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L’impianto fotovoltaico a terra

Questi sistemi permettono di ottenere energie rinnovabili e quindi di ridurre le emissioni nell’ambiente di anidride carbonica, risparmiando anche sulle bollette

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A fronte dell’emergenza energetica che incombe sulle nostre vite, e viste anche le difficoltà di alcuni mesi fa nell’approvvigionamento del gas, c’è un ricorso sempre maggiore all’installazione di impianti da fonti rinnovabili. Ecco perché si sente insistentemente parlare di pannelli fotovoltaici a terra, senza dubbio una soluzione conveniente e sostenibile per le industrie e per le medie e piccole aziende commerciali e artigianali.
Se un tempo infatti questa opportunità era considerata in maniera speculativa, oggi invece installare un impianto energetico a raggi solari direttamente sul suolo, rappresenta una scelta ocualta e lungimirante.
Pensiamo al vantaggio offerto da questa soluzione all’ambito industriale, dove i consumi energetici sono cresciuti così tanto da richiedere aiuti statali e ritocchi sul costo delle utenze.
Gli impianti fotovoltaici a terra sono delle strutture in acciaio o in alluminio situate direttamente sul suolo. L’obiettivo è il medesimo dei tradizionali sistemi solari: catturare energia dalla luce e dal calore del sole e trasformarla in elettricità da trasportare e distribuire ai proprietari. L’obiettivo è inclinare i pannelli nel modo migliore, per poter raccogliere il maggior irraggiamento e per produrre tanta energia da soddisfare il fabbisogno. Il fuzionamento di un fotovoltaico a terra è simile a quello di un qualsiasi impianto tradizionale montato sui tetti o sulle coperture di edifici industriali.
Esistono però regole e limiti a cui far riferimento per posizionare i pannelli: aree interne ad impianti industriali e stabilimenti e tutte le aree agricole racchiuse in un perimetro, i cui punti non abbiano una distanza maggiore di 500 metri dallo stesso impianto; aree nella vicinanza di reti autostradali, purché la distanza non superi i 300 metri; aree classificate come agricole, solo se racchiuse in un perimetro i cui punti non siamo più distanti di 500 metri da zone a destinazione artigianale, industriale e commerciale. Altre accortezze: distanza dei pannelli, area di installazione, incentivi e agevolazioni. Nel primo caso è necessario rispettare una distanza minima dai confini di proprietà, dalle strade comunali, provinciali e regionali. Nel secondo caso i pannelli a terra non possono essere posizionati in qualsiasi luogo, a causa del loro impatto estetico e della dimensione. In tema di incentivi e agevolazioni è necessario fare una riflessione, dal momento che recentemente la normativa è cambiata. Dal primo marzo 2022 è stata introdotta la Normativa per regolare l’installazione degli impianti fotovoltaici. La modifica fa riferimento proprio al superamento di un limite imposto precedentemente. Nel primo decreto, infatti, era stato imposto il seguente limite: gli incentivi sono concessi solamente nel caso in cui l’impianto occupi al massimo il 10% della superficie agricola aziendale. Oggi, invece, si specifica la possibilità di aver accesso agli incentivi statali per il fotovoltaico a terra in base ai requisiti definiti dalle Linee Guida del Crea in collaborazione con Gse.
È consigliabile approfondire i vantaggi di questa soluzione molto conveniente perfetta per coloro che desiderano aumentare la propria autonomia energetica. Occorre non dimenticare che si tratta di una scelta sostenibile per l’ambiente e per l’economia.

BaNNER
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