Art.27-EXPO: Un successo straordinario per la seconda edizione a Cuneo

0
0

Grande soddisfazione tra gli organizzatori della seconda edizione di Art.27-EXPO, “Fatti in
carcere”, che si è appena conclusa a Cuneo. Davide Danni, presidente della cooperativa
Glievitati – promotrice dell’evento e gestore di tre laboratori di panificazione all’interno delle carceri che danno lavoro a 15 detenuti – ha dichiarato: «Un risultato inimmaginabile dopo l’edizione del 2023. Un successo frutto di un intenso lavoro di progettazione e di relazioni durato tutto l’anno».
Trenta realtà provenienti da tutta Italia si sono confrontate in questa manifestazione dedicata all’economia carceraria, resa possibile grazie all’impegno e all’entusiasmo di chi è arrivato da ogni parte dello stivale e ai 18 espositori che hanno presentato prodotti di altissima qualità. Danni ha sottolineato l’importanza della collaborazione con Intesa Sanpaolo – Impact Bank, da anni impegnata nel supporto al lavoro e alle imprese attive in ambito penitenziale, che ha giocato un ruolo cruciale nel coinvolgimento degli ospiti. «Un ringraziamento speciale va a Cuneo, all’amministrazione comunale che ha supportato e patrocinato Art.27-EXPO per il secondo anno consecutivo, e alla cittadinanza che ci ha accolto con un caloroso abbraccio che ricambiamo con emozione», ha aggiunto Danni, evidenziando il successo sia in termini di partecipazione agli eventi sia di vendite negli stand.
La manifestazione ha preso il via giovedì 5 settembre con un tavolo di discussione all’interno della Casa Circondariale di Cuneo. Questo incontro, che si era già tenuto l’anno scorso, ha coinvolto associazioni di categoria e forze sociali per definire progetti concreti di formazione e occupazione per i detenuti, creando un’occasione di confronto sui bisogni reciproci. Tra i partecipanti: l’onorevole Monica Ciaburro e l’onorevole Chiara Gribaudo, Giulia Marro (consigliera regionale), Davide Danni (presidente di Glievitati), Domenico Minervini (direttore della Casa Circondariale di Cuneo), Bruno Mellano (Garante regionale dei detenuti), Alessandro Durando (Camera di Commercio), Giuliana Cirio (Confindustria), Marco Manfrinato (Confcommercio), Luca Facta (Confcooperative), Joseph Meineri (Confartigianato), Patrizia Dalmasso (CNA), Alessandro Ferrero (Ordine degli Avvocati di Cuneo).
Venerdì 6 settembre il villaggio espositivo in via Roma è stato inaugurato dalla sindaca Patrizia Manassero, con interventi del Prefetto di Cuneo Mariano Savastano, al suo debutto pubblico, del senatore Giorgio Bergesio, della consigliera regionale Giulia Marro e del direttore della Casa Circondariale di Cuneo, Domenico Minervini. Durante l’intera manifestazione, il villaggio ha ospitato vari stand di prodotti realizzati dai detenuti nelle carceri italiane. Dopo la performance teatrale di Guglielmo, ex detenuto di Saluzzo, il programma è proseguito con il “tavolo delle buone politiche carcerarie”, moderato da Massimo Mathis (La Stampa), che ha visto il confronto tra Bruno Mellano (Garante dei Detenuti Piemonte), Emilio Minunzio (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro – CNEL), Andrea Lecce (Responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo), Marzia Sica (Compagnia di Sanpaolo), Claudia Ducange (Area Penale Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri), Claudio Cazzanelli (Confcooperative Federsolidarietà) e Fabiana Dadone (Ambassador di Art.27-EXPO).

Nel pomeriggio, Giulia Poetto (La Stampa) ha intervistato Marco Malinki sul podcast “Parole
evase” che sta realizzando per “Non è la radio” con la produzione di Panaté, che dà voce ai detenuti.

La giornata si è conclusa con lo spettacolo “Nui Dui” di Pippo Bessone e Luca Occelli.
Sabato 7 settembre la giornata espositiva è stata animata da un talk molto partecipato, aperto dalla performance teatrale “Solo Andata” dei detenuti del carcere di Fossano. Al dibattito hanno contribuito rappresentanti di varie associazioni e realtà italiane impegnate nell’economia carceraria, tra cui Marina Maruzzi (OLTRE I MURI – Volontari a Bancali ODV), Claudia Calcagnile (Mosaico di Palermo), Matteo Marchetto (Pasticceria Giotto di Padova), Carla Chiappini (Verso Itaca di Piacenza), Alessia Bordo (O’Press e Teatro Necessario di Genova), Deborah Calderaro (Attavante Firenze), Giulia Gucci (Altro Diritto Firenze), Roberta Bugno (Il Cerchio Venezia), Chiara Sacchelli (Casa di Carità Arti e Mestieri di Torino), Liri Longo (Malefatte – Meraviglie di Venezia), Vincenzo Buonasera e Vincenzo Sapienza (UISP Sicilia), Emanuela Musso (Sc’Art Genova), Michele De Lucia (Parole Liberate) e Giulia Marro (Collettivo Zaratan – ARCI Cuneo-Asti).
La serata si è conclusa con lo spettacolo teatrale “La favola bella” della compagnia Voci Erranti, con regia di Grazia Isoardi, interpretato da detenuti della Casa Circondariale di Saluzzo al Teatro Toselli.
Domenica, nonostante la pioggia, si è chiusa la quattro giorni con “Il pranzo più buono del mondo”, realizzato con prodotti dell’economia carceraria, preparati e serviti dai detenuti.
«E ora si riparte con l’organizzazione dell’edizione 2025», ha concluso Danni, «perché vogliamo fare di questa manifestazione il punto di riferimento per gli operatori dell’economia carceraria italiana, definendo questo ambito come un vero e proprio settore economico, con bisogni e caratteristiche specifiche che necessitano di rappresentanza. L’obiettivo è mettere in dialogo società civile, decisori politici e amministrazioni penitenziarie per sostenere il sistema Italia e concretizzare i principi dell’articolo 27 della nostra Costituzione».
Anche Fabiana Dadone, Ambassador dell’evento, ha espresso la sua soddisfazione: «Art.27-EXPO è stato fondamentale per diffondere il messaggio che l’inclusione sociale non è solo un valore umano, ma un investimento strategico in competitività per le aziende che abbracciano i criteri ESG (Environmental, Social, Governance) dell’Agenda ONU. Nella dimensione “Social”, che include aspetti come le condizioni di lavoro, la diversità, l’inclusione e i diritti umani, l’inclusione lavorativa dei detenuti svolge un ruolo cruciale. Dimostrare che il lavoro riduce drasticamente la recidiva e che la competitività aziendale beneficia di prodotti realizzati dai detenuti è un modello vincente per tutti. È stato meraviglioso vedere il calore e il supporto della cittadinanza cuneese, che ha saputo riconoscere e sostenere il coraggio di chi ha partecipato e si è messo in gioco».