Concluso progetto Risk colli Terre Monviso

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“Questi progetti lasciano risultati concreti per le nostre comunità”
Il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni lunedì 20 marzo ha partecipato a Pietraporzio (valle Stura) al seminario conclusivo del progetto “Ris(K)”, iniziativa da oltre 1 milione di euro che fa parte del “pacchetto Terres Monviso” finanziato dall’Europa (8 milioni totali).
“Con la progettazione transfrontaliera dei prossimi 7 anni – ha annunciato Calderoni durante il convegno – possiamo portare ancora più risorse sui nostri territori sui due versanti delle Alpi”.
L’obiettivo di “Ris(k)” era quello di mettere in sicurezza i due valichi alpini che collegano le Terre del Monviso (le sei vallate occidentali cuneesi e la pianura saluzzese) con Quayras, Guillestrois, Ubay e Serre-Poncon oltre il confine francese.

“Sta per essere concluso – hanno spiegato i tecnici della Provincia di Cuneo – un protocollo che riguarda l’Agnello e sarà approvato prima dell’estate. Metterà a sistema le procedure comuni sui due versanti per la pulizia della strada in caso di eventi meteo improvvisi e intensi e prevederà un modello di comunicazione tra i due versanti per lo scambio tempestivo di informazioni, ad esempio la necessità di una chiusura imprevista”.
“Grazie a questo progetto – ha aggiunto Calderoni – cerchiamo di allungare il periodo di apertura del colle dell’Agnello che è una risorsa fondamentale per lo sviluppo turistico della valle Varaita e di tutte le Terre del Monviso”.

Il denaro finanziato da Bruxelles è stato anche impiegato per la sistemazione di nuove barriere stradali, soprattutto nei punti più esposti, sia sul Maddalena, unico valico sempre aperto tra i due territori, sia su quello della valla Varaita.
“È bello vedere l’impegno degli amministratori locali dei due versanti – ha detto Dominique Moulin, presidente della Comunità di Comuni del Guillestrois-Queyras – per migliorare le possiblità di collegamenti stradali fra le nostre comunità. L’auspicio è che si continui così e che si portino avanti le sinergie costruite in ormai decenni di lavoro transfrontaliero”.