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Il messaggio di Nuto Revelli a vent’anni dalla scomparsa

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“Ciau Nuto! Anche se ti hanno fatto Generale nel ruolo d’Onore e dottore honoris causa, per noi rimani sempre il tenente della 46ª del Tirano, il capobanda di Giustizia e Libertà, il marito di Anna, il padre di Marco. Sei stato il testimone, il portavoce, l’amico che non ha mai ceduto in ragione e coscienza. Vai con Pirmo, con Duccio, con Dante, con gli ultimi e
con tutti quelli che sono morti per combattere l’ingiustizia. Vai, vai per le montagne della libertà dove non ci sono confini”.
Così, con queste parole raccolte nel volume Aspettando l’alba e altri racconti (Einaudi, 2004) Mario Rigoni Stern, sulla prima pagina de La Stampa del 6 febbraio 2004 salutava per l’ultima volta Nuto Revelli, l’amico e il compagno di testimonianza.
Poco prima dell’alba del 5 febbraio 2004, Nuto Revelli ci lasciava all’età di 84 anni.
La città di Cuneo, le sue montagne, e la cultura italiana perdevano uno dei protagonisti del Novecento: alpino in Russia, partigiano prima a Paraloup e poi in Francia, scrittore dei vinti, ricercatore della memoria contadina.
Il 5 febbraio 2024 sono stati vent’anni senza Nuto.
Mentre la guerra è tornata nel cuore dell’Europa – proprio in quelle pianure ucraine che nell’estate del 1942 Nuto Revelli aveva attraversato con il 5° reggimento alpini Battaglione Tirano, della Divisione Tridentina – e con preoccupanti rigurgiti di fascismo e discriminazioni, ci domandiamo cosa è rimasto dell’indignazione di Nuto Revelli, di tutto quello per cui aveva lottato e sofferto.
“Quella memoria se l’è portata dietro tutta la vita, anche in famiglia, come una zona d’ombra che nessuno di noi riusciva a penetrare pienamente. Una sorta di debito, da pagare. Per questo buona parte del tempo che gli restava libero dal lavoro (lasciato l’esercito che non sopportava più aveva dovuto reinventarsi la vita, prima come camionista sotto padrone, poi messosi in proprio), lo dedicava alla scrittura e alla ricerca. Perché anche gli altri ricordassero e sapessero.
Mai tardi, il suo diario di Russia, poi La guerra dei poveri, con il seguito partigiano, La strada del Davai, le testimonianze dei prigionieri, L’ultimo fronte, le lettere dei caduti… Erano i suoi conti con la guerra. Il suo modo di riscattare quelle vite perdute. Così come le ricerche sulla civiltà contadina per Il mondo dei vinti e L’Anello forte sono la testimonianza di una guerra proseguita in tempo di pace. Due cose mi ha insegnato, ossessivamente ribadite. Il NO alla guerra. Un no perentorio, incondizionato. Il rifiuto della madre di tutte le catastrofi, l’insensata passione che tira fuori il peggio dagli uomini e porta alla rovina i popoli, documentato nel suo ultimo libro, Il disperso di Marburg. E il suo NO al fascismo,
come antropologia prima ancora che come forma politica. La perversa cultura che della guerra mette in scena l’anima nera. Sono stati questi i capisaldi di un insegnamento durato per quasi sessant’anni.”
(Marco Revelli, La Stampa, 02/02/2024)

A monito del suo insegnamento e a bilancio di questi anni di impegno come coltivatori di memoria, la Fondazione Nuto Revelli invita la cittadinanza ad un momento di ricordo di Nuto con la testimonianza di chi lo ha conosciuto, contenuti video e la presentazione delle attività. L’appuntamento Il messaggio di Nuto Revelli a vent’anni dalla scomparsa sarà mercoledì 6 marzo | ore 17.45 | al Salone d’onore del Comune di Cuneo (Via Roma 28), con i saluti della sindaca Patrizia Manassero e dell’ass. Cristina Clerico e gli interventi di Gigi Garelli, Giovanni Quaglia e Marco Revelli. Coordina Beatrice Verri.

La partecipazione è libera, con prenotazione consigliata su www.nutorevelli.org o scrivendo a info@nutorevelli.org.
L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Cuneo, la cui Sindaca Patrizia Manassero dichiara:
“Come Amministrazione comunale siamo molto orgogliosi di patrocinare questo evento: ricordare la figura di Nuto Revelli a 20 anni dalla sua scomparsa è doveroso e necessario. La sua testimonianza è ancora oggi attuale e ci invita a riflettere sulle atrocità dell’odio, della violenza e della guerra. In un mondo sempre più diviso e in conflitto, coltivare la
memoria di Nuto soprattutto tra i giovani è di fondamentale importanza per il nostro futuro, affinché possa essere davvero di pace. Oltre ai racconti sul periodo bellico, ci tengo a ricordare il suo impegno nel narrare la faticosa vita delle donne di campagna e montagna nel dopoguerra: fu tra i primi a dare loro una voce, quando ancora non avevano un
ruolo primario nella società.”
Per rivivere alcuni momenti della vita di Nuto Revelli, lo speciale Ricordati di non dimenticare su Rai Cultura curato da Daniela Giuffrida e Beatrice Verri, per la regia di Francesco Ghisi e pubblicato in occasione del centenario della nascita dello scrittore (2019), propone cinque filmati con immagini di archivio e delle Teche RAI.
Altri appuntamenti a vent’anni dalla morte di Nuto Revelli Mercoledì 21 febbraio | ore 17.30 | all’auditorium del Polo del 900 di Torino (Via del Carmine 14) un primo ricordo di Nuto nell’evento Nuto Revelli, Paraloup e la Resistenza dei poveri, con gli interventi di Mauro
Bersani, Gad Lerner, Antonella Tarpino, Marco Revelli.
La “resistenza dei poveri” è il fil rouge che caratterizza l’impegno di Nuto Revelli: la lotta partigiana vissuta come reazione al sacrificio imposto con le guerre fasciste a quel mondo contadino di cui poi ha raccolto la memoria nelle sue ricerche sui “vinti” e su l’anello forte. Paraloup, la borgata partigiana a 1360 m in Valle Stura, è il punto d’incrocio tra
queste due memorie.
A questi incontri istituzionali, si aggiunge anche il ricordo della città di Piossasco con l’esposizione della mostra Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, una vita per immagini – curata da Paola Agosti e Alessandra Demichelis – nella Biblioteca Civica (Via Vittorio Alfieri 4) intitolata proprio a Nuto Revelli.
L’inaugurazione sarà lunedì 15 aprile con la partecipazione di Marco Revelli e la mostra resterà visitabile fino al 25 aprile, negli orari di apertura della biblioteca.
Successivamente verrà allestita al Polo del 900.
Nell’ambito del progetto Passaggio di testimone: Nuto Revelli, gli studi da Geometra e gli studenti di Cuneo promosso insieme all’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea di Cuneo, con la consulenza tecnica del Collegio dei Geometri di Cuneo e il contributo del Comune di Cuneo, mercoledì 21. marzo apre presso l’ITC Bonelli di Cuneo (Viale Angeli 12) la mostra Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, una vita per immagini, donata all’Istituto Bonelli, dove Nuto Revelli studiò, anche se a quel tempo
era l’istituto commerciale per geometri.
La mostra, curata da Paola Agosti e Alessandra Demichelis, è allestita permanentemente nei corridoi dell’ICT Bonelli secondo il progetto espositivo elaborato dagli studenti dell’Istituto Tecnico per Geometri “Bianchi Virginio”. Nella giornata di inaugurazione di mercoledì 21 marzo gli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale “Bonelli” di Cuneo accompagneranno in visita guidata dalle ore 17.00 alle ore 19.00.
Per ulteriori informazioni: www.nutorevelli.org | cell. 375 5914347