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Palcoscenici di meraviglia tempo di emozioni

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A volte passano inosservate persone guidate da un’infinita passione per le proprie radici. Sono loro, i volontari doglianesi, l’anima di tutti gli eventi: «Il mio ringraziamento va, in particolare, a tutti i volontari del nostro territorio, sempre presenti e attivi, con entusiasmo e disponibilità, che contribuiscono con il loro massimo impegno a fare di Dogliani un borgo unico e speciale. Senza di loro molte manifestazioni non sarebbero possibili».
Il sindaco Claudio Raviola ne è consapevole, il patrimonio umano è prezioso, al pari di quello economico. Un’azione corale utile proprio per rendere perfetta l’accoglienza, ispirata dall’orgoglio di “far scoprire” a turisti e visitatori le bellezze del proprio borgo. Un esempio è il “Presepe vivente” organizzato dalla Pro Loco Castello che le notti del 23 e 24 dicembre, vede andare in scena circa 350 figuranti in costume. Dalle Pro loco ai comitati di quartiere, dalle numerose associazioni del territorio agli Amici del Museo, molti sono gli attori che si attivano con proposte culturali, eventi, cura e manutenzione del territorio: un bellissimo esempio di cittadinanza attiva.

Gioiello sotto la torre
All’ombra della Torre Civica, di origine medievale, si svelano con un pizzico di gelosia i propri gioielli. È il caso del piccolo teatro “Sacra Fami­glia” nel piano interrato del complesso schelliniano, un contesto molto scenografico con volte di mattoni a vista. I soli 70 posti a sedere lo rendono uno dei più piccoli teatri d’Italia. Ospita, a partire dal 2018, la rassegna “Che spettacolo… Il teatro”. Un luogo iconico, accogliente e scenografico che, da gennaio a marzo, si è reso protagonista di una ricca stagione con un cartellone di spettacoli tra commedie, grandi classici, musica e novità. «La rassegna è stata progettata per avvicinare la comunità al mondo del teatro – ha spiegato Gianluca Navello, assessore alla cultura – offrendo un programma adatto a un pubblico di tutte le età. Un’opportunità im­per­dibile per assistere a spettacoli dal vivo di qualità e che vogliono promuovere compagnie e artisti del nostro territorio».

D’accordi
Le bellezze vanno condivise. Un esempio è la rassegna musicale condivisa “D’Accordi” che ha visto lavorare insieme per la prima volta le città di Cherasco e di Dogliani. Il titolo nasce dall’assonanza che lega la parola “accordo” che, in musica, indica un insieme di note suonate per creare armonia e l’espressione “d’accordo” che significa essere in sintonia, avere la stessa unità di pensiero.
Cherasco e Dogliani sono due realtà relativamente vicine che fanno parte di un’area ricca di storia, cultura e tradizioni piemontesi; entrambe hanno una forte tradizione gastronomica, una ben definita identità architettonica, con edifici storici e chiese di grande pregio e una vita culturale ricca di iniziative che le rendono distinguibili e note come città d’arte.
Un’opportunità unica per i cittadini di entrambe le comunità, così come per i visitatori, di vivere momenti di alta qualità musicale, condividendo esperienze artistiche in luoghi storici e suggestivi. Le locations sono prestigiose per entrambe le città, come lo sono l’antica Chiesa di San Gregorio di Cherasco e lo scenografico Teatro Sacra Fami­glia di Dogliani.

Vibes d’autore sotto le stelle
Dogliani Eventi, con la collaborazione dell’Amministra­zione Comunale di Dogliani organizza una piccola rassegna musicale estiva serale il 3 e il 4 luglio presso il Parco del Castello dei Perno di Caldera, uno spazio particolarmente suggestivo e adatto all’ascolto e all’incontro. L’evento si svolge in un parco privato che viene messo a disposizione per fruire contenuti culturali di qualità in uno spazio esteticamente molto bello e particolarmente adatto all’a­scolto, che crea un connubio perfetto tra musica e storia. “Dogliani Open Sounds” na­sce per promuovere il patrimonio culturale e dare sostegno alle imprese nel settore culturale e creativo, con particolare attenzione alle produzioni artistiche locali, anche attraverso la cooperazione territoriale di realtà associative di volontariato come “Castello c’è”. La rassegna offre un palcoscenico a musicisti di talento, spaziando tra diversi generi e stili, con un’attenzione particolare alla qualità artistica. La rassegna propone una visione aperta (appunto Open) di suoni e musiche (Sounds) provenienti da vari luoghi del mondo. La direzione artistica degli eventi musicali è affidata al docente Edoardo Bellotti, insegnante di musica Jazz in vari istituti musicali del Piemonte. Il Maestro Bellotti è il garante per quanto riguarda la scelta dei gruppi musicali e per la qualità della musica proposta. I concerti sono un’opportunità unica per i cittadini come per i visitatori di condividere esperienze artistiche in luoghi storici e suggestivi. Si partirà giovedì 3 luglio con “Freelance plays The Police”: la band, composta da sette musicisti italiani di grande esperienza e sostanzioso curriculum come Max Carletti, Gian Paolo Petrini, Marco Ci­mi­no e Monne Bella­via, ha recentemente fatto un passo audace nel mondo del jazz fusion con il loro nuovo album, Organized Cri­me. Ispi­ran­dosi a giganti del ge­ne­re come Mi­les Davis, Rob­ert Gla­sper e Horace Silver, il gruppo ha creato versioni che sono tanto innovative quanto accessibili. I membri della band, attiva dal 1992, hanno collaborato con Dave Liebman, Alex Acu­na, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, E. Finardi, Elio, Mango e Oxa.
Grande attesa per il live di venerdì 4 luglio che vedrà protagonista Mario Venuti “solo” (voce e chitarra). Con questo concerto, il pubblico riscoprirà i successi che hanno definito la carriera dell’artista, potrà apprezzare i brani tratti dal suo ultimo album (da Napoli-Bahia, il primo singolo uscito a maggio del 2023 a De­grado, l’ultimo brano che ha accompagnato l’uscita del nuovo disco) e farsi trasportare dai ricordi con le cover di grandi canzoni italiane. Un viaggio intimo ed emozionante, tappa di “Tra la carne e il cielo tour”: «I concerti da solo sono una pratica ormai consolidata nel tempo – ha dichiarato il cantautore – perché le canzoni spogliate dell’arrangiamento, messe a nudo come nel momento della nascita, mostrano il loro lato più sincero e spesso sono emozionalmente più po­ten­ti. La chitarra classica è uno strumento che può farti immaginare un’intera orchestra se pizzicato con sapienza e basta un filo di voce per avvicinarti al paradiso».

BaNNER
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