Home Articoli Rivista Idea Viglione nuovo presidente Confcommercio Piemonte «Nomina storica per Alba»

Viglione nuovo presidente Confcommercio Piemonte «Nomina storica per Alba»

«Sono profondamente gratificato, devo questo risultato alla mia esperienza alla guida dell’Associazione Commercianti»

0
1

Giuliano Viglione è il nuovo presidente di Conf­com­­mercio Pie­monte, la principale organizzazione piemontese rappresentativa di circa 50mila imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti.
L’elezione è avvenuta per acclamazione da parte dell’As­­­sem­blea regionale presso la sede di via Massena 20, a Torino. Viglione succede a Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Conf­com­mercio Torino e provincia e in carica dal 2012.
«Ringrazio tutta l’Assemblea per la fiducia accordatami», ha dichiarato Viglione subito dopo l’elezione, «e la presidente Coppa per il lavoro svolto in questi anni. Sono nel mondo del commercio da sempre e con la stessa determinazione, insieme a tutta la Giunta, dovremo affrontare sfide importanti per il futuro del nostro settore, a partire dalle prossime elezioni comunali, regionali ed europee. Ai circa 50mila imprenditori associati dobbiamo dare risposte, fornire sostegni e una speranza per poter svolgere dignitosamente la propria attività».

Nella Giunta sono confermati i presidenti delle associazioni territoriali piemontesi di Torino, Asti, Alessandria, Alto Piemonte (Novara e Verba­nia), Biella, Cuneo e Vercelli, oltre a sei componenti provenienti dai territori di Torino, Cuneo, Alto Piemonte e Alessandria.
In particolare, la carica di vice presidente vicario è stata attribuita a Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino, mentre vicepresidenti sono il presidente di Ascom Asti Aldo Pia e il presidente di Ascom Vercelli Angelo Santarella. Marco Gossa è stato confermato direttore regionale.

«Sono profondamente gratificato da una nomina che per la città di Alba e per tutto il territorio è storica», ha dichiarato ancora il nuovo presidente Giuliano Viglione. «Ringrazio tutto il sistema Conf­com­mercio piemontese per l’ampia convergenza sul mio nome. Devo questo risultato all’Associazione Commer­cian­ti Albesi, una realtà basata su determinazione e coesione, che nel tempo è cresciuta e si è affermata fino a meritare l’attuale riconoscimento istituzionale. Viviamo in un momento storico molto complesso che possiamo fronteggiare soltanto se saremo uniti e capaci di adeguarci, con flessibilità e spirito innovativo, ai tempi che cambiano. Da un lato il commercio accusa gli effetti delle crisi internazionali, che si riflettono sui prezzi e quindi sui consumi. Dall’altro lato il nostro comparto vive la difficoltà del gap digitale acuito dal commercio online. Per fare questo alle nostre imprese servono aiuti concreti e formazione per rendere gli imprenditori sempre più professionali e per contrastare la desertificazione commerciale che colpisce i maggiori centri urbani, oltre che i piccoli borghi delle aree periferiche. Conf­com­mercio Piemonte continuerà a focalizzare l’attenzione e l’impegno su questi temi, cercando soluzioni in sinergia con i vari livelli istituzionali, dalla Regione fino alle amministrazioni comunali».

Nei dodici anni alla guida di Confcommercio Piemonte, Maria Luisa Coppa e la sua squadra hanno realizzato importanti progetti di sviluppo per il Commercio, il Turismo e i Servizi piemontesi. Uno degli interventi a maggior impatto sul tessuto imprenditoriale del terziario piemontese è stato quello dei Distretti del Commercio, il modello di collaborazione pubblico-privato per la valorizzazione del commercio di prossimità e dei territori attraverso la partnership tra Amministrazioni comunali, Associazioni di categoria e Istituzioni. Confcommercio Piemonte è stata partner essenziale di questa misura specifica per il commercio in Piemonte, che ha portato alla costituzione di 77 Distretti del Commercio con una dote iniziale di 1,5 milioni di euro, cui sono seguiti quasi 4 milioni per le prime attività e altri 16,5 milioni di euro stanziati dal 2022 al 2025.

Un altro importante traguardo raggiunto da Confcom­mercio Piemonte è rappresentato dalle Botteghe dei servizi: piccoli negozi di prossimità che offrono anche servizi aggiuntivi a favore sia dei cittadini che dei turisti. Ad oggi sono già state riconosciute e finanziate oltre 100 botteghe dei servizi.
L’Associazione è stata anche attrice protagonista nella creazione del nuovo sistema di formazione delle Academy di Filiera. In particolare, due Academy sono dedicate specificatamente al Commercio e al Turismo e Confcommercio Piemonte è entrata in 9 Academy su 11: Logistica, Agrifood, Tecnologie Infor­matiche e Digitali, Welfare, Costruzioni, Mobilità integrata, innovativa e sostenibile, Tessile Abbigliamento e Mo­da. Ora la sfida è la costruzione di una formazione efficace, che comprenda elementi specifici per le micro e piccole imprese.
Da non dimenticare, infine, nei difficili anni della pandemia, che Confcommercio Piemonte è intervenuta per aumentare la dotazione iniziale del Bonus Covid di 88 milioni di euro, raggiungendo così lo stanziamento regionale di 142 milioni di euro.

«In questi anni», ha sottolineato Maria Luisa Coppa, «le sfide sono state tante e impegnative e abbiamo sempre vinto laddove abbiamo fatto squadra e abbiamo dialogato in maniera costruttiva con e istituzioni. È stato fondamentale il rapporto con la Regione Piemonte, in particolare con l’attuale Giunta regionale guidata da Alberto Cirio, con il quale abbiamo sostenuto l’inserimento del Commercio e del Turismo all’interno della programmazione europea 2021/27. Un ringraziamento, inoltre, va all’assessore al Commercio, Turismo e Cul­tura Vittoria Poggio, per aver portato avanti con la struttura regionale le istanze più urgenti dei nostri settori. Auguro, naturalmente, buon lavoro al nuovo Presidente e alla sua squadra. Per il futuro uno dei temi portanti sarà senza dubbio il contrasto alla desertificazione commerciale, dando un ruolo ancora più centrale ai Distretti del Commercio. Sarà fondamentale anche continuare a vigilare sull’urbanizzazione, contrastando la costruzione di grandi centri commerciali e chiedendo fortemente “stesse regole per lo stesso mercato”, a partire dagli oneri di urbanizzazione, che le piattaforme di e-commerce pagano come se fossero industria, anziché commercio».