La prevenzione oncologica è un pilastro fondamentale nella lotta contro il cancro. I tumori individuati nelle prime fasi sono spesso più facili da trattare e offrono maggiori possibilità di guarigione, inoltre una diagnosi precoce consente di iniziare le cure in maniera tempestiva, riducendo gli effetti collaterali e migliorando la qualità della vita del paziente. Non fumare, limitare il consumo di alcol, praticare attività fisica regolarmente e adottare un’alimentazione equilibrata sono azioni di prevenzione primaria che ognuno di noi può compiere quotidianamente. Ma ci sono attività di “screening” e diagnosi che richiedono l’intervento di professionisti e ambulatori attrezzati. Si tratta di azioni di prevenzione secondaria di cui si occupa la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, apportando un contributo prezioso sul territorio.
In occasione del suo trentennale, la Lilt di Cuneo guarda al futuro con rinnovato entusiasmo e ambiziosi progetti. Il neoeletto presidente, Enrico Collidà, ci presenta una visione dinamica e inclusiva per l’associazione, focalizzata sulla prevenzione, la collaborazione e il coinvolgimento della comunità.
Qual è la sua visione per la sezione provinciale di Cuneo della Lilt nei prossimi anni? Quali sono le principali sfide che intende affrontare e quali obiettivi strategici si è posto?
«Più che la mia visione, si tratta di una visione collettiva del nuovo Cda, quasi interamente rinnovato. Un Consiglio di Amministrazione in cui credo molto, soprattutto per la suddivisione delle competenze. Elvio Russi, Rachele Ferrua, Paolo Allemano, Enrico Platano, Florens Panero e Giovanna Tornatore sono profili di grande competenza ed esperienza. Non posso che essere felice di condividere con loro questo percorso. Quella del nuovo Cda è una visione figlia del nostro tempo, che punta alle politiche del benessere, con un’importante azione preventiva che impatti sugli stili di vita: basta fumo, attenzione all’alimentazione, cura dell’esercizio fisico. Anche la storica attività ambulatoriale di diagnosi precoce proseguirà, affiancata da questo trend nazionale».
Come intendete adattare le campagne di prevenzione alle specifiche esigenze del territorio cuneese, tenendo conto delle diverse realtà socio-economiche e culturali?
«La Lilt provinciale è una realtà importante che include sezioni molto attive: Alba, Bra, Cuneo, Mondovì, Saluzzo. Le campagne di prevenzione non potranno che prendere in considerazione il vissuto e le esperienze acquisite sul campo da tutte le sezioni. Non solo: per svolgere al meglio il nostro percorso, sarà importante anche lavorare a braccetto con i livelli regionali e nazionali, apportando le nostre competenze».
A tal proposito, quali sono le principali collaborazioni che intendete sviluppare per rafforzare le attività di prevenzione oncologica?
«Oltre alle già citate Lilt Piemonte e nazionale, con attività come gli “screening” regionali di Prevenzione Serena, vorremmo dimostrare alle Fondazioni del territorio di meritare la fiducia che hanno espresso negli anni nei nostri confronti, ponendo molta attenzione alla nostra capacità progettuale e di programmazione. Vorremmo porre l’accento anche sulle collaborazioni con le fondazioni ospedaliere di Cuneo e Verduno, continuando anche le proficue relazioni con altre realtà associative e con i medici degli ospedali del territorio».
Come potrà la Lilt coinvolgere maggiormente i giovani nelle attività di prevenzione?
«Svolgiamo da tempo diverse attività nelle scuole, dall’infanzia alle secondarie, che senz’altro proseguiremo e, anzi, c’è la volontà di intensificare questa azione, andando incontro ai giovani, facendoci trovare in quei luoghi in cui i giovani s’incontrano abitualmente, un esempio fra tutti, a Cuneo, il Rondò dei talenti. Con il progetto “Sana alimentazione” sono in programma, questa primavera, degli “Aperitivi della salute”. Stanno ripartendo anche le “Cene della salute” in collaborazione con gli istituti alberghieri e professionali».
Oggi si sente parlare spesso di lotta alla disparità di genere, è un argomento attuale anche per voi?
«È sicuramente un tema attuale e importante, sul quale è fondamentale mantenere sempre l’attenzione. C’è da dire che, per la tipologia di tematiche che affrontiamo nei percorsi di prevenzione, in Lilt non emergono problemi di diversità di genere. Vede, la malattia non fa distinzioni e di conseguenza nella nostra attività, indipendentemente dal genere, gli obiettivi comuni sono sempre molto chiari. Inoltre, non posso che sottolineare sul nostro territorio una predisposizione al volontariato molto trasversale e ben distribuita dal punto di vista della ricchezza di genere».
A proposito di volontari, com’è la situazione partecipativa in provincia?
«Il tema del volontariato è importante e mai banale. La situazione cuneese è soddisfacente, ma si può sempre migliorare. Abbiamo lanciato una campagna ad hoc di ricerca volontari. Su misura perché per ogni area geografica della provincia, sarà mirata a soddisfare le esigenze specifiche di quel luogo. Ad esempio, a Saluzzo è attiva una campagna di reclutamento per autisti, molto specifica sulle necessità di quella sezione. Le ricerche vanno avanti in maniera continuativa, ma è anche doveroso sottolineare la grande generosità di chi già è coinvolto».
Il 2025 è un anno speciale per Lilt Cuneo, perché l’associazione raggiunge ufficialmente i tre decenni dall’atto costitutivo. Quali saranno le novità?
«Una su tutte: la nuova sede che Lilt ha acquistato, grazie al lavoro eccellente di chi ci ha preceduto, alle generose donazioni e a un importante lascito. Questa nuova sede si troverà in centro al capoluogo, davanti al “Santa Croce” e vicino alla nuova biblioteca, quindi in un’area frequentata anche da giovani, un ulteriore modo per avvicinarsi ad essi, per riprendere il discorso di cui sopra. Inoltre sarà al piano terra e altamente accessibile, tutte caratteristiche fondamentali per avvicinare sempre più Lilt alle persone. Infine, cosa per noi di vitale importanza, lanceremo una campagna di “adozione” degli ambulatori. Queste donazioni ci consentiranno un allestimento adeguato e all’avanguardia».
Qual è il messaggio che vorrebbe rivolgere ai cittadini della provincia di Cuneo per sensibilizzarli sull’importanza della prevenzione oncologica e per invitarli a partecipare alle iniziative della Lilt?
«Penso che ciascuno di noi abbia, in qualche modo, qualcosa da restituire, per quanto ha ricevuto. Questo è uno dei motori principali dell’azione di volontariato. Sull’altra faccia della medaglia, frequentare la Lilt da utenti, per i percorsi di prevenzione e le attività ambulatoriali, può davvero salvare la vita. Il nostro ruolo dev’essere proprio quello di far incontrare questi due aspetti, queste due facce della stessa medaglia».
A cura di Riccardo Meynardi