Ogni anno, in concomitanza col Festival della TV e dei nuovi media, gli “Amici del Museo Odv” di Dogliani organizzano una mostra dedicata a personaggi locali la cui fama ha travalicato i confini della nostra provincia. L’anno scorso ebbe grande successo la mostra dedicata a Cesare Giaccone, annoverato tra i primi dieci cuochi più famosi del mondo. Quest’anno dal 17 maggio a tutto il mese di giugno 2025 nel Civico Museo Storico Archeologico Giuseppe Gabetti, all’interno del Palazzo Comunale, già cinquecentesco Convento del Carmine, sarà ospitata una mostra dedicata ad un altro importante personaggio: Romano Levi, “il Grappaiol’Angelico”, come lo definì Luigi Veronelli.
Esistono profonde analogie tra questi due personaggi, entrambi strettamente legati alle colline, figli di una Langa povera, ancora segnata dalla “malora”, da cui hanno saputo riscattarsi dando il meglio di sé stessi proprio con il loro lavoro umile, ma svolto con passione ed amore, con estro e poesia, rimanendo sempre coi piedi saldamente ancorati alla loro terra d’origine, mentre lo spirito aleggiava su più alti orizzonti e le Langhe diventavano patrimonio culturale dell’Unesco.
“Romano Levi, il Grappaiol’Angelico e il Suo Mondo” è il titolo della mostra organizzata col patrocinio dei Comuni di Dogliani e Neive e della Distilleria Levi Serafino di Neive nel centenario di fondazione (1925-2025) e che sarà inaugurata sabato 17 maggio 2025 alle ore 17.
Una mostra a tutto campo ospitata in un Museo di Langa, con esposizione di circa 200 bottiglie, cimeli, foto ed etichette originali disegnate da Romano Levi dagli anni ’60 alla sua scomparsa, provenienti dalla “Collezione Griva” del doglianese Lorenzo Conterno che ne ha curato in prima persona l’allestimento.
Le bottiglie ben si collocano all’interno di un percorso museale che racconta la storia delle Langhe. Anche Romano Levi ormai è entrato a far parte della storia del territorio, lasciando un’impronta straordinaria ed originale con le sue creazioni nel segno della continuità: dagli antichi Liguri ad oggi l’uva e il vino sono sempre stati protagonisti della storia millenaria delle nostre colline e Romano Levi con le sue grappe ha saputo creare un prodotto d’eccellenza.
È stato un personaggio umile e nobile allo stesso tempo, profondamente rispettoso della natura, capace di commuoversi di fronte allo spettacolo di un’alba o di un tramonto, pervaso da un infinito amore verso la sua terra e il suo lavoro svolto con passione unica con le proprie mani, destreggiandosi tra il fuoco, alambicchi, botti e bottiglie e pochi strumenti rudimentali, ma lasciando ampi spazi alla mente, ai rapporti umani, a sentimenti importanti quali l’amicizia e la gratitudine, alla fantasia ed ai sogni… riuscendo così a poco a poco a compiere un miracolo.
Ogni sua bottiglia, impreziosita dalle sue originali etichette, è diventata una piccola opera d’arte, sprigionando gioia ed un soffio di poesia che continua a parlarci di Romano Levi, il “Grappaiol’Angelico”.
Una mostra ricorda l’arte di Romano Levi
Luigi Veronelli lo definì “il Grappaiol’Angelico” e i Comuni di Dogliani e Neive gli dedicano un’esposizione di bottiglie, cimeli, foto ed etichette disegnate da lui