Ragazzi, fate come Dylan: non rinunciate

Il film sul cantautore americano, interpretato da Timothée Chalamet, porta con sé un messaggio

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La lezione per i giovani? «Credo che debbano imparare a non rinunciare, ad autocrearsi proprio come ha fatto Dylan che, tra l’altro, non ho mai incontrato». Lo dice l’attore di “Chiamami col tuo nome” e “Dune”, seguitissimo dai ragazzi. Si chiama Timothée Chalamet che oltre a recitare canta le canzoni di Bob Dylan in “A Complete Unknown”, biopic di James Mangold , in sala dal 23 gennaio, distribuito da Walt Disney.
L’attore (che in Italia ha detto anche di voler interpretare Francesco Totti in un film) parla del carattere di Dylan a cui ha dedicato cinque anni e mezzo (la produzione è stata rallentata da Covid e scioperi): «Lui non aveva archetipi, miti che voleva inseguire, man mano che andava avanti diventava quello che voleva essere. In questo, anche se in un ambiente diverso, mi identifico un po’ in lui». Nel film, tratto dal libro “Dylan Goes Electric” di Elijah Wald, si vede l’arrivo dal Minnesota nel West Village di un Dylan introverso diciannovenne con chitarra e sigaretta sempre in bocca, dove incontra il mitico cantante folk Pete Seeger (Edward Norton) che lo introduce nell’ambiente musicale. In quest’epoca, tra movimenti sociali, manifestazioni contro la segregazione razziale e crisi di Cuba, lui diventa un cantante folk di successo con la capacità «di arrivare a tutti». In quel periodo si lega a Sylvie Russo (Elle Fanning), ma ha anche una tempestosa relazione con Joan Baez (Monica Barbaro). Dylan arriverà presto, nel 1965, allo strappo col mondo folk con la cosiddetta “rivoluzione elettrica”, segno della sua lenta deriva verso il folk-rock prima con l’album “Bringing It All Back Home” e poi con un singolo di successo come “Like a Rolling Stone” e, infine, con “Blonde on Blonde”, il primo album doppio della storia del rock. «In genere – spiega il regista – tutti raccontano Dylan come un mitico cantastorie, ma io nel film non ho voluto enfatizzare la sua figura anche perché mai come nel suo caso non c’è una verità assoluta. Su certi avvenimenti tutti si contraddicono e così ho preferito dare grande libertà agli attori e ricreare quelle vicende con grande libertà».