Nei giorni della “grande scelta” imperversano proposte e ricerche, analisi e consigli: un vortice emotivo che coinvolge in primo luogo i diretti interessati, i tredicenni, affiancati da genitori spesso in difficoltà nel dispensare consigli. Il riferimento va alle iscrizioni alle scuole statali di ogni ordine e grado che si effettuano dal 21 gennaio al 10 febbraio 2025. Se per la primaria e per la secondaria di primo grado si tratta di una formalità da adempiere senza particolari opzioni, per gli Istituti d’istruzione secondaria di II grado le tipologie di percorsi si moltiplicano. Appartengono a questo percorso i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali; percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale (IeFP) di competenza regionale. I numeri aiutano nell’intento di certificare la varietà dell’offerta. Licei: sei percorsi, otto indirizzi; istituti tecnici: due settori, undici percorsi formativi; istituti professionali: undici percorsi formativi. I licei offrono un’ampia formazione culturale e un buon metodo di studio, ciò li rende particolarmente adatti a chi intende proseguire gli studi all’università. Gli istituti tecnici offrono una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico. Allo stesso tempo mettono in gioco competenze per un immediato inserimento nel mondo del lavoro. Due i settori in cui si articolano gli undici indirizzi previsti: il settore economico e quello tecnologico. Gli istituti professionali preparano ad arti, mestieri e professioni strategici per l’economia del paese.
Il Rondò coltiva i Talenti e accompagna i giovani nella scelta formativa
Gli undici indirizzi di studio sono orientati ai settori produttivi più importanti del Made in Italy. I percorsi e i profili di uscita sono pensati per una diretta riconoscibilità e spendibilità nel mercato del lavoro. Il Mim (Ministero dell’Istruzione e del Merito) ha predisposto la piattaforma “Scuola in Chiaro”, che fornisce schede informative sulle scuole di ogni ordine e grado e consente di mettere a confronto gli istituti e le offerte formative al fine di individuare la scuola che meglio risponde alle proprie esigenze. Deputare a un’analisi di poche settimane una scelta che potrà condizionare in maniera importante, se non definitiva, il resto del proprio percorso professionale è quantomeno sconsigliato. Occorre anticipare i tempi. Un’attività che, in provincia di Cuneo, si può sviluppare in un luogo immaginato, progettato, costruito e predisposto proprio per tale scopo: il Rondò dei Talenti. Non solo un edificio rigenerato, ma uno spazio aperto dove aumentare la conoscenza di sé, scoprire ed esplorare le professioni e il mondo del lavoro, aumentare le competenze ed essere accompagnati nel training alle scelte.
Inaugurato nel luglio 2022, lo spazio cuneese ha chiuso l’anno solare 2024 con oltre 60mila passaggi: un dato significativo soprattutto se unito ai 200 laboratori per le scuole e ai 100 per le famiglie. I numeri di oggi sono frutto di una storia di quasi cinquant’anni dal punto di vista architettonico e decennale sotto il profilo analitico e pedagogico. Trait d’union la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo che, nel 2019, delibera l’acquisto dell’ex sede Ubi Banca di Rondò Garibaldi. Un edificio risalente al 1978, firmato dall’architetto Oscar Giannino, caratterizzato dalla pianta circolare e dall’insolita struttura per l’epoca, tanto da spingere i giornali del tempo all’utilizzo del termine “la rotonda”. Per disegnare il nuovo volto dell’edificio, del piano terra e del lastrico solare, la Fondazione Crc in collaborazione con l’Ordine degli Architetti ha promosso un concorso di idee rivolto ad architetti e designer under 40 con la raccolta di 70 progetti da tutta Italia. L’assegnazione dell’incarico allo studio dell’architetto milanese Marco Oriani è solo il punto di partenza della ristrutturazione, ma non la partenza del percorso di cui rappresenta una tappa. Da oltre vent’anni, infatti, l’Ufficio Studi dell’ente cuneese monitora l’andamento socioeconomico della Granda, sia con la redazione dei “Quaderni”, sia con la stesura degli annuali “Dossier”. Nel “Quaderno n.23”, datato novembre 2014 e intitolato “Quelli che lasciano”, porta al centro del dibattito la scuola con il dato sulla dispersione scolastica provinciale che rappresentava, in allora, un problema rilevante per il nostro territorio provinciale, con un’incidenza di giovani che abbandonano gli studi più alta rispetto alla media piemontese. In una regione che nel 2014 registrava un graduale miglioramento (dal 18,4% nel 2008 al 16,3% nel 2012), i dati sugli Esl (Early School Leavers) registravano in provincia di Cuneo i valori peggiori: il 20,9%, oltre 4 punti in più della media regionale. «La base statistica e i numeri hanno reso chiaro il fenomeno e segnato il cammino: Cuneo era fanalino di coda. Siamo dunque partiti con la mappatura del fenomeno e la costruzione di una rete sino ad allora mai realmente immaginata». Irene Miletto, responsabile del Rondò dei Talenti, ha seguito tutto il cammino grazie all’esperienza maturata nel Settore Educazione della Fondazione Crc. «Quando nel 2019 venne acquisito il Rondò Garibaldi, la prima volontà era di dedicare lo spazio all’arte, una sorta di piazza aperta superata però da quanto emerge dagli studi di fattibilità. La svolta coincide con la scelta del Cda, guidato dal presidente Genta, di investire sui giovani, un leitmotive inedito.
Il rondò dei talenti aderisce alla carta per l’orientameto
La “Carta per l’Orientamento” è un documento strategico che rappresenta l’esito del lavoro del Tavolo Territoriale Orientamento, un gruppo di lavoro attivo avviato nel gennaio 2023 e coordinato dalla Fondazione stessa. Il Tavolo riunisce 33 realtà tra istituzioni (tra cui la Consulta Provinciale degli Studenti di Torino), università, organizzazioni e fondazioni del territorio piemontese, unite dall’obiettivo di sviluppare un sistema di orientamento integrato e condiviso. Nel dettaglio, il Tavolo è costituito da: Anci Piemonte, Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria, Camera di Commercio di Torino, Cassa Depositi e Prestiti Piemonte, Città dei Talenti di Cuneo, Città Metropolitana di Torino, Comune di Torino, Confindustria Piemonte, Consulta Provinciale degli Studenti di Torino, Federazione Maestri del lavoro, Fondazione Agnelli, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione per la Scuola, Fondazione Ufficio Pio, Politecnico di Torino, Regione Piemonte, Unione Industriali Torino, Università degli Studi di Torino, Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Università del Piemonte Orientale, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte (Ambiti territoriali di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli). Il Tavolo sta lavorando per creare una rete flessibile e sinergica, promuovendo la condivisione delle progettualità già attive nelle province piemontesi. Questo percorso di confronto e reciproca conoscenza ha consentito di sviluppare un linguaggio comune nel tempo e di arrivare alla definizione della Carta per l’Orientamento. Il documento delinea i principi per progettare specifici interventi orientativi, capaci di rispondere in modo efficace alle diverse esigenze dei territori piemontesi. I tre principi sono:
– percorso: cammino continuo per esplorare contesti e costruire consapevolezza di sé e delle proprie aspirazioni;
– empowerment: crescita personale per acquisire fiducia, autostima e capacità di progettare il proprio futuro;
– connessione: rete territoriale che unisce enti e istituzioni per sostenere le nuove generazioni nelle sfide future.
Una scelta tangibile, non scontata, per creare uno spazio fisico aperto al pubblico e al tempo stesso presidiato con gli uffici del settore educazione: collegamento diretto con la Fondazione stessa». C’era il seme, la “Città dei Talenti”, e il contenuto rappresentato da oltre un decennio di investimenti nel settore della formazione. «Un’esperienza corale perché dentro al Rondò c’è il lavoro di tutti: amministrazione, legale e progettazione. Anni di confronto, tavoli e ricerche hanno costruito una base solida per il Rondò che ha potuto contare sin da subito su una rete ben avviata». La pandemia rallenta ma non frena il progetto: il cantiere si apre nel gennaio 2021 e, dopo appena 18 mesi, nel luglio 2023 l’inaugurazione: «Una corsa contro il tempo. Si è passati dall’idea di una gestione esterna a quella interna, con la creazione di un Polo educativo unico, costituito da diverse anime che dialogano tra di loro. Inizialmente erano rappresentate dal Plin (Projects for Learning Innovation) e dalla “Città dei Talenti”, integrate poi dalla “Bottega dei Pensieri” con lo spazio “Al 34” dedicato al dialogo e all’ascolto. Una continua crescita, spinta all’inizio dal passaparola e dalla curiosità dei primi fruitori». Tra i primi a varcare la soglia del Rondò i giovani ma anche le altre fasce non hanno tardato l’accesso: «Chi per studiare, chi per ricaricare lo smartphone, chi per giocare o sfogliare i giornali, il tutto senza obbligo di silenzio, agevolando la convivenza tra tutti i componenti della società – continua Miletto –.
Un luogo nuovo, dove prendere confidenza, dedicato all’inclusione e presidiato da educatrici: un laboratorio sociale in progress. Ci stiamo strutturando per dare la risposta giusta in base alle necessità. Una sperimentazione di comunità». A due anni dall’inaugurazione continua a non essere scontata la conoscenza dello strumento: «Si è passati dall’iniziale passaparola alla necessità di spiegare meglio le attività. Occorre lavorare anche sugli altri territori, con investimenti attraverso bandi che portano fisicamente i fruitori sulla Città di Cuneo». L’attività propone un orientamento in senso ampio, caratterizzato quest’anno da una nuova attività condotta da Paola Merlino, coordinatrice Scientifica e componente Comitato Scientifico Rondò dei Talenti: «Abbiamo introdotto la possibilità di effettuare percorsi di orientamento individuali e sessioni di orientamento per giovani coinvolti in attività laboratoriali, svolte a classi o piccoli gruppi. Incontri “su misura”, centrati sulla persona. Una riflessione che il Comitato Tecnico ha valutato come interessante». Nel 2024 sono stati 27 i percorsi avviati, 6 dei quali in corso, 21 completati con esito positivo. La maggioranza dei contatti è nata dal passaparola, ma anche i social hanno fornito una buona eco:
«Siamo partiti senza proclami. Il bisogno è importante, c’era il timore di non riuscire a rispondere a tutte le richieste. Ogni nostra azione si ispira alla ricerca del bello che c’è in ognuno di loro, ricorrendo alla pedagogia positiva per superare le difficoltà: i ragazzi sentono che sei al loro fianco per accompagnarli verso una scelta consapevole». Ogni percorso ha avuto diversa durata, da 1 a 5/6 incontri, in relazione alla specifica esigenza. Tutti gli incontri sono stati gestiti in presenza presso le sale del Rondò e ai fruitori è stato consegnato un piccolo kit: la mappa orientativa, il quaderno del Rondò dei Talenti e la pubblicazione “4 passi per esplorare”. «Nei percorsi abbiamo incentivato la consapevolezza dei sé, l’esplorazione e la ricerca dei punti di forza, rinforzando la motivazione e il senso dell’esperienza condivisa. Il problema del talento è duplice: riconoscerlo e crederci. Siamo abituati a percepire il “talent” nella sua accezione televisiva, dobbiamo cambiare punto di osservazione, incentivando l’auto osservazione. In questo processo i genitori e la scuola sono preziosi alleati per ricercare con metodo le aree di talento». L’Orientamento deve diventare un cammino lungo, precoce, per fornire ampio orizzonte al mondo del lavoro:
«Le persone recepiscono il messaggio solo nel momento del reale bisogno – conclude Merlino –. A Cuneo ci sono servizi numerosi ed efficaci, una rete solidale che alimenta il Tavolo sull’Orientamento che vede protagoniste fondazioni, istituzioni e associazioni di categoria, Terzo Settore, una rete fattiva che lavora su temi facendo progredire l’ecosistema Orientamento». Famiglie, docenti, orientatori e imprenditori e agenzie formative: «Una comunità unita per dare messaggi positivi ai ragazzi che spesso si sentono sopraffatti dalla cronaca. Abbiamo bisogno dei giovani, di trattenerli ed attrarli e per fare ciò occorre costruire nuova narrazione dei territori, abbinata a una nuova narrazione delle imprese agevolata dalla videoteca delle professioni. I giovani hanno bisogno di spazi per fare delle cose e di adulti che glieli concedano: un’attenzione molto presente già nei primi mesi della presidenza Gola». La Città dei Talenti, coordinata da Mariella Carta per la cooperativa Orso, capofila del progetto dal 2019, nasce proprio sul tema della dispersione scolastica: «Il progetto rappresenta una coprogettazione presentata dalla Fondazione Crc nell’ambito delle iniziative in cofinanziamento sostenute da “Impresa con i Bambini”, il cui capofila è la Cooperativa Orso e prevede il coinvolgimento di numerosi partner: Cooperative, Agenzie formative, Associazioni di categoria, la Regione Piemonte, l’Ufficio scolastico territoriale e la Fondazione Zancan». Il cuore pulsante della Città è al terzo piano del Rondò, uno spazio pensato e strutturato per offrire opportunità e risorse per fruire informazioni utili per le scelte future. «I singoli interventi proposti, dal punto di vista metodologico, sono tutti fondati sull’Advp (Attivazione Sviluppo Professionale e Personale), di origine canadese, che interviene nell’ottica dello “sviluppo personale, del progetto di vita professionale della persona”. Il focus del progetto è l’orientamento precoce, attraverso attività ed interventi per sviluppare le conoscenze sulle professioni in giovanissima età, si migliora la capacità decisionale e di pianificazione del futuro professionale delle persone; infatti, se le persone iniziano a lavorare sul proprio futuro in tempi precoci rispetto a quando devono affrontare le difficoltà della transizione, aumentano le probabilità di successive scelte ben “orientate”». La Città ha due anime: una nel Rondò, una sul territorio. «Non tutti possono venire fisicamente a Cuneo per questo, a partire dalla terza elementare sino alla seconda media, le classi possono prenotare un percorso esperienziale di classe: da un lato l’esplorazione dei propri talenti e dall’altro l’esplorazione del mondo del lavoro». I numeri spiegano più delle parole: nell’anno scolastico 2024/ 2025 hanno partecipato alle attività 2.600 minori (tra 8 e 13 anni), un totale di 150 classi (di cui 80 classi anche con laboratori a scuola) grazie alla collaborazione con oltre 300 insegnanti.
Nell’anno scolastico 2024/2025 hanno partecipato alle attività 2.600 minori, un totale di 150 classi in collaborazione con oltre 300 insegnanti
«Abbiamo avuto un boom di prenotazioni: da febbraio a maggio apriremo la Città cinque giorni a settimana rispetto ai tre preventivati. Portiamo ragazzi e ragazze verso un’accezione positiva e diversa, riflettiamo su cosa possono mettere a disposizione degli altri: la condivisione del talento. Il percorso coinvolge anche gli adulti per far sì che la comunità educante viaggi in modo uniforme». Esempio ne sia il laboratorio “Esploratori di professioni”, in programma sabato 25 gennaio dalle ore 15 alle 17, per la scoperta del mondo del lavoro e delle professioni, rivolto a famiglie di bambine e bambini dagli 8 ai 12 anni con “squadre” di massimo 5 componenti, di cui almeno 1 adulto. «Ci sono diversi modi di percepire il talento: partendo da sperimentazioni nella scuola dell’infanzia si può avviare la fase di esplorazione senza arrivare alla “chiusura della scelta”: la curiosità è un valore importante dell’orientamento perché concorre alla classificazione di informazioni utili per il momento della scelta. La Fondazione Crc è stata lungimirante: si raccolgono ora i frutti di un investimento che ha fatto cambiare la mentalità di molto cuneesi». La prima edizione del Festival dell’Educazione, andato in scena nel luglio 2024, ha visto la partecipazione di 80 docenti, 92 ore di formazione erogate da 18 formatori, oltre 300 partecipanti ai talk e 350 persone hanno partecipato al cineforum. «“A tutto tondo” è stata e sarà un’occasione di incontro aperta a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco. Una Summer School in cui si presenta anche la didattica orientativa per fornire strumenti utili agli insegnanti nel quotidiano». Nella provincia di Cuneo il fenomeno della “licealizzazione” non trova terreno fertile, mantenendo una positiva varietà nella scelta formativa. È il risultato del “sitema Cuneo”, evidenziato da Carla Nanni, responsabile dell’Osservatorio sul sistema formativo piemontese (Sisform), attraverso uno studio dell’Ires sull’inclusione sociale: sostiene le famiglie, favorendo l’equilibrio nella gestione dei tempi di cura e di lavoro, in misura maggiore rispetto agli altri territori. Grazie alla visione e all’impiego di ingenti risorse, la Fondazione Crc ha agevolato quella scelta che proprio in questi giorni molti studenti delle scuole medie si accingono a effettuare, digitalmente attraverso la Piattaforma Unica. Un percorso virtuoso che ha reso la scelta più consapevole.
Articolo a cura di Paolo Cornero