La chiamano Signora delle auto elettriche: è stata inserita nella lista dei cento leader più influenti nella lotta al cambiamento climatico e in quella delle donne più influenti del mondo, inoltre ha appena vinto il World Car Person of the Year, assegnato annualmente a un manager del settore automotive che abbia offerto un contributo importante all’industria del settore: mai era stata premiata una donna e mai era stato scelto un brand cinese, Stella Li ha stabilito così un doppio record essendo vicepresidente di Byd. A lei, soprattutto, si deve l’espansione internazionale del marchio, ottenuto attraverso il lancio di modelli globali e la penetrazione in nuovi mercati internazionali, segreti di un successo che ha condotto al superamento del tetto di produzione di 10 milioni di auto a nuova energia.
Cinquantaquattro anni, laureata in statistica, nel 1996, appena quattro anni dopo il completamento degli studi universitari a Shanghai, ha assunto il ruolo di responsabile marketing per i mercati globali di Byd, fabbrica di Shenzen all’epoca specializzata in sole batterie, ed ha subito avviato un progetto di crescita e diffusione aziendale, aprendo una filiale a Hong Kong e poco tempo dopo due uffici strategici internazionali: uno per l’Europa a Rotterdam e uno per gli Stati Uniti a Chicago.
La prima svolta nel 2003, quando il fondatore Wang Chuanfu ha rilevato una casa automobilistica cinese e puntato sul nuovo settore, diversificazione così felice da procurare l’80 per cento delle entrate complessive del gruppo; la seconda nel 2022 quando Byd ha rinunciato ai motori a combustione interna per dedicarsi esclusivamente a veicoli elettrici a batteria. Stella Li, a questo punto, ha conquistato ancora di più il mercato americano, allestendo, tra l’altro, la fabbrica di Lancaster diventata la più grande produttrice di bus elettrici in America, e ora muove alla conquista dell’Europa, puntando alla totale elettrificazione dell’industria automobilistica mondiale attraverso un approccio graduale: «Prima i veicoli elettrici nel trasporto pubblico – ha spiegato a Time -, poi quelli specializzati e infine il passaggio alle autovetture». Un piano articolato e strutturato che porta avanti con decisione, senza lasciarsi scoraggiare dal calo di vendite che si è registrato negli ultimi tempi, complice l’accantonamento, o almeno la sospensione, in molti Paesi, di sussidi e incentivi: «Penso sia un calo temporaneo perché le persone sono confuse, non sanno cosa pensare dei dibattiti politici sui veicoli elettrici e sono preoccupate per il prezzo».
La grande novità degli ultimi giorni è l’apertura a Elon Musk, esplicitata in un’intervista al Financial Times, perché l’evidente rivalità sul mercato non cancella l’esistenza di un obiettivo unico: «Il nostro nemico comune è l’auto con motore a combustione interna: dobbiamo lavorare insieme alla Tesla per cambiare l’industria». Li, in particolare, auspica una condivisione di tecnologie utile soprattutto in Europa, principale terreno di concorrenza tra le due case automobilistiche, nuovo passo in una strategia industriale vincente che confina con un successo personale, una sfida vinta raggiungendo la leadership che per una donna è sempre più difficile: «All’inizio – racconta – c’erano persone che mi ignoravano, non mi davano peso, ma se le aiuti a ottenere dei risultati la situazione cambia: ti ascoltano e ti rispettano. Il motivo del mio successo è aver aiutato gli altri a ottenere risultati».
La Signora dell’elettrico
Stella Li, vicepresidente di Byd, è artefice dell’espansione mondiale del brand cinese delle auto a nuova energia. E adesso, a sorpresa, apre a una collaborazione con Tesla