Domenica 15 e lunedì 16 dicembre torna, a Morozzo, l’atteso appuntamento con la “Fiera Nazionale del Cappone”. Diventata negli anni una manifestazione di assoluto rilievo, caratterizzata dalla degustazione dei piatti tipici, dalla tradizionale sagra-mercato e da tanti altri appuntamenti (maggiori dettagli sul programma sono disponibili al seguente link: https://www.visitcuneese.it/dettaglio-evento/-/d/fiera-del-cappone-morozzo), la Fiera intende appunto promuovere e valorizzare l’eccellenza del Cappone di Morozzo, prodotto-simbolo del piccolo comune cuneese, dal 1999 primo presidio Slow Food, apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo per la tenerezza e la prelibatezza delle sue carni. A pochi giorni dall’evento, ne abbiamo parlato con il vicesindaco Sergio Costamagna, che ha assunto le funzioni di sindaco reggente a seguito della prematura e dolorosa scomparsa del primo cittadino, Mauro Fissore.
Vicesindaco, quali sono gli appuntamenti più attesi dell’edizione 2024 della Fiera?
«Il programma è ricchissimo e, prima di snodarsi nelle giornate di domenica 15 e lunedì 16, avrà anche un’anteprima sabato 14. L’appuntamento più atteso è senza dubbio la consegna del “Cappone d’Oro”, premio istituito dal nostro compianto sindaco Mauro Fissore e giunto alla sua quinta edizione. Quest’anno lo consegneremo proprio alla famiglia di Mauro: nessuno più di lui aveva creduto e credeva nel cappone come mezzo di promozione del territorio. Sarà per noi un momento davvero molto toccante».
La Fiera del Cappone si segnala, tra le altre cose, anche per la sua capacità di tenere insieme tradizione e innovazione. Quali saranno le principali novità di questa edizione?
«Oltre alla consueta premiazione delle migliori coppie di capponi, riconoscimento decretato da parte di una giuria tecnica e da sempre molto importante per gli allevatori, quest’anno avremo anche quella con giuria popolare. La novità è pensata per cercare di coinvolgere maggiormente i visitatori e per rimarcare ulteriormente quanto sia significativo per noi questo tipo di allevamento, che conserva un valore storico e familiare assolutamente inestimabile».
Quali sono, in generale, le emozioni che accompagnano Morozzo nell’avvicinamento alla manifestazione?
«Ci teniamo tantissimo che la gente venga a riconoscere il valore aggiunto del nostro cappone e quindi come Comune ci impegniamo tutto l’anno, non soltanto nell’ultimo intenso mese di preparativi, per cercare di proporre sempre qualcosa di nuovo e offrire alla gente e ai visitatori sia la possibilità di acquistare che quella di degustare il prodotto. Sappiamo che il Cappone di Morozzo è riconosciuto e apprezzato non solo in territorio italiano, ma anche all’estero, e per valorizzarlo appieno abbiamo inoltre intenzione di aiutare maggiormente gli allevatori, cercando – sia come Amministrazione sia come Consorzio – di arrivare a garantire una filiera completa».
Articolo a cura di Domenico Abbondandolo