fatica a valorizzarli. Lavoran­do insieme, invece, possiamo costruire un sistema coerente, accessibile, dove ogni tassello trova posto in un disegno più ampio». Tra le principali linee d’intervento, l’associazione promuove attività legate al territorio e alla sua riscoperta, con iniziative che valorizzano la dimensione outdoor, i percorsi naturalistici, le camminate storiche e la memoria linguistica del piemontese. Il coinvolgimento diretto delle comunità locali – scuole, famiglie, gruppi storici, associazioni culturali – è un altro elemento distintivo: «Senza le persone, senza chi vive il territorio, ogni progetto rischia di rimanere sulla carta. Noi cerchiamo di creare occasioni in cui le comunità si rispecchino e si sentano parte attiva del cambiamento». Una visione che trova concretezza anche nell’uso di strumenti digitali per promuovere i luoghi e renderli fruibili con linguaggi nuovi. «Il digitale non è in contraddizione con la storia – sottolinea Morena – anzi, può renderla più accessibile. Abbiamo bisogno di parlare ai giovani, di raccontare la ricchezza di questi luoghi anche a chi non li conosce». Dopo il mandato fondativo di Riccardo Ghigo, la guida dell’associazione è passata ufficialmente a Morena nel febbraio 2022: «È stato un passaggio naturale. Riccardo ha costruito solide basi e ha avuto la lungimiranza di vedere lontano. Il mio compito è raccogliere il testimone e portare avanti quella visione, cercando sempre nuove forme di collaborazione e innovazione».
L’Associazione Octavia si conferma così un esempio concreto di come la cooperazione tra comuni possa diventare motore di rilancio culturale e territoriale, in una prospettiva condivisa che guarda al futuro senza dimenticare il valore delle radici.
Il Comune di Cardè, già promotore nel 2020 di una scuola per amministratori realizzata grazie al contributo della Regione Piemonte che ha visto i giovani amministratori under 35 coinvolti in un percorso formativo dedicato ad attività di co-progettazione per la costruzione di una visione comune per lo sviluppo del territorio di Octavia, si propone ora di attivare un percorso analogo di approfondimento e di avvicinamento dei giovani alle istituzioni.
Il principale obiettivo della scuola di politica “Futuro Rurale” è quello di avviare un dibattito collettivo attorno alle tematiche di sviluppo territoriale dei piccoli comuni e incentivare la partecipazione dei giovani, e degli abitanti in generale, per favorire l’attivazione civica e la nascita di progettualità dal basso nei contesti rurali della pianura cuneese.
I temi della scuola potranno spaziare dalle politiche di genere all’ambiente, dalla cittadinanza europea alla capacità di parlare in pubblico, dall’impegno civico all’innovazione culturale e saranno affrontati tramite talk, tavoli di lavoro e laboratori.