L’associazione In.differenti comunica l’apertura della mostra fotografica nata dal lavoro di
Edoardo Prando e Marina Macrì che si terrà ad Alba presso la sede dell’associazione Alec
per tutto il mese di dicembre.
Un casuale viaggio permise a Marina Macrì e Edoardo Prando, giornalisti e fotografi, di
conoscere le storie dimenticate della Lituania.
Un Paese europeo che, fino al 1990, soffrì la pesante occupazione russo/sovietica, volta a
distruggerne l’identità. Come già era accaduto con la precedente occupazione russo/zarista.
In una radura, tra le betulle di un parco tematico, furono attirati da un’incongrua yurta
siberiana e un inaspettato vagone ferroviario. Un carro bestiame. Per gli italiani quel vagone
richiama alla memoria una sola stazione di arrivo: Auschwitz. Ma su quel vagone non c’era
la Svastica, ma la Falce e Martello.Il 14 giugno 1941 decine di migliaia di lituani: vecchi,
donne, bambini anche neonati, furono messi su quei vagoni. E vissero e morirono nel gelo
della lunga notte Siberiana. A migliaia di chilometri dalla loro Patria. Oggi la Lituania è un
Paese libero: Jonas, Irena, Rimantas, Arunas, Aušra, Julija, Rita…e gli altri, ritratti nelle
immagini della mostra, sono testimoni viventi di quelle tragedie.
Marina e Edo ci raccontano con questa mostra le loro storie.
La mostra fotografica sarà aperta dalle 14.30 alle 18.30 i seguenti giorni:
– Sabato 14 e domenica 15 dicembre
– Venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 dicembre
– Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 dicembre
La mostra si terrà presso la sede dell’associazione Alec, in Via Emanuele II N30 (secondo
piano), Alba.
Sabato 14 dicembre alle ore 16 si terrà, inoltre, l’inaugurazione della mostra.
All’apertura della mostra ci sarà anche Kotryna Buono, pronipote di Jonas Žemaitis il
comandante della lunga e ignorata Resistenza antisovietica, ucciso nella prigione moscovita
di Butyrka il 26 novembre 1954.
L’esposizione è stata organizzata da Edoardo Prando e l’associazione In.differenti in
collaborazione con l’associazione Alec e AFI.