Alto contrasto | Aumenta dimensione carattere | Leggi il testo dell'articolo
Home Articoli Rivista Idea Il Capitano Massimo Vacchetto: «One Wall nel Roero con sette nazionali ...

Il Capitano Massimo Vacchetto: «One Wall nel Roero con sette nazionali tutte a Canale»

Appuntamento europeo nel weekend con la disciplina sferistica indoor. Il direttore tecnico azzurro Giorgio Vacchetto: «Una grande opportunità anche per il turismo»

0
2

Conto alla rovescia per l’appuntamen­to italiano dell’Eu­ro One Wall Open 2025, in programma sabato 8 e domenica 9 febbraio presso la palestra di Canale, situata a fianco dello sferisterio. Otto le nazioni che daranno vita al torneo di questo sport sferistico organizzato dalla Fe­derazione Italiana Pallapu­gno in collaborazione con l’Open Tour Uk: Belgio, Fran­cia, Gran Bretagna, Irlanda, Israele, Italia, Malesia e Stati Uniti. La domanda sorge spontanea ai più: che cos’è il “One Wall” (o anche Wall Ball)? Lo do­mandiamo
al di­rettore tecnico della Na­zionale Ita­liana, Giorgio Vac­chetto. «“One Wall”, letteralmente “un muro”, è la più conosciuta disciplina sportiva sferistica. Nel solo stato di New York – ci dice il tecnico – conta circa 250mila giocatori e sono oltre 1.500 gli atleti di tutto il mondo che partecipano agli Open».

Dove si pratica questa disciplina?
«Si gioca sia indoor sia all’aperto in un campo che misura 10,60 metri di lunghezza e 6,10 di larghezza mentre il muro dove lanciare la palla è largo 6,10 metri e alto 4,90. A 4,90 metri dal muro è tracciata una linea detta short line (linea di battuta, ndr)».

Quali sono le regole principali?
«Sostanzialmente si tratta di lanciare la palla contro il muro ed evitare che gli avversari riescano a rigiocarla validamente. Ci sono due specialità: il singolo e il doppio. Si gioca con una palla del diametro di 4,8 cm e del peso di 65 grammi. Il colore della palla può essere scelto in base al colore del campo. La palla può essere colpita una sola volta e si può usare indifferentemente sia la mano de­stra che la sinistra. Qualsiasi parte del corpo diversa dalla mano sarà considerata fallo. Sono consentiti guanti protettivi alla mano, ma non può essere utilizzato materiale in grado di spingere la palla. Sono ammessi anche gli occhiali protettivi. Le partite si giocano in due set agli 11 o 21 punti. In caso di parità si gioca un set di tie-break fino a 11 punti. Durante il servizio, che si effettua dietro la linea di battuta, la palla deve rimbalzare a terra prima di essere colpita. La palla deve toccare il muro e, tornando indietro, deve superare la short line. La squadra avversaria deve sempre far rimbalzare la prima palla dopo il servizio. La palla può essere giocata al primo rimbalzo oppure al volo dopo il servizio. Il giocatore al servizio può posizionarsi ovunque nell’area di servizio. Se il giocatore non la colpisce, vale un punto per la squadra avversaria. Nel doppio, il compagno del giocatore che serve deve rimanere fuori dall’area di servizio. Chi serve, continua a farlo finché la sua squadra guadagna punti; quando perde un punto il servizio passa agli avversari. Se la palla tocca un compagno della stessa squadra, il punto va alla squadra avversaria. Inoltre, non si può colpire la palla due volte consecutive. Non è possibile attraversare la linea di servizio in anticipo. Anche il secondo rimbalzo comporta la perdita del pun­to».

Sembra alquanto complicato.
«Sembra, ma non lo è. Allo spettatore bastano pochi mi­nu­ti per capirne il funzionamento. Va però detto che è un gioco molto veloce che richiede la massima attenzione da parte del pubblico».

Cosa si prefigge la Fipap organizzando l’evento?
«Il nostro intento è quello di creare un movimento capace di far conoscere in tutto il mondo, grazie a questo sport, le eccellenze non solo del Roero ma di un territorio molto più vasto, sia a livello regionale che nazionale. A Canale, con solo due campi a disposizione, siamo riusciti a far venire sette nazionali, oltre all’Italia, con un centinaio di persone che hanno occupato tutte le strutture di ospitalità della “Città del Pesco”. Pen­sate a cosa si potrebbe fare ad Alba, tanto per restare in zona, dove si potrebbero tranquillamente allestire una ventina di campi invitando una ventina di nazionali. Sarebbe una grande opportunità non solo per il turismo locale ma anche per incontrare persone con culture e visioni diverse dalle nostre».

In Italia non è ancora uno sport molto conosciuto, ma all’estero le cose sono diverse. Mi hanno raccontato un aneddoto risalente al 2006 che riguarda suo figlio Massimo…
«In quell’anno gli Europei si disputarono in Olanda e Massimo, allora tredicenne, vinse, inaspettatamente, il titolo europeo di singolo nella categoria Under 14. Durante il volo di ritorno da Am­sterdam a Milano, ad un certo punto il comandante, tramite l’altoparlante di bordo, disse che era onorato di ospitare sul suo aereo la Nazionale Italiana di Pallapugno con il Campione Europeo di One Wall Massimo Vacchetto. In Italia, allora, era uno sport noto solo agli addetti ai lavori ma, all’estero, tutti sapevano già di cosa si trattava».

Sentiamo allora il capitano Massimo Vacchetto. Cosa significa essere il capitano della nazionale?
«Far parte della nazionale, poter rappresentare i colori dell’Italia, è un onore grandissimo oltre che realizzare un sogno coltivato fin da bambino! Avere la fascia di capitano al braccio, poi, non fa che accrescere quel senso di responsabilità che indossare la maglia azzurra comporta».

Quanto è importante praticare il One Wall per chi gioca a pallapugno?
«Il One Wall è una disciplina molto interessante, inclusiva, accessibile e di immediata comprensione. Penso sia mol­to utile a noi giocatori per accrescere la rapidità, i riflessi e la sensibilità nelle giocate».

Cosa consiglierebbe a chi si vuole avvicinare a questo sport?
«A chi si vuole avvicinare a questo sport consiglierei di entrare subito nel circuito. Ci sono le categorie “entry level” che consentono di iniziare in modo del tutto graduale e permettono di capire il gioco man mano che si pratica. Inoltre, si può giocare tutto l’anno sia al chiuso che all’aperto, servono solo un muro e un compagno».

Testo a cura di Elio Stona

 

SEDE E PROGRAMMA
Le partite si giocano alla palestra dell’Istituto Comprensivo di Canale in via del Pesco 5 (alla destra dello sferisterio “F. Gioetti”). Venerdì 7 febbraio: allenamenti atleti e visita alla città di Alba. Sabato 8 febbraio: gare di singolo e, al termine, cerimonia di premiazione. Domenica 9 febbraio: gare di doppio e, al termine, cerimonia di premiazione. Seguirà la cena di gala presso Cascina Chicco dove verranno premiati i migliori atleti del torneo. Nella palestra sarà allestito, a cura della ditta Manufatti S. Antonio di Monticello d’Alba, un salotto dedicato alle interviste con interventi in diretta su Radio Valle Belbo. L’evento sarà anche ripreso da losferisterio.it e da una televisione via cavo americana.

 

GIOCATORI CONVOCATI E STAFF TECNICO
Atleti: Massimo Vacchetto (Cap.), Alessandro Vacchetto, Bruno Cam­pagno, Giorgio Battaglino, Marco Battaglino, Fabio Gatti, Fi­lippo Rey, Martina Giubergia, Milena Cavagnero, Natalie Di Curzio. Staff tecnico: Giorgio Vac­chetto (direttore tecnico), Roberto Campini (medico federale), Ro­mano Sirotto (rappresentante Ci­jb), Stefania Toselli (vice presidente Fipap).

BaNNER
Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial