Rapporto Oti 2025: «Infrastrutture in chiaroscuro»

L’analisi dell’Osservatorio di Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte su 67 cantieri del Nord Ovest registra progressi per le opere finanziate Pnrr

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Se il sole non brilla sulle infrastrutture del Piemonte, almeno nella Granda tra le nuvole si aprono timidi squarci di cielo sereno, soprattutto per opere emblematiche come l’autostrada A33 Cuneo-Asti e il raddoppio del traforo stradale del Colle di Tenda che quest’anno saranno definitivamente terminate.
In estrema sintesi è quanto racconta il Rapporto Oti Piemonte 2025, l’Osserva­torio Territoriale delle Infra­strutture di Confindu­stria Piemonte e di Union­camere, con la collaborazione della Regione Piemonte, presentato lunedì 17 marzo nella sede di Confindustria Cuneo. I numeri di Oti 2025 dicono che “a poco più di un anno dalla fine del Pnrr, sulle infrastrutture monitorate emerge un quadro in chiaroscuro. Se sono infatti 11 su 67 le opere monitorate che registreranno avanzamenti rilevanti o sa­ran­no completate nel corso di quest’anno, salgono da 16 a 23 quelle che hanno subito un ritardo, mentre passano da 9 a 5 quelle in grave ritardo. Passano poi da 30 a 31 le infrastrutture in linea con il programma”.
Per Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Pie­mon­te «Oti si conferma uno strumento imprescindibile per le nostre imprese, perché infrastrutture materiali e immateriali rappresentano sempre di più un elemento cruciale per la competitività dei territori».
Delle 67 opere monitorate da Oti 9 sono in provincia di Cuneo. Erano 10 fino all’anno scorso, ma da quest’anno nell’elenco non c’è più il progetto del Polo Logistico di Cuneo, nell’area Miac, un’iniziativa che ha subìto un certo raffreddamento nello sviluppo anche a causa, dicono i meglio informati, della rinuncia di Amazon ad aprire uno stabilimento di logistica per la sua rete nel Nord Ovest.
Per riepilogare in modo subito percepibile il quadro della situazione, l’Osservatorio usa i colori di un semaforo per definire caso per caso lo stato dell’arte. Hanno il verde le ferrovie come il raddoppio della tratta Cuneo-Fossano, i cui lavori in corso sono stati finanziati dal Pnrr, e gli adeguamenti per il sistema della logistica della tratta Torino – Fossano – Mondovì – Savona, che vedrà a breve il termine della progettazione preliminare. Giallo anche per la tangenziale di Fossano, snodo importante per il traffico quotidiano, soprattutto pesante, i cui lavori si concluderanno nell’arco di qualche mese.
Il semaforo di Oti è giallo per l’autostrada Cuneo-Asti e il traforo del Tenda per via dei ritardi accumulati nel 2024 che hanno fatto slittare a quest’anno il termine dei lavori di entrambe le opere.
Sempre giallo anche per tre annose questioni viarie: la variante di Demonte, il traforo Armo-Cantarana e la tangenziale di Cuneo. Per la prima, agognata da decenni dall’amministrazione comunale e dagli abitanti del centro storico della cittadina della valle Stura, la progettazione esecutiva c’è, ma ci sono ritardi nella nomina del commissario straordinario del Gover­no per l’opera e nell’adeguamento dei finanziamenti necessari per contrastare l’aumento delle materie prime. Per il tunnel verso il mare, che ridurrebbe a sei minuti un tratto di curve e controcurve che oggi si percorre in poco meno di mezz’ora, passando attraverso diversi borghi, si registra un momento di apnea per la mancanza di fondi e ritardi nell’iter burocratico. Per la tangenziale del capoluogo provinciale c’è il progetto definitivo, ma i ritardi si registrano soprattutto per questioni di iter burocratico a cui si aggiungono contrasti con comitati locali di cittadini sul tracciato.
Il semaforo rosso evidenzia una notizia tutto sommato confortante perché riguarda soltanto un’opera in cantiere. Si tratta dell’adeguamento della provinciale 662, tra Saluzzo e Savigliano, del nuovo raccordo a Marene tra l’autostrada A6 Torino-Savo­na e la sistemazione definitiva della viabilità in direzione dell’aeroporto di Cuneo, a Levaldigi. Mancano i fondi e gli studi di impatto ambientale.
Ci sono poi opere che pur non essendo nella Granda, interessano direttamente i traffici in entrata ed in uscita dalla provincia. Sono il completamento della tangenziale di Carmagnola (new entry tra le opere in esame, pronta la progettazione definitiva), l’ammodernamento della tangenziale di Torino (semaforo rosso) e la costruzione della tangenziale est della capitale subalpina (semaforo giallo), la tangenziale Sud-Ovest di Asti (semaforo verde), l’autostrada Predosa-Carcare-Albenga, il cui tracciato interessa la Langa (semaforo rosso).
Oti si occupa anche delle grandi opere strategiche del Piemonte dove ci sono ancora luci ed ombre: ferrovia To­ri­no-Lione (apertura fissata nel 2033), seconda canna stradale del Frejus (apertura luglio 2025), tunnel ferroviario del Frejus (riapre il prossimo 1° aprile), Terzo Valico ferroviario (criticità dal punto di vista geologico nello scavo del tunnel).
Un ultimo cenno per la banda ultralarga: a febbraio 2025 sono 793 i Comuni con cantieri chiusi (+170 rispetto al 2023). Approfondimenti sul sito dell’Osservatorio, ricco di informazioni, grafici, progetti, all’indirizzo www.otipiemonte.it.