Nasce “Piemonte Is” l’anima di una terra tramite un marchio

L’assessore Paolo Bongioanni, promotore dell’iniziativa, ha presentato il brand a imprese, associazioni di categoria e stakeholder

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C’è un legame profondo, fatto di terra, mani e memoria, che unisce il Piemonte ai suoi sapori. È un legame che affonda le radici nelle colline delle Langhe, nelle risaie del Vercellese, nei pascoli delle vallate alpine. Un legame che oggi trova voce e forma in un nuovo simbolo: “Piemonte Is – Eccellenza Piemonte”, il brand lanciato dalla Regione per raccontare al mondo l’anima autentica del suo patrimonio agroalimentare. Il nuovo brand promozionale, ideato dall’As­ses­sorato al Commercio, Agri­coltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte e destinato ad accompagnare le produzioni agroalimentari piemontesi di qualità, è stato presentato alle imprese, associazioni di categoria e stakeholder del Piemonte a Torino. Sono intervenuti l’Assessore al Commer­cio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni e numerosi imprenditori del settore agroalimentare fra cui Fabio Leonardi Ceo Igor Gorgonzola Novara, e Bruno Ceretto patron di Ceretto Aziende Vitivinicole. Al loro fianco anche Silvio Bessone, mastro pasticcere di Vicoforte, Sergio Capaldo, La Granda di Genola, e Natale Manzo, storico macellaio e allevatore di Rocca De’ Baldi.

«Il Piemonte offre eccellenze assolute, ma come territorio ancora non ha quella riconoscibilità che merita con il tesoro dei suoi prodotti – ha spiegato l’assessore regionale Paolo Bongioanni, promotore dell’iniziativa –. Va rafforzata l’identità del Piemonte perché così i nostri prodotti varranno di più. Per questo è nato il brand Piemonte Is – Eccellenza Piemonte».

Il marchio è più che un semplice logo, si tratta di una dichiarazione d’intenti: raccontare il Piemonte attraverso la qualità delle sue filiere, la bellezza dei suoi paesaggi, la passione dei suoi produttori. Un piccolo emblema capace di contenere una grande storia.
“Piemonte is” si legge in inglese, suggerendo una narrazione aperta al mondo. Ma allo stesso tempo, nell’orgoglio della parlata locale, può essere inteso anche come “piemonteis”, cioè “piemontese”. Una doppia lettura che fonde località e globalità, radici e visione, come il Piemonte stesso sa fare da sempre. Dietro questo marchio ci sono numeri che parlano chiaro. La regione conta 14 prodotti Dop, 9 Igp, 60 denominazioni di vino tra Doc e Docg, oltre 600 prodotti di montagna e 344 specialità tradizionali. Un universo che vale 1,64 miliardi di euro di fatturato solo nel comparto certificato, su un totale di 5 miliardi dell’intero settore agricolo regionale. Oltre 12.800 persone lavorano in queste filiere, che crescono del 20% in cinque anni. Solo la provincia di Cuneo rappresenta da sola un valore di 974 milioni di euro. Capofila? Il vino, naturalmente: da solo, genera 1,2 miliardi di esportazioni.

«Il sistema del cibo di qualità in Piemonte è un patrimonio immenso che ha bisogno di essere immediatamente riconoscibile e legato al territorio dove nasce – ribadisce Bongioanni –. Il nuovo marchio sarà al tempo stesso meccanismo di riconoscibilità, di provenienza e di filiera». Il brand ha già fatto il suo debutto in anteprima alle fiere “Agricoltura è” di Roma e Vinitaly di Verona. Ora si prepara a essere il volto di una strategia più ampia che coinvolgerà produttori, istituzioni e operatori commerciali. Tutti potranno farne richiesta, a patto di rispettare il disciplinare in via di definizione. Il Piemonte intende così consolidare la sua posizione tra le grandi regioni del gusto italiane. Un’ambizione premiata anche a livello internazionale: pochi giorni fa la regione è stata nominata “Region of the Year 2025” ai Wine Travel Awards, il prestigioso concorso globale che celebra i migliori territori del vino. Il riconoscimento, avvenuto alla London Wine Fair, premia non solo la qualità dei prodotti, ma la capacità di offrire un’esperienza enogastronomica autentica e memorabile. Il presidente della Regione Alberto Cirio non nasconde la soddisfazione: «Tutto il mio plauso a Paolo Bongioanni: è uno che lavora, non si risparmia. Sta tracciando un percorso importante che valorizza anche la Fondazione Agrion. Perché come dice Bruno Ceretto: non basta fare vino buono, bisogna anche saperlo vendere».
Ecco allora che Piemonte Is diventa molto più di un logo. È una promessa. Quella di un territorio che sa chi è e dove vuole andare. Che non rinuncia alle sue radici, ma le traduce in visioni moderne, accessibili, globali. Che difende la qualità, la racconta con fierezza e la porta sulle tavole del mondo. E che oggi, finalmente, ha trovato il modo giusto per dirlo. In una parola sola: piemonteis.