«Cronoprogramma per infrastrutture: facciamo il punto»

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In fondo è tutta una questione di strategia e tattica. Marco Gabusi andava in bi­ci, ha fatto anche dell’agonismo. Una delle cose che si im­parano subito è fare squadra, preparare una strategia e poi essere tattici nel momento della volata. Così funziona, più o meno, anche in politica.

Da assessore regionale ai trasporti quale sarebbe oggi la volata più importante da vincere?
«Beh, credo che la fine dell’autostrada Asti-Cuneo sia al primo posto. La possiamo paragonare ad una grande classica, una di quelle che oggi chiamano corse monumento. Oppure il campionato del mondo di ciclismo su strada». Gabusi, 44 anni, è al secondo man­dato come assessore ai Tra­sporti della Regione Pie­monte. Si occupa anche di opere pubbliche e difesa del suolo, protezione civile e gestione dell’emergenza profughi. Già sindaco di Canelli e presidente della Provincia di Asti, è in Regione dal 2019.
Insomma, la Asti-Cuneo come la Milano-Sanremo.
«Certamente è il risultato più importante della nostra amministrazione, anche per come è partita. Nel senso che era una corsa, se continuiamo a paragonarla al ciclismo, dove non partivamo certo favoriti ed era più facile non arrivare al traguardo che vincere. Mancavano i finanziamenti, mancavano le autorizzazioni. In compenso c’erano tante asperità. Co­munque direi che siamo a pochi chilometri dal traguardo con un discreto vantaggio rispetto al gruppo e la corsa, anche se fosse di un solo minuto o di un solo secondo, di certo la vinciamo».

A dicembre 2025 la percorriamo finalmente tutta quindi?
«Il cronoprogramma lo dice. La società concessionaria intende rispettarlo».
Nel quadro della viabilità del basso Piemonte verso la Pia­nura Padana e l’est Europa, un pezzo importante ancora as­sente è la tangenziale Sud-Ovest di Asti. A che punto è?
«Siamo al punto che Anas, dopo avere ricevuto le indicazioni del Comune di Asti per il tracciato migliore, sta approfondendo il progetto per iniziare la fase di verifica delle autorizzazioni. Que­sto è il percorso che, come spesso accade, è complicato perché ci sono fasi progettuali ed autorizzative non banali. La verità è che, come ci siamo resi conto per la Asti-Cuneo, dalla volontà di farla alla realizzazione passa sempre troppo tempo. La tangenziale di Asti è stata un’opera che è rimasta ferma per troppo tempo perché qualcuno non la voleva. Oggi c’è una volontà forte delle amministrazioni regionale, provinciale, comunale e del territorio astigiano. Anas ora può muoversi, speriamo che a cavallo tra il 2026 ed il 2027 produca un progetto. A quel punto una gara per la realizzazione».

Nell’edi­zione 2024 del rapporto Oti (Osser­va­torio Ter­­ritoriale delle Infrastruttu­re) tra­ le opere in grave ritardo troviamo la tan­gen­ziale di Cu­neo.
«Ancora nel mandato precedente, siamo tra il 2020 ed il 2021, ci siamo riuniti con le Province per stilare un elenco di priorità. Queste procedono, vedi Asti-Cuneo. Andiamo per gradi, perché si fa fatica a individuare cento priorità e a portarle avanti. Rischiamo che succeda come in passato in cui si diceva a tutti che erano tutte opere importanti e poi non si faceva nulla. Dobbiamo assolutamente concludere una serie di interventi. Di cose da fare ce ne sono molte, lo sappiamo bene. Mi viene in mente, per esempio, il tema della viabilità nel Saluzzese, ma abbiamo delle priorità e su quelle ci impegniamo per la realizzazione. Le risorse poi non sono infinite e non possiamo prendere in giro le persone dicendo che si può fare tutto allo stesso tempo».

Traforo del Tenda, le peripezie le conosciamo, sono state annunciate date. Come la mettiamo? Una situazione di traffico, so­prattutto per le merci, aggravata dalla chiusura per tre mesi del Tunnel del Monte Bianco e dall’attesa della seconda canna di quello del Frejus.
«Noi siamo seduti al tavolo della Cig, la conferenza intergovernativa, dove è stato ribadito che il cronoprogramma per l’apertura è a giugno 2025. Il nostro è un ruolo di moral suasion nei confronti del territorio. La data di apertura non può essere procrastinabile. Il cantiere va avanti, non c’è incertezza sui fondi per le opere. È una questione di tempi di lavoro dell’impresa. Noi chiederemo che tutta la fase successiva di collaudo sia fatta in tempi rapidi, ovviamente garantendo la sicurezza, ma an­che il rispetto della data prevista. Il Frejus è pronto, ma in fase di collaudo da parte francese sono state rilevate delle anomalie di controllo informatico. Auspi­chiamo che nei prossimi mesi tutto vada a buon fine. Il Frejus è importante, ma è altrettanto ne­cessario pianificare una seconda canna del Bianco, oggetto dei colloqui intergovernativi. Nel frattempo, la buona notizia è che al Frejus riapre il tunnel ferroviario il primo aprile».

A proposito di ferrovie: il raddoppio della Fossano-Cuneo, il potenziamento della Torino Sa­vona, il nuovo operatore privato sulla Cuneo-Saluzzo.
«Lo studio sul raddoppio è una richiesta da contratto di programma con Rfi. I parlamentari cuneesi si sono attivati e, grazie all’onorevole Giorgio Bergesio, sono arrivate risorse nell’ultima manovra finanziaria per avviare i preliminari. è certamente un’opera importante, ma non dobbiamo fare lo sbaglio che tutto diventi essenziale alla stessa maniera, sennò rischiamo che non si faccia nulla. Credo che per la zona l’intervento più significativo sia l’adeguamento merci della linea Torino-Savona. È un volano economico interessantissimo e strategico per tutto il territorio. Non solo per la Granda, ma anche per quanto riguarda il porto di Savona Vado. Sull’operatore privato che opera nella linea Cuneo-Saluzzo (Arenaways, ndr) noi ci abbiamo creduto. Abbiamo dimostrato di essere aperti al mercato non solo nei principi, ma anche nei fatti. I numeri per il momento sono positivi, ma le valutazioni vanno sempre fatte nel medio periodo».

“Infrastrutture e logistica, più competitività per i territori”: rapporto Oti Piemonte 2025

Oti Piemonte, l’Osservatorio Ter­ri­toriale delle Infra­strutture, nato una ventina d’anni fa in seno a Confin­dustria Piemonte, presenta questa settimana l’edizione 2025. Verrà illustrata lunedì 17 marzo nella sede di Confindustria Cuneo, dove si parlerà della competitività che aumenta nella misura in cui le infrastrutture e la logistica sono ottimali. Confindustria Pie­monte e Unioncamere Piemonte, in collaborazione con Confindustria Cu­neo, Fondazione Slala e Regione Pie­monte, organizzano l’evento che vuo­le stimolare il dibattito sulle prospettive future delle infrastrutture e della logistica in Piemonte in relazione al contesto europeo e del Nord Ovest, ma con uno sguardo aperto alla Liguria e alla Francia.
Lo scopo di Oti è di monitorare le criticità e raccontare lo stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali ritenuti strategici per il territorio. Il progetto consiste in un sito web in cui ven­gono raccolte e visualizzate le schede descrittive per ciascuna ope­ra, con un aggiornamento periodico.

 

Articolo a cura di Luis Cabasés