Peste suina, in oltre 300 a Frabosa al corso di Federcaccia per gestire i piani di controllo del cinghiale

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Sono stati oltre 300 i cacciatori presenti sabato 27 maggio al Gala Palace di Frabosa Sottana al corso di formazione per gli attuatori dei piani di controllo del cinghiale organizzato da Federcaccia Mondovìcon l’obiettivo di completare la formazione specifica richiesta per il contenimento della Peste Suina Africana, dopo i primi casi in provincia di Cuneo segnalati a Saliceto.

Con il Presidente di Federcaccia Cuneo Livio Salomone ed Emiliano Negro, presidente di Federcaccia Mondovì e vice presidente di Federcaccia Cuneo, è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Paolo Bongioanni che ha commentato: «Insieme all’amico sindaco Adriano Bertolino abbiamo potuto salutare l’inizio dei lavori e rendere il nostro grazie a chi dovrà impegnarsi in questo compito importantissimo e di assoluta responsabilità, come il professore Emiliano Negro che ha tenuto il corso. Ho molto apprezzato la sensibilità e la capacità di mobilitazione del mondo venatorio per questa emergenza sanitaria e ambientale. È l’unica strada concreta per contrastare la diffusione della peste suina e salvare il patrimonio degli allevamenti suinicoli cuneesi, che annoverano 800.000 capi e fanno della provincia di Cuneo la seconda in Italia per questo patrimonio zootecnico e per i posti di lavoro che crea».

Il corso si è concluso con un esame che ha abilitato i cacciatori presenti alle operazioni di contenimento. I nominativi degli idonei saranno ora inseriti in un registro tenuto dall’Amministrazione provinciale con validità fino a cessata emergenza. Qualora il contagio raggiungesse la Zona d’Esclusione 1 bisognerebbe quindi intervenire al di fuori dal periodo venatorio con piani di abbattimento ad hoc. Tecnicamente non saranno battute di caccia tradizionale ma interventi di contenimento, perché ricadono fuori dal calendario venatorio che, per il cinghiale, va da settembre a fine gennaio e – a differenza di quello – non prevedono il cosiddetto carniere giornaliero, ossia il numero massimo di capi abbattibili.

Spiega Emiliano Negro: «Dove e quando saranno attuati gli interventi di contenimento ci verrà comunicato dalla Provincia in presenza di segnalazioni di eventuali carcasse infette da parte di comuni cittadini, forze dell’ordine, e in primis da noi stessi cacciatori che abbiamo uno stretto rapporto con i boschi e le aree naturali. Da tanti anni ai corsi di formazione insegno che la politica dei cacciatori è quella dell’equilibrio e non dell’eradicazione della specie: la peste suina coinvolge un indotto grandissimo e per questo abbiamo voluto metterci a disposizione per debellare un rischio che può coinvolgere l’intero territorio cuneese e il suo sistema economico».

Nell’occasione, Paolo Bongioanni ha premiato, insieme al presidente di Federcaccia Livio Salomone e al sindaco di Frabosa Adriano Bertolino, due storici iscritti alla Federazione: Vittorino Giacosa, classe 1933, e Giorgio Culazzo, classe 1932, che hanno voluto partecipare al corso di formazione per il contenimento del cinghiale.