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Dentro la magia tra paesaggi e storia un viaggio senza fine

Tradizione, cultura e innovazione si intrecciano per offrire esperienze uniche e indimenticabili Diorama e segnaletica interattiva, il paese si racconta

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Dogliani, nel cuo­re delle Langhe, non è solo un luogo da visitare, ma un’es­perienza che si vive attraverso ogni angolo, ogni pietra, ogni scorcio.
L’Amministrazione Comu­na­le ha portato a termine il progetto della passata amministrazione, ovvero un programma di interventi pensato per migliorare l’accessibilità e l’accoglienza. Il Co­mune ha trasformato la propria identità, unendo passato e futuro in una sinergia che rende ogni visita unica. Le strade, i mo­nu­menti, i paesaggi che si aprono davanti agli occhi sono ora parte di un racconto che stimola la curiosità, il desiderio di scoprire e vivere a fondo questo angolo di Piemonte.
L’obiettivo è semplice, ma ambizioso: trasformare Do­gliani in un paese dove la storia e la cultura sono raccontate in modo accessibile, coinvolgente e interattivo. Non solo per il turista occasionale, ma per chi desidera tornare, esplorare ogni dettaglio, vivere esperienze sempre nuove. Il paese è diventato un palcoscenico di emozioni, do­ve ogni passo è un invito alla scoperta, ogni vista un’incantevole sorpresa. Passeggiando per le sue strade, ci si sente come protagonisti di una storia che unisce tradizione, cultura e innovazione.
In ogni angolo di Dogliani si respira il profumo della sua storia millenaria. Il borgo si è evoluto, mantenendo un legame profondo con la sua tradizione agricola, soprattutto nel settore vitivinicolo, che è il cuore pulsante della sua economia e cultura. Qui, il turismo non è solo un’opportunità per ammirare la bellezza dei paesaggi, ma anche per entrare nel vivo della tradizione vinicola che si tramanda da secoli. Un’esperienza che coinvolge i sensi e che rende la visita ancora più affascinante.

Segnaletica interattiva! La città che ti parla
La visita a Dogliani è stata completamente rinnovata gra­zie alla segnaletica turistica interattiva, che guida il visitatore non solo attraverso il paese, ma anche nel cuore della sua storia. I diciassette pannelli informativi, posizionati in prossimità dei luoghi di maggiore interesse, sono il punto di partenza di un viaggio che va oltre la semplice visita turistica. Essi non sono solo supporti informativi, ma veri e propri “compagni di viaggio” che, grazie a una serie di tecnologie all’avanguardia, rendono Dogliani una “città parlante”, un paese in grado di raccontare se stesso.
Oltre ai tradizionali testi in italiano e inglese, ogni pannello offre la possibilità di esplorare contenuti digitali tramite un Qr code.
Scansionando il codice con il proprio smartphone, il visitatore ha accesso a una serie di contenuti esclusivi: dalle audioguide in italiano e inglese, a video in lingua dei segni (Lis), passando per immagini ad alta definizione che rivelano dettagli sconosciuti dei monumenti e delle chiese. Una volta entrati nell’app dedicata, è come se ogni angolo di Dogliani diventasse vivo, raccontato da chi l’ha vissuto e amato.
In un’epoca dove la tecnologia è sempre più protagonista, Dogliani ha saputo integrare l’innovazione in modo perfetto, mantenendo però intatto il fascino della tradizione. Con i pannelli interattivi e la possibilità di esplorare il borgo tramite realtà aumentata, il visitatore non è più solo spettatore, ma protagonista del suo viaggio nella storia, sentendosi parte di una realtà che cambia con lui.
La realtà aumentata aggiunge un ulteriore fascino: permette di vedere le chiese dall’interno, di esplorare pa­no­rami mozzafiato a 360 gra­di o di immergersi in un tour virtuale attraverso i secoli. Un’esperienza visiva, ma an­che sensoriale, che coinvolge e affascina il visitatore, rendendo ogni visita un incontro personale con la città.

Percorsi raccontati storie che camminano con te
Dogliani non è solo da vedere, ma da vivere. Le “Ripe”, recentemente sistemate, sono il percorso più suggestivo della città, che collega il Borgo al Castello, offrendo una vista panoramica che lascia senza fiato. Il nuovo sentiero delle Ripe è arricchito da svariate attrazioni: i “percorsi raccontati”, i pannelli dedicati a mostre esterne, punti panoramici nei quali è possibile sostare e ammirare il paesaggio a 360° grazie ai particolari arredi – sedute e panchine girevoli. Particolare attenzione è posta alla sostenibilità. Gli arredi sono realizzati in un materiale composto principalmente da gusci di riso che assomiglia esteticamente al legno, ma non ne ha gli svantaggi. E’ riciclato e completamente riciclabile. Il sistema di illuminazione punta al risparmio energetico: al buio sono presenti dei piccoli segna passi e i lampioni si accendono al passaggio dei visitatori. Cam­mi­nando lungo questo sentiero, si è avvolti dalla bellezza naturale dei vigneti e delle colline, ma anche dalla storia che si cela tra le sue pietre. Ogni passo è accompagnato dalle storie di illustri doglianesi, raccontate attraverso cinque pannelli. Qui non si legge semplicemente la storia, ma la si vive, grazie alla realtà aumentata che fa prendere vita ai personaggi storici, che, come per magia, appaiono davanti al visitatore, raccontando in prima persona le loro gesta e curiosità.
Le “Ripe” non sono solo un luogo dove passeggiare, ma una vera e propria finestra sulla storia. Questo percorso permette di immergersi in un’area che, nel corso dei secoli, ha visto il passaggio di nobili, artigiani, agricoltori e intellettuali, ognuno dei quali ha lasciato un segno che Dogliani conserva con orgoglio. Camminare lungo queste strade è come fare un salto indietro nel tempo.
Ogni pannello non è solo un’informazione storica, ma una vera e propria immersione nella vita dei personaggi che hanno reso Dogliani famosa.
Ma il percorso delle “Ripe” non è solo storia, è anche cultura e arte. Lungo il cammino, infatti, sono state installate 11 strutture dedicate ad ospitare mostre itineranti, che arricchiscono ulteriormente l’esperienza del visitatore. A partire dal 17 maggio, una delle mostre più emozionanti, “Immagini del silenzio. L’avventurosa storia del cinema muto torinese”, porta il visitatore a scoprire come è nato il cinema muto attraverso fotografie storiche e pannelli descrittivi. La mostra si conclude nella Cappella del Ritiro Sacra Famiglia con immagini inedite del film “Cabiria” al quale collaborò il doglianese Giovanni Tomatis. Nato a Piozzo il 18 aprile 1871, To­matis incontra quasi casualmente il nascente mon­do del cinema. Trasferitosi da Doglia­ni a To­rino, inizia a lavorare come con­ducente di carri nella Compagnia dei Docks Pie­mon­tesi. Lì avviene la svolta della sua vita. A inizio secolo, arrivano a Torino gli attori della compagnia francese guidata da Segundo De Chomón, assistente di George Méliès, (il secondo padre del cinema dopo i fratelli Lumière) e vi­ene scelto come conduttore degli attori. Fu uno dei primi operatori assunti dall’Itala Film, dove fu impiegato fino al 1921, salvo una breve parentesi alla Tiber Film. La sua carriera di operatore lo porterà al grande successo con il kolossal “Cabiria” girato da Giovanni Pastrone, uno dei più grandi maestri del cinema italiano. La mostra, curata dal Museo del Cinema di Torino, è un tributo a un uomo che ha reso Dogliani orgogliosa e che continua a ispirare le nuove generazioni con il suo spirito innovativo.

Diorama Dogliani un viaggio emozionale
Dogliani offre un’esperienza che va oltre la visita tradizionale: qui ogni angolo è un racconto, ogni piazza una memoria, ogni via un’emozione da scoprire. Con Diorama, il Ri­tiro Sacra Famiglia diventa il cuore pulsante di un viaggio immersivo che travolge i sen­si e l’immaginazione. Gra­zie a proiezioni sulle pareti, sui soffitti e sui pavimenti, il visitatore viene trasportato nel paesaggio delle Langhe, tra i vigneti e le colline che hanno plasmato il carattere del pa­ese. Non si tratta solo di osservare, ma di entrare nella storia di Dogliani, di vivere le parole di Luigi Einaudi, che raccontano il suo legame indissolubile con questa terra, o di esplorare la creatività di Giovanni Battista Schellino, che ha saputo unire estetica e funzionalità in ogni angolo del borgo.
Il volto della Dogliani di oggi è il risultato della mano esperta dell’eclettico architetto doglianese che, nella seconda metà dell’Ottocento, caratterizzò profondamente con il suo indubbio estro creativo l’assetto urbanistico della cittadina dell’epoca. Stravagante agrimensore, Schel­­lino, architetto autodidatta, nato a La Spina, una minuscola frazione della campagna doglianese, segnò il tessuto del centro, disegnandone il volto monumentale.
“Un tripudio eclettico di cupole neoclassiche e guglie neogotiche, torri medioevali e scenografie wagneriane”.
La personalità architettonica di Dogliani, infatti, non trova rispondenza in Langa, poiché l’eclettismo di questo illustre urbanista ha attribuito alla cittadina angoli insoliti ed assolutamente estranei ai canoni, agli stili e al senso comune dell’epoca. Diorama è un viaggio sensoriale e intellettuale.
L’esperienza è interattiva e coinvolgente, creando un’atmosfera magica che trasporta il visitatore in una dimensione fuori dal tempo. L’incontro fra tradizione e innovazione è palpabile in ogni angolo di questa installazione, che por­ta a riflettere sulla bellezza di un territorio che si rinnova, ma che non dimentica le sue radici.
Inoltre il Ritiro Sacra Famiglia ospita anche la mostra permanente “Neo Gothic Atlas”, curata dal fotografo Daniele Regis, che racconta il patrimonio neogotico della provincia cuneese.
Le immagini, di grande impatto visivo, celebrano un tesoro artistico ancora troppo poco conosciuto, ma fondamentale per comprendere la ricchezza storica e culturale del territorio. In questo contesto, Diorama diventa anche un punto di riferimento per chi vuole scoprire le meraviglie nascoste delle Langhe, in un’esperienza che non solo affascina, ma educa alla bellezza e alla memoria storica.

BaNNER
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